Magazine Cultura

Black hole sun

Creato il 24 maggio 2011 da Cannibal Kid
Qualche tempo fa mi ero scaricato comprato in un negozio di dischi la colonna sonora di L’autre monde - Black Heaven, firmata dagli M83, un duo di musica elettronica/shoegaze francese dal grande fascino che ha fatto sempre musica perfetta per un film. Non stupisce che siano quindi approdati a musicare una pellicola (seppure parzialmente, giusto con un paio di pezzi nuovi + 5 già editi), un po’ come successo di recente anche ad altre accoppiate elettroniche come Daft Punk (Tron Legacy) e Chemical Brothers (Hanna), o prima ancora agli Air (The Virgin Suicides). Spinto dalla curiosità, ho recuperato poi anche il film. Avrò fatto bene? Intanto eccovi un pezzo degli M83 per puro intrattenimento.

Black hole sunL’autre monde(Francia, Belgio 2010)Titolo internazionale: Black HeavenRegia: Gilles MarchandCast: Grégoire Leprince-Ringuet, Louise Bourgoin, Pauline Etienne, Melvil Poupaud, Pierre Niney, Ali Mahryar, Swann ArlaudGenere: stranoSe ti piace guarda anche: Kaboom, Blackout, Ben X, Omicidio a luci rosse, Chatroom
Trama semiseriaUn ragazzo e una ragazza si baciano in una cabina della piscina. Trovano un cellulare abbandonato e, invece di restituirlo come fareste tutti voi (vero?), se lo tengono, perché anche se siamo in Francia, questi hanno le mani più lunghe di noi. Non contenti, sbirciano anche le foto della proprietaria, scoprendo che è una bionda perennemente incappucciata, gnocca ma anche un poco inquietante. Ancora non contenti, invece di starsene per i fatti loro a limonare duro o altro, decidono di presentarsi di persona a un appuntamento di cui la ragazza parlava in un messaggio e così la stalkerano di brutto. Per la serie: i ragazzi francesi (e forse non solo francesi) di oggi non hanno proprio un cazzo da fare.
Black hole sunRecensione cannibaleAttenzione: nonostante i protagonisti siano degli adolescenti, questo fascinoso e affascinante L’autre monde - Black Heaven non è comunque uno dei soliti filmetti teen che piacciono tanto a me. È piuttosto un thrilller dalle tinte noir parecchio intriganti e misteriose, che guarda soprattutto a David Lynch, e pure a Brian De Palma, Abel Ferrara e Hitchcock, ma in una maniera assolutamente moderna e molto connessa, anzi per meglio dire “collegata” all’attualità.È interessante notare come questo film, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2010, sia una rappresentazione della nuova generazione cresciuta tra Internet e nuove tecnologie; anche nei loro momenti di maggiore intimità, i due protagonisti vengono infatti interrotti e attratti da qualcosa, come se le vite degli altri fossero per loro più interessanti di quello che stanno vivendo in prima persona. E così il telefonino di una sconosciuta recuperato da una cabina può scatenare la loro curiosità più di quanto faccia la loro stessa relazione.
Black hole sunIl voyeurismo comunque non è certo una novità al cinema, vedi appunto gli Hitchcock o DePalma presi a modello, però qui ne troviamo una versione attuale perfetta per i nostri tempi (malati). Le tecnologie sono quindi presenti lungo tutto il film: cellulari, videocamere digitali e soprattutto un videogioco, una realtà parallela modello The Sims che si chiama Black Hole. È attraverso questo gioco di ruolo che il protagonista andrà sulle tracce della sfuggente e misteriosa ragazza bionda del telefonino. A interpretare suddetta splendida fanciulla troviamo Louise Bourgoin, un’attrice che segnalare come da tenere d’occhio è far poco. Gli altri attori invece, pur entrando dentro il “buco nero” del videogame, “bucano” meno lo schermo. Quanto al regista Gilles Marchand è qui all’opera seconda dopo Who killed Bambi? e sembra uno che potrà dire la sua sul cinema francese (e magari nemmeno solo quello) del futuro.
Paradossalmente, l’elemento per cui mi ero approcciato al film, ovvero la colonna sonora, rimane per tutta la prima parte sullo sfondo e quando da un certo punto in poi entra a ricoprire un ruolo di primo piano con lo splendido tema musicale creato dagli M83, lì la pellicola decolla definitivamente.Qualcuno potrà giudicare questo L’autre monde magari un po’ pretenzioso nel suo tentare di mescolare il thriller con la realtà virtuale, cosa che non ha dato sempre risultati eccellenti (qualcuno ha nominato Il tagliaerbe?). Lo sguardo del regista è però fresco, pieno di passione e sempre proteso a cercare la bellezza. Se forse la sceneggiatura perde giusto qualche colpo sul finale, la visione sa ammaliare e conquistare. Magari qualcuno in Italia sapesse realizzare un thriller attuale e giovane così magnetico... ma allora forse sarebbe davvero un altro mondo.(voto 7/8)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :