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Confronto linguistico

Creato il 10 marzo 2011 da Weirde

Molte persone hanno dubbi sulle traduzioni italiane di alcuni libri, perciò in questo post cercheremo di sedare  i loro timori. In particolare di occuoperemo della collana Blunocturne di Harlequin, con una serie di confronti, tra lingua originale e traduzione italiana.
Oggi ci occuperemo del primo libro della serie Bloodties di Jennifer Armintrout:
book cover of   The Turning    (Blood Ties, book 1)  by  Jennifer Armintrout Confronto linguistico
Titolo: Il bacio del vampiro
Titolo originale: Bood ties book one,The turning
Autore: Jennifer Armintrout
Serie: Primo libro serie bloodties
Editore: Harmony blunocturne
Trama
: Non sono una codarda, ma quando la propria vita si trasforma in un film dell'orrore, la paura diventa parte di te e può essere un utile alleato. Il mio nome è Carrie Ames e sono diventata medico 8 mesi fa, poco dopo un vampiro mi ha morso e trasformata in vampiro a mia volta. Ora sono legata al vampiro che mi ha creata, Cyrus,il mio sire, da un legame di sangue potente e inarrestabile che non posso rescindere anche se il mio sire è un vampiro crudele e spietato che vorrebbe trasformarmi in un killer senz'anima. Come se non bastasse il nemico giurato del mio sire,Nathan, anche lui un vampiro terribilmente affascinante e misterioso vuole uccidermi. E peggio ancora io sono attratta da entrambi.
Brano tratto dal cap. 10, da pag, 166 a 168: 
Il secondo corridoio era sorvegliato da guardie armate di paletti di legno. Credevo che avremmo tirato oltre come avevamo fatto finora, invece Cyrus si fermò. "Signori, questa è la dottoressa Ames. ha libero accesso al bestiame, in qualsiasi momento lo desideri. Vi prego di passare la voce". "Sissignore" risposero all'unisono, facendosi da parte per lasciarci passare."Bestiame?" Non mi piaceva il suono di quella parola. "Cuccioli,se preferisci. Sono degli esseri umani che vivono qui, così io e i miei ospiti possiamo nutrirci." La maggior parte delle porte che oltrepassammo erano chiuse.Le poche stanze con la porta apertaerano vuote e mostravano due letti gemelli, ognuno con un comodino,Riquadri più chiari spiccavano sulla tappezzeria ingiallita,come se ci fossero stati appesi dei poster o qualche altra decorazione che era stata staccata di recente. Una porta si aprì e ne uscì una giovane donna pallida e magra, con pesanti cerchi scuri sotto gli occhi. Sorrise nervosamente a Cyrus e continuò a guardarmi mentre parlava, "Buona sera padrone." "Buonasera Amy, vero?" Allungò il braccio per prenderle il mento nella mano e girarle il viso di profilo. Delle tenui cicatrici spiccavano sulla pelle sottile della gola. "Cami". La sua voce era appena udibile mentre gli artigli indugiavano intorno al suo collo. "Oh si, Cami. Mi dispiace . Sai ho così tanti nomi da ricordare ultimamente..." Era rivolto più a me che a lei. "Cami tesoruccio, da quanto tempo non ti mando a chiamare?" "Una settimana." Abbassò lo sguardo a contemplarsi le mani. "Ho ... sbagliato qualcosa?" Avrei voluto rimpicciolire fino a sparire nelle parete per risparmiare l'imbarazzo di quella conversazione. "No,no, è solo che sono stato molto impegnato con...altre cose." Mentre parlava , intrecciò discretamente le dita alle mie, spingendomi nei suoi ricordi. La vista mi si offuscò e mi trovai a fissare il viso terrorizzato della ragazza. Si sforzava di non gridare mentre lui la possedeva. Lo stomaco mi si rivoltò al pensiero di quel corpo  appena sbocciato violato. Mi liberai velocemente dalla stretta.  
Versione in lingua originale dello stesso brano:
The second hallway was guarded by sentries armed with wooden stakes. I thought we’d breeze past them as we had all the household staff so far, but Cyrus stopped. “Gentlemen, this is Dr. Ames. I’m granting her full privilege to the cattle, any time she wishes. Please pass the word along.”
