Ci fu un periodo in cui gli stilisti di fama sembravano andarsene l'uno dopo l'altro. Prima Versace, poi Trussardi, solo per citarne alcuni.
Ti sfiorava l'idea che Sotto il Vestito Niente non fosse solo un film ma parlasse di fatti realmente accaduti.
Ora è il mondo della musica a venire depredato prematuramente dei suoi idoli più grandi e non si saprebbe trovare titolo cinematografico adeguato per esprimere il cordoglio.Prima la Winehouse, adesso Whitney. Un'altra morte disperata la sua, e un altro cimelio del pop asportato con un colpo di spugna o, per meglio dire, di scena. Morta ieri pomeriggio, in una camera d'albergo al Beverly Hilton, poco prima della cerimonia dei Grammies. Morta forse per overdose. Morta sola. Morta come una diva.Anche se sulla Houston non c'erano poi molte scommesse da fare. Risalire quella strada scivolosa che negli ultimi 15 anni dall'eden la portò agli inferi avrebbe richiesto un miracolo. Lei aveva provato a compierlo risalendo sul palco, annaspando ai concerti, prendendo il coraggio di ricomparire in pubblico pur non potendosi più fregiare di un aspetto invidiabile e di una voce leggendaria. Ma il miracolo non si è mai compiuto.Ed è inutile dire che la Houston aveva tutto, che era bella, ricca, famosa e, cosa che vale più di tutte le altre, talentuosa. E che per questo non avrebbe dovuto cedere al vizio dell'alcool, del crack e della droga. Sposò un marito violento e abusivo qual'era Bobby Brown, sperimentò il dolore della discesa professionale e provò il vuoto d'aria che si prova quando l'amore diventa un ologramma oltre il quale, quando tendi la mano, non trovi niente.
Perché se è vero che la bellezza interiore oggi come oggi non è quella che conta per gli altri, per noi invece è proprio essa a fare la differenza, quando rimaniamo soli con noi stessi.
Mi rasserena solo il fatto che la Houston abbia trovato finalmente quella pace che da troppo tempo andava disperatamente cercando. Forse il suo compito si era esaurito. Forse la sua vita era il suo compito: usare quella voce celestiale per renderne omaggio a un mondo a volte troppo immeritevole per goderne.Questa è la sua ultima esibizione
il 9 febbraio scorso al Tru Hollywood di Los Angeles.
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