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3. Tutta Colpa degli Anni '80

Da Simonaruffini
3. Tutta Colpa degli Anni '80
Negli anni '80 ero un'adolescente.
Nel 1980 avevo 7 anni, alla fine del decennio ne avevo 17; così si può dire che sono decisamente una figlia degli anni '80.
Troppo piccola per la rivoluzione degli anni '70 e troppo grande per la sfida tecnologica dei '90.
Gli anni '80 sono stati una gran fregatura, perchè mi hanno insegnato a sognare.
Uno dei miei film preferiti era "una donna in carriera". La trama era questa: Melanie Griffith, con un'acconciatura stratosferica (nel senso che era talmente gonfia che arrivava quasi nella stratosfera), trovava impiego in una società di Manhattan. Tutte le mattine, poichè abitava fuori dall'isola, prendeva un traghetto che la portava al lavoro. Indossava delle scarpe da ginnastica perchè i piedi le facevano male per tutta la strada che doveva percorrere, e quando giungeva in azienda le cambiava con un paio di scarpe col tacco. Il tema del film era "Let the river run" di Carly Simon, una canzone così bella da vincere l'Oscar.
La suggestione del film era tutta in quella canzone, in lei che ogni giorno andava al lavoro sperando di diventare qualcuno. La strega cattiva del film era Sigourney Weaver, un capo doppiogiochista e arrampicatrice.
Morale della favola: Melanie trova l'idea vincente per la società, smaschera il capo truffatrice e diventa il nuovo capo solo e soltanto perchè è stata onesta ed ha avuto una grande idea. E oltretutto trova anche l'amore, e che amore, in Harrison Ford!
Poi c'è stato Micheal J. Fox e "Il segreto del suo successo". Ancora una volta il messaggio era: studia duro, lavora sodo, trova un'idea vincente e sfonderai. Alla fine arrivava il successo e, immancabilmente, l'amore.
E così io sono cresciuta con questa convinzione: se avessi studiato sodo e mi fossi impegnata con onestà, sarebbe arrivato il successo, e magari anche l'amore.
Ma non funziona così. Funziona tutto al contrario.
Mi sono sentita una piccola Melanie Griffith quando ho varcato per la prima volta la soglia dell'Università. Ho guardato l'Ateneo con il naso all'insù e ho pensato: "Dio grazie. Giuro che mi impegnerò come non mai in vita mia. Tu fà solo che si realizzino tutti i miei sogni". Ma non ha funzionato.
Forse avrei dovuto fare l'igienista dentale.
(Fonte Foto: http://www.torrentportal.com/details/3905204/Una_Donna_In_Carriera.html)

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