“Yes, sir,” the guards said in unison as they stepped aside to admit us.
“Cattle?” I didn’t like the sound of that.
“Pets, if you prefer. They’re humans that live here so I, and my guests, can feed.”
Most of the rooms we walked by had their doors closed. The few rooms with opened doors were unoccupied, with two small beds in each with a nightstand between them. Dark squares stood out on the faded wallpaper, as though posters or other decorations had hung there and were only recently taken down.
A door opened, and a skinny, pale girl with dark rings beneath her eyes exited. She smiled nervously at Cyrus, and kept glancing at me as she spoke. “Hello, Master.”
“Good evening. Amy, is it?” He reached for her, taking her chin in his hand to tilt her head to the side. Faded fang marks stood out against the thin skin.
“Cami.” Her voice was barely audible as his fingers curled around the back of her thin neck.
“Oh, yes. Cami. I’m sorry. So many names to remember lately,” he said, more to me than to her. “Cami, dear, how long has it been since I’ve sent for you?”
“A week.” She looked down at her hands. “Was I…was I bad at it?”
I wanted to shrink into the wall, to become completely invisible and spare her the embarrassment of this conversation, but she didn’t seem to care that I was there at all.
“No, no. I’ve just been terribly busy with…other things.” As he spoke, Cyrus discreetly laced his fingers with mine, pulling me into his memory.
My vision clouded, and I stared down into Cami’s terrified face from Cyrus’s eyes. She struggled not to cry as he moved inside her. My stomach turned at the feeling of her young limbs and barely matured body beneath his. I pulled my hand away.
Giudizio: una buona traduzione, molto fedele come potete vedere voi stessi, forse un pò sintetizzata in alcuni punti, ma cose di poco conto.
La frase:  "Avrei voluto rimpicciolire fino a sparire nelle parete per risparmiare l'imbarazzo di quella conversazione", in realtà dice "Avrei voluto rimpicciolire fino a sparire nelle parete, e diventare invisibile, per risparmiarle l'imbarazzo di quella conversazione, ma a lei non sembrava importare proprio che io fossi lì."
E poi quando  dice:  "Si sforzava di non gridare mentre lui la possedeva.", più letteralmente in inglese dice " mentre lui si muoveva dentro di lei", ma il senso è lo stesso.
Brano tratto dal cap. 12 da pag 195 a pag. 201:
Cyrus fece un cenno a Clarence,che si avvicinò per sparecchiare.Ancora affamata restituii il bicchiere con una certa riluttanza. "Abbiamo finito?" Cyrus si alzò e mi tese la mano. "No.Questo era solo un aperitivo.Adesso arriva la portata principale." Si portò  alle mie spalle e mi coprì  gli occhi con le mani,poi mi condusse fuori dalla stanza. Sentirlo così vicino mi elettrizzò. "Dove andiamo?" chiesi come se non conoscessi la risposta. "Guarda" mormorò, liberandomi la vista. Un grande letto su una pedana rialzata dominava la stanza. Eleganti tende di un tessuto sottile color avorio e oro pendevano dal baldacchino di legno scuro e al centro giaceva un giovane legato, inbavagliato e senza camicia. Anche se aveva i capelli puliti e pettinati e indossava un paio di pantaloni anzichè i soliti jeans, lo riconobbi  immediatamente. Ziggy. "E' per te." Cyrus si avvicinò al letto e mi tese la mano. Non reagire, mi dissi, immaginando un muro di mattoni per impedirgli di leggere i miei pensieri. Fingi di non conoscerlo. Nega di averlo mai incontrato. Non fare nulla che possa metterlo in pericolo. Evidentemente il mio panico si trasmise attraverso il legame di sangue. Con espressione piena di preoccupazione si stacco dal mio fianco. "E' del tutto innocuo." Ziggy aveva gli occhi sgranati , le pupille dilatate, ma non si dibatteva. Mi avvicinai. " Che cos' ha?" "Drogato." Sedette sul bordo del letto e mi invitò a raggiungerlo "Tendono a essere più forti quando lottano per la vita e io volevo che questa notte fosse perfetta." Avanzai con cautela, cercando di nascondere i miei pensieri al vampiro mentre mi auguravo disperatamente che il ragazzo non desse segno di avermi riconosciuta. Possibile che Cyrus non sapesse chi era? mi chiesi. In caso contrario, non era da lui non vantarsi della vittoria, specie dopo l'incidente di qualche ora prima. "Chi è?" chiesi, pregando con fervore che la risposta non mi deludesse. Con mio immenso sollievo,sbadigliò e si sciolse i capelli. "Non  lo so. Un fuggiasco. E' arrivato un paio di ore fa. Non è delizioso?" Il giorno prima non sarei stata d'accordo con quella definizione, ma strigliato e privato dei vari piercing e monili, Ziggy ricordava un ritratto rinascimentale di giovane bellezza virile. Salii sul letto con gesti esitanti. "Perchè si trova qui?" "Perchè ti nutra da lui , mia cara" rispose distrattamente mentre slacciava i gemelli ai polsi e liberava le maniche della camicia. "Ma è cosciente." Mi sentii la bocca arida mentre passavo lo sguardo dall'uno all'altro. "E allora? Non c'è gusto a bere da una vittima che non sente niente. Ma devi sbrigarti. L'effetto paralizzante della droga sparirà presto." Aggrottai la fronte. Le droghe paralizzanti non sono cose su cui si possa scherzare. Ziggy rischiava di morire soffocato se il farmaco avesse attaccato i polmoni. Fingendo di accarezzargli oziosamente il petto, misurai il ritmo del respiro sotto il palmo : non era troppo affaticato. "Non può essere paralizzato se riesce a respirare." Cyrus allungò un braccio verso di me, passando sopra il corpo di Ziggy, e con la punta delle dita mi disegnò una scia lungo il braccio, la spalla, il collo. Mi attirò a sè.Sollevandomi sulle ginocchia,posai le mani contro la pelle fredda e lisca del suo petto. In mezzo a noi , sentivo il sangue di Ziggy scorrere sempre più forte nelle vene, e il mio stomaco protestò. poi un altro appetitosi svegliò in me, sempre più violento, mentre il vampiro mi scostava i capelli e posava le labbra sul mio collo, accarezzando la superficie con i denti. "Avrei dovuto morderti quella notte" disse con voce di gola, posandomi una mano sul seno. "Avrei dovuto dilaniarti la pelle con i denti e cibarmi di te invece di fuggire come un codardo. Se solo fossi riuscito a zittire le tue grida in modo da potermi concedere il tempo..." Con un gemito, lasciai ricadere la testa all'indietro, dandogli libero accesso alla gola. I ricordi di quella notte mi assalirono, alcuni miei altri di Cyrus. Ma ora non erano più orribili, bensì intensamente erotici. Mentre lo vedevo afferrarmi i capelli, vedevo me stessa inginocchiarmi e implorare ai suoi piedi. Avevo davvero implorato? Mi ricordai del legame di sangue, del controllo che aveva su di me, e non me ne importava. In quel momento non era qualcosa che mi stava capitando, era qualcosa che io stessa avevo scelto di fare. Ziggy grugnì. Muovendosi dietro di me, Cyrus mi fece stendere sul letto accanto al ragazzo. Con un braccio intorno alla mia vita , mi sussurò all'orecchio: "Bevi Carrie". Dio come volevo farlo. Ma era Ziggy. "Se lo faccio, lo ucciderà?" Fraintendendo chiaramente il motivo della mia domanda ridacchiò. "Fai pure : prendi la sua vita , se vuoi. Oppure lascialo vivere e giocheremo con lui più tardi. Come preferisci." Vedendo che esitavo , mi oltrepassò con un braccio per posare un artiglio letale sulla gola esposta. "vuoi che lo tagli io per te?" Avvertii la sua impazienza non solo dal sangue, ma anche del modo in cui sfregava le gambe contro le mie. Se  avesse saputo chi era Ziggy e perchè non potevo nutrirmi da lui... No. Potevo farcela. Dovevo dimostrargli che volevo compiere quell'atto. Anche poche gocce sarebbero bastate, così non avrebbe  fatto del male a nessuno