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Dave Damnimmean commenta Sanremo, Festival del disagio

Creato il 23 febbraio 2014 da Violacentrica @violacentrica

L’HYPE Nessuno. Niente. Nisba. Tabula rasa. Evento costoso e seguito da moltissimi ma pubblicizzato pochissimo e in punta di piedi con due cagate di spot-siparietti di Fazio e Littizzetto.
Lo riassumeremo così: qualche giorno prima la bionda del TG1 “bella rega, bonaserata! Ah no, me stavo a scordà, tra un po’ de giorni comincia Sanremo, me raccomanno eh! Sennò che pagate a fa il canone??? Bella!”.

IL PALCO Bello, ci è piaciuto. Ritorno al passato che ridà al teatro la sua vera essenza. Hanno persino smantellato file di poltrone per ingrandirlo (la Parietti era nera!!!). Un’inutile scala a chiocciola stile classico sulla sinistra, La scalinata centrale a scomparsa e l’orchestra abbarbicata sulle balconate. Lasciamo che sia la foto a commentare. Ps: MA I FIORI NDO STANNO? Nilla torna, torna!!!

Dave Damnimmean commenta Sanremo, Festival del disagio

GLI OSPITI La prima impressione è che Fazio abbia organizzato la festa per i suoi 80 anni. Gli ospiti di quest’anno si dividono in: quelli che piacciono a Fazio, quelli che Fazio vorrebbe essere e quelle che Fazio non potrà mai (ma vorrebbe).
Praticamente è come se io fossi il conduttore di Sanremo e invitassi Anastacia, Linkin Park, Guns And Roses, Aretha Franklin, Loredana Bertè e dedicassi serate tributo ai Queen e a Whitney Houston. Poi ci fosse lo spazio "balletto da zoccola alla Britney", spazio "acuti a random", spazio "impara a sfilare con Victoria Beckham e a sculettare con le Destiny's Child".
Anni fa, ogni serata di Sanremo era costellata di ospiti vari e superfamosi, magari particolarmente in voga in quel momento in modo da attirare pubblico di svariate età. Ora Fazio spara grandi nomi (sempre sopra la 60ina, sia mai!) che, per carità bravissimi, ma poco conosciuti dal “popolino” italiano che vede Sanremo per svagarsi, non per seguire la rubrica Alternative-Di Nicchia (credici) di Fazio. Una prece, quindi, per i denti gialli della Castà, patetico cotechino, per le rughe scomparse dal volto di Baglioni, per le Kessler che oramai ce le infilano ovunque, per l’utilità a Sanremo di Claudio Santamaria e di Enrico Brignano, per il sardo di Ligabue, per l’italiano di Clemente Russo che si lamenta perché “m’hann scippat u podio n’ata volta”, per Kasia Smutniak, venuta a Sanremo solo per far vedere che è gravida (Beyoncè insegna) e Tania Cagnotto e tutte le sportive che, vestite da sera, sono verosimili come gli svenimenti di Maurizia Paradiso.
Per la finale non c’è miglioramento: Terence Hill che non riesce più ad uscire dal ruolo di prete e (di nuovo????) Ligabue. #famobasta

Dave Damnimmean commenta Sanremo, Festival del disagio

I PRESENTATORI Personalmente apprezzo Fazio e la Littizzetto, soprattutto la domenica sera per 15-20 minuti, ma se si tratta di una settimana SDO. Lui è insostenibile. Con la solita aria da chierichetto buono, in realtà è di un falso buonismo quasi vomitevole. Ditegli che le imitazioni non sono il suo forte e che lui di alternativo non ha nulla. La Littizzetto è una che va presa a piccole dosi. Non ho apprezzato il fatto di sentirsi sempre costretta a fare una battuta, ma soprattutto il riciclare costantemente i suoi pezzi di “Che tempo che fa” per monologhi retorici e populisti.

I BIG Di Big quest’anno c’è stata solo la Ruggero. E non solo per la stazza. Gli unici “mostri sacri” sono stati la Ruggero, appunto,e Ron con un nuovo colore giallo minzione. Per il resto si sono presentati sul palco gli inquilini dell’Ariston: quelli che vivono sotto il famoso teatro ed escono fuori solo a Sanremo (Giusy ci senti? Cristicchi dove sei?). Ma d’altronde l’importante è farsi le foto sul palco, vero Sarcina?

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LE NUOVE PROPOSTE Equilibrato il contrasto tra bravissimi e inutili. Molto interessanti Diodato e Zibba (per la gioia di tutti i bear), bella voce e bel brano anche TheNiro (cambia nome eh) ma ci ricorda troppo Loredana Errore… e non si è portato neanche la Tatangelo. E ancora: Bianca a.k.a Monica Lewinsky grassa, Filippo Graziani, gnocco come pochi, Vadim, inutile come la sua sciarpa, e la Veronica De Simone già disprezzata abbastanza a The Voice per sprecare ancora parole per lei.

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LA MUSICA Uno schifo. Canzoni degne di nota? Nessuna. Col passare delle serate ti abitui al livello stra-basso e cominci ad apprezzare qualche canzone come quella di Giusy o di Noemi. L’idea di far portare ai cantanti due canzoni non solo è noiosa ma è anche e soprattutto una grande cazzata: che senso ha cantare una canzone che verrà eliminata dopo una sola esibizione? Di questo Sanremo ci ricorderemo solo la Carrà che canta Ciao Muchacho Ciao.

IL PODIO Ma chi vota? Tv Sorrisi e Canzoni? No perché a questo punto faccio un appello. Se i giornali sanno già che vincerà o Renga o Arisa cosa sprecate a fare i soldi per televotare? Piