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Clint Eastwood escluso da Cannes, il musical Jersey Boys non piace alla giuria

Creato il 05 maggio 2014 da Ladyblitz @Lady_blitz
Clint Eastwood escluso da Cannes, il musical Jersey Boys non piace alla giuria

ROMA – Polemiche per i gran­di esclusi dal Festival di Cannes, al via dal 14 al 25 maggio. Tra i nomi più eccellenti della cine­matografia internazionale, esclusi dal Festival, compare quello di Clint Eastwood.Il quale,tra l’al­tro, stavolta si cimenta con un musical. Eppure, a 83 an­ni, l’autore di Gran Torino tor­na a stupire con la commedia musicale Jersey Boys (la vedre­mo il 18 giugno, distribuita da Warner), adattata per il grande schermo da un successo teatra­le di Broadway.

Cinzia Romani per Il Giornale scrive:

Va bene che il re­gista, attore, produttore e musi­cista risulta depennato in buo­na compagnia, poiché nell’al­bo d’oro dei trombati cannensifigurano Terrence Malick, con Kniht of Cups ; Tim Burton, con Big Eyes e Woody Allen con Mo­onlight, pronti e inspiegabil­mente scartati da Thierry Fré­maux, direttore del festival. Pe­rò è strano che un musical co­me quello di Clint, pieno di can­zoni da juke-box anni Sessanta e di pezzi mitici per un paio di generazioni- da Beggin a Big gir­ls, don’t cry , passando per Sher­ry, Can’t take my eyes off you ­sia stato bocciato, a favore dei soliti fratelli Dardenne, o del­l’abbonato Ken Loach. Tanto più che quest’anno il genere musicale va forte, come dimostrano Inside Llewyn Da­vis dei fratelli Cohen, basato sul­la vita di un folk singer, o Alaba­ma Monroe (dall’8 maggio) del belga Felix van Groeningen, candidato all’Oscar come mi­glior film straniero e piccola gemma della musica «blue­grass », un po’ fuori dal mondo, ma molto suggestiva.

Clint e la musica:

La musica ha sempre fatto parte della carriera di Clint, spesso autore delle colonne so­nore dei suoi film e che torna al­la regia, dopo J. Edgar (2012), per narrare il debutto e le impre­se d’un gruppo piuttosto in­fluente nel mondo pop dei Ses­santa: The Four Seasons. Al di là del biopic Bird , di un episo­dio della serie The Blues e della sua apparizione nel flop Paint Your Wagon (1969), Eastwood non aveva mai messo mano a un vero e proprio musical, ecce­zi­on fatta per il tentativo aborti­to di girare, con Beyoncé, un re­make di A Star is born .

Sfizio che il grande vecchio di Hollywood ora si cava, assem­blando nel cast John Lloyd Young, Erich Bergen, Vincent Piazza, Michael Lomenda e, so­prattutto, Christopher Walken, che con la sua faccia stralunataimpersona Angelo «Gyp» De-Carlo, promoter dei «Ragazzi del Jersey». Complice la scrittu­ra di John Logan, penna di Skyfall , il film è centrato sulla storia di Frankie Valli e del suo iconico gruppo rock’n’roll, band tra quelle che ha venduto più dischi di sempre. Materia d’oro, tra le mani del «tenente Callaghan», che rievoca le diffi­coltà del gruppo, mentre cerca di affermarsi, tra debiti, strane amicizie e il tormentato rappor­to di Frankie Valli con la sorella disturbata. Gli ingredienti per fare la ciambella col buco ci sono: John Lloyd Young, stesso attore che, nel 2005, ha interpretato Valli nello show di Broadway, ha vinto tre Tony Awards; il li­bro da cui è tratto il film è firma­to dal collaboratore di Woody Allen Marshall Brickman e da Rick Elice, mentre Clint qui guarda a Quei braviragazzi per ricostruire i rapporti tra i membri del gruppo. Interessan­te, a proposito, la scelta di Joe Pesci in un cammeo.


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