dei due. Si, per proteggere Ziggy, dovevo fargli del male. Mi passai la lingua sulle zanne. Non mi ero nemmeno accorta di essermi trasformata. Incominciava a sembrarmi naturale. Mi avvicinai alla gola del ragazzo. "Si" mi sussurò Cyrus all'orecchio. Afferò il tessuto del mio vestito e lo sollevò sempre più in alto , finchè non sentii il suo palmo sulla pelle nuda della coscia. Respirando a fondo per mantenere il controllo, affondai le zanne nella carne. Mi aspettavo che si irrigidisse, invece non mostrò alcuna reazione. Quando il sangue mi scivolò sulla lingua, lanciai un grido, in preda all'orgasmo più intenso che avessi  mai sperimentato. Le sensazioni erano così travolgenti che mi ci volle qualche istante per rendermi conto che non ero io a provarle. Erano i ricordi di Ziggy che fluivano in me attraverso il suo sangue. Spalancò gli occhi e crollò, appagato , sul nudo materasso del suo letto. Si udì il rumore di una porta che si apriva e il ragazzo rotolò sulla schiena  mentre il panico sostituiva la pace : Nathan era fermo  sulla soglia, ricoperto di sporco e fuliggine. I suoi occhi, velati dalla stanchezza, lampeggiavano di sorpresa e di collera. Si stava masturbando e allora?, pensai leggermente stupita da quella reazione. Poi vidi la terza persona nella stanza, un altro adolescente, in un angolo del letto.Stringeva le lenzuola gualcite al corpo nudo e balbettò qualcosa per spiegare la sua presenza prima di afferrare i vestiti e oltrepassare Nathan. Avvertii la vergogna  di Ziggy ma anche uno strano sollievo per esser stato scoperto e il suo imbarazzo alla consapevolezza che avevo letto nei suoi ricordi . Non sapevo che stava per salire, mi sussurarono i suoi pensieri. Non sapevo che ne sarebbe stato sconvolto. Avrei dovuto dirglielo. Voglio tornare a casa. Inclinai il capo all'indietro e premetti il palmo sulla ferita che gli avevo inflitto per arrestare il sangue. Quando non lo sentii più sulle dita, levai la mano. La ferita si era richiusa ma era rimasto un segno inequivocabile. "Che cosa c'è che non va?" Cyrus si mise a sedere e cercò de stringermi in vita. Lo respinsi. "Non posso farlo". La collera gli stravolse il viso per un istante, ma subito si ricompose. "Perchè no?" Cercai di rimettere a posto la gonna  con mani tremanti . "Posso leggere i suoi pensieri, sentire le sue emozioni". "Oh è questo?" Con una risata che suonò più di condiscendenza che di conforto, mi prese tra le braccia. "Tesoro, questa è la parte migliore." "Non mi piace". Mi irrigidii leggermente avvertendo la forza della sua stretta, che mi impediva la fuga. Quando mi leccò il lobo dell'orecchio, sentii risvegliarsi una vampata di desiderio. "Su, su , mia cara. Ti sei comportata bene per essere la prima volta." Mi fece scivolare le mani in grembo, cercando l'orlo del vestito stropicciato. "E la notte è ancora giovane. Ci sono un sacco di altre cose eccitanti che possiamo fare." Il tocco freddo della sua mano attraverso il tessuto sottile degli slip mi fece mancare il fiato. Allargai le gambe per lui e gli passai un braccio intorno al collo. Quando udii Ziggy emettere un debole lamento, tornai bruscamente alla realtà. "Aspetta". "Adesso che cosa c'è che non va?" Questa volta la sua irritazione era inequivocabile. Cyrus fece scivolare le gambe oltre il bordo del letto e si alzò, infilando la camicia con gesti concitati . "Hai bisogno di candele profumate  e musica romantica? Che cosa ne dici di specchi sul soffitto?" "Non essere arrabiato" dissi in tono lamentoso, cercando di convincermi che fossero la stanchezza e la tensione a farmi reagire in quel modo. "E' tutto ...così nuovo per me." Con un profondo sospiro si sfilò la cintura  e la lasciò  cadere al suolo, scostandola con un piede. "Lo so. E so di essermi comportato  come un ragazzino impaziente. Ma io ti voglio Carrie. E non sono abituato ad aspettare per soddisfare il mio piacere." "Sono molto stanca" dissi, pur sapendo che rischiavo di provocare la sua irritazione. "Lasciami dormire, oggi, e ti prometto che domani...Sai cosa voglio dire." Mi sorrise. "Penso di poter aspettare un altro giorno." Mi morsi il labbro e guardai Ziggy, che era ancora paralizzato sul letto. "Ma  devi fare una cosa per me". Mi aspettavo che mi insultasse,che facesse una sfuriata, invece si mostrò piacevolmente sorpreso. "Vuoi fare un patto con me? Bene. Per quale prezzo posso comprare una notte di peccato con la mia principessa?" Avrei preferito che non mi chiamasse così, tuttavia non era il momento di discutere. Indicai Ziggy. "Vorrei tenerlo". Cyrus inarcò un sopracciglio. "Tenerlo?" "Come cucciolo. E' la mia prima vittima. Voglio un souvenir". Trattenni il fiato mentre aspettavo la sua risposta. Dopo un lungo silenzio, disse finalmente: "Non vedo perchè no. Puio avere il tuo trofeo." "Grazie". Tenni lo sguardo a terra e lasciai che mi baciasse sulla fronte per suggellare il nostro accordo. Mentre mi avviavo verso la porta, udii il fruscio del materasso che si abbassava sotto il suo peso. Mi voltai e vidi che era disteso accanto a Ziggy e seguiva la linea del suo bicipite con un dito dal lungo artiglio. "Abbiamo fatto un patto" gli ricordai.  Cyrus rise "Non temere Carrie, non lo ucciderò. E' in buone mani." Non osai chiedere che cosa gli avrebbero fatto quelle mani. Qualsiasi fossero le attività perverse che aveva in mente il mio sire, non potevo risparmiarle a Ziggy. Tuttavia credevo che Cyrus non l'avrebbe ucciso e per il momento era tutto quello che importava. Raggiunsi la porta e mi voltai un'ultima volta . Il ragazzo mi fissava con occhi imploranti. Uscii e richiusi la porta alle mie spalle.............
Versione originale dello stesso brano:
He nodded to Clarence, and the butler stepped forward to clear the table.
Still hungry, I handed my glass over with some reluctance. “Are we finished?”
Cyrus stood and moved to take my hand. “No. This was just an appetizer. Now we’re on to the main course.”
He stepped behind me and covered my eyes with his hands. The feeling of him so close, his body brushing against my back as he led me from the room, set my nerve endings on fire.
“Where are we going?” I asked as if I didn’t know the answer.
“Look,” he whispered as he removed his hands.
A huge bed on a raised dais dominated the room. Elegant curtains of sheer gold-and-cream fabric hung from the dark wood canopy, and in the center lay a young man, bound, gagged and shirtless.
Although his hair was clean and trimmed, and he wore trousers instead of jeans, I recognized him immediately.
Ziggy.
“He’s for you.” Cyrus walked over to the bed and held his hand out to me.
Don’t react, I urged myself, picturing a brick wall in an attempt to keep Cyrus from seeing my thoughts. Pretend you don’t know him. Deny you’ve ever met him. Just don’t do anything to endanger him.
But my panic clearly transferred through the blood tie. His face full of concern, Cyrus moved from my side. “He’s completely harmless.”
Ziggy’s eyes were wide, pupils dilated, but he didn’t struggle. I stepped closer. “What’s wrong with him?”
“Drugged.” Cyrus sat on the edge of the bed and motioned for me to join him. “They tend to gain strength when fighting for their lives, and I wanted tonight to be perfect.”
I stepped up cautiously, trying to cloak my thoughts from Cyrus while I frantically willed Ziggy not to show any sign of recognition.
Was it possible Cyrus didn’t know who this was? It would be unlike him not to gloat about his prize, especially after the way he’d acted this morning. But it made no sense for Ziggy to be in the mansion at all.
“Who is he?” I croaked, fervently praying Cyrus didn’t already know the answer.
To my immense relief, he yawned and reached up to unbind his hair. “I don’t know. Some runaway. He showed up here a few hours ago. Isn’t he breathtaking?”
The day before I wouldn’t have exactly agreed with that statement, but groomed and divested of his various piercings and odd metal jewelry, Ziggy recalled a Renaissance portrait of youthful, male beauty.
Hesitantly, I climbed onto the bed. “Why is he here?”
“For you to feed from, dearest,” Cyrus answered distractedly as he popped off his cuff links and shook out his sleeves.
“But he’s conscious.”
My mouth went a little dry as I watched Cyrus work the buttons of his shirt. “Well, that’s the point, isn’t it? No fun drinking from a victim who can’t feel it. But you’ll have to hurry. The paralytic will wear off soon.”
I frowned. Paralyzing drugs were nothing to trifle with. Ziggy could die of suffocation if his lungs were affected. In the guise of lazily stroking his chest, I measured the rise and fall of the flesh beneath my hand. His respiration was labored, but not seriously. “He can’t be too paralyzed if he’s breathing.”
Cyrus reached for me over Ziggy’s body, tracing a line up my arm, over my shoulder, to my neck. He pulled me forward. I rose on my knees and braced my hands against the smooth, cold skin of his chest beneath his open shirt.
I heard Ziggy’s blood moving faster and faster through his veins between us. I remembered the rich taste of his blood and my stomach growled. Another hunger sprang to life in me, an ache that grew as Cyrus pushed my hair aside. He pressed his mouth to my neck, grazing his teeth over the surface.
“I should have bitten you that night,” he rasped, one hand moving to cup my breast. “I should have ripped your flesh with my teeth and fed from you, rather than flee like a coward. If only I could have silenced your screams so I could have taken my time.”
I moaned, dropping my head back to give him fuller access. Memories of the attack washed over me, some his, some my own. But now they were not horrific. Now, when I saw his hand twisted in my hair, saw myself kneeling and praying—had I prayed?—at his feet, the images were searing and erotic.
I reminded myself of the blood tie, of the control he had over me, but I didn’t care. This wouldn’t be something that happened to me. This would be something that I chose to do.
Ziggy groaned at our knees. Moving behind me, Cyrus eased me onto the bed so I lay beside the boy. With one arm draped over my waist, my sire leaned close to my ear and whispered, “Drink, Carrie.”
And God, how I wanted to. But it was Ziggy. “If I do, will it kill him?”
Obviously misinterpreting the nature of my question, Cyrus chuckled. “Go ahead, take his life if you’d like. Or, let him live and we’ll play with him later. Whatever you prefer.”
When I hesitated, he reached over me to lay a lethally sharp fingernail against Ziggy’s exposed throat. “Do you want me to cut him for you?”
I sensed his impatience through the blood tie and by the way his legs rubbed restlessly against mine. If he knew who Ziggy was, if he knew why I couldn’t feed from him…
No. I could do this. All I needed to do was show Cyrus I was willing to perform the act. Even just a few drops would prove that. Then he wouldn’t hurt me or Ziggy.
Yes, I could do this. To protect Ziggy’s life, I could hurt him.
I ran my tongue over my fangs. I hadn’t even felt the change take place. It was beginning to feel natural. I leaned close to Ziggy’s throat.
“Yes,” Cyrus hissed into my ear. He bunched a fistful of my gown in his hand, pulling it higher and higher until I felt his palm against my bare thigh.
Taking a deep breath for control, I bit down. I’d expected Ziggy’s body to stiffen beneath my mouth, but he didn’t react at all.
When the blood hit my tongue, I cried out with the most intense orgasm I’d ever experienced. The sensation was so overwhelming it took me a moment to realize I hadn’t felt it at all. It was Ziggy’s memory, seeping into me through his blood. His eyes opened and I saw through them as he collapsed, sated, against the bare mattress of his bed.
There was the click of a door opening, and Ziggy flipped onto his back, panic obliterating the peace that lingered from his climax. Nathan stood frozen in the doorway, covered in grime and soot from the fire. His eyes, clouded with fatigue, flamed to life with shock and sudden anger.
He was masturbating, so what? I thought, a little surprised at Nathan’s reaction. Then I saw the third person in the room, a young man Ziggy’s age, at the corner of the bed. He clutched the rumpled sheet to his naked body and rapidly tried to explain his presence before grabbing his clothes and pushing past Nathan.
I felt Ziggy’s shame, but also his strange relief at being found out and his embarrassment at the knowledge I saw everything he remembered.
I didn’t know he was coming upstairs, his thoughts whispered in my head. I didn’t know he’d be so mad. I should have told him. I want to go home.
I jerked my head back, clamping my palm over the wound I’d inflicted to stop the bleeding. When no blood oozed between my fingers, I lifted my hand. The bite was neatly closed, but a telling scar remained.
“What’s wrong?” Cyrus sat up and tried to slip his arm around me for support.
I pushed him away. “I can’t do this.”
His face contorted in anger, but he covered it quickly. “Why not?”
Quivering, I tried to pull down my skirt. “I can see his thoughts. I can feel his emotions.”
“Oh, is that all?” With a laugh that sounded more condescending than comforting, he pulled me into his arms. “Darling, that’s the best part.”
“I didn’t like it.” I tensed a little, testing the strength of his hold.
His arms tightened around me solidly enough to prevent me from running. He licked the shell of my ear, and I felt some of my forgotten desire return. “There, there, dearest. You did very well, for your first time.” His hand fell to my lap, seeking the hem of my skewed gown. “And the night is still young. There are plenty of other exciting things we can do.”
The touch of his cold hand, separated from my flesh only by the thin material of my panties, sucked the breath from my lungs. I opened my legs for him and reached back to loop an arm around his neck.
When I heard Ziggy make another soft groan, I snapped back to reality. “Wait, wait.”
“Now what’s wrong?” His annoyance was unmistakable this time. Cyrus swung his legs over the side of the bed and stood, pulling his shirt off in one agitated motion. “Do we need scented candles and Barry White? How about mirrors on the ceiling?”
“Don’t be angry,” I said, a little tearfully, and I insisted to myself it was nerves and exhaustion that made me react in such a way. “This is just so…new.”
With a deep sigh, he removed his belt and dropped it to the floor, kicking it aside. “I know. And I know I come across as a tad impatient. But I want you, Carrie. I’m not used to waiting for gratification.”
“I’m tired,” I admitted, not caring if it upset him. “Let me sleep today, and I promise we’ll…you know, tomorrow.”
He smiled. “I suppose I can wait one more day.”
Biting my lip, I looked to Ziggy, who still lay paralyzed on the bed. “But you have to do something for me.”
I’d expected him to be insulted, possibly enraged, but he seemed pleasantly surprised. “You want to make a deal with me? Fine. For what price will I buy a night of sin with you, my princess?”
I wished he wouldn’t call me that, but now was not the time to argue. I pointed at Ziggy. “I want to keep him.”
Cyrus arched an eyebrow. “Keep him?”
“As a pet. He was my first victim. I want a souvenir.”
I held my breath as I waited for his reply. After a long moment, he finally spoke. “I don’t see why not. You may have your trophy.”
“Thank you.” I kept my eyes downcast and let him kiss me on the forehead to seal our agreement. As I walked toward the door, I heard the rustle of the mattress sinking under his weight.
I turned to see him stretched out beside Ziggy, tracing the line of the boy’s bicep with a clawed finger.
“We had an agreement,” I said cautiously.
Cyrus laughed. “Don’t worry, Carrie, I won’t kill him. He’s in good hands.”
I didn’t want to ask what those hands would be doing. I couldn’t spare Ziggy from whatever perverse activities my sire had planned. I believed Cyrus wouldn’t kill him, though, and that was all I cared about for the moment.
I went to the door and looked back once more. Ziggy’s eyes locked on mine, pleading.
I could only leave and close the door behind me.
 

Giudizio: traduzione veramente letterale.


Da questi due brani deduco che la traduzione è buona e molto letterale, probabilmente in alcune scene di minor importanza (vedi brano1) semplifica e taglia qualche espressione, pur manenendo il senso globale, ma nei brani intensi ed importanti di mantiene
molto fedele. Le dò perciò un giudizio assolutamente positivo 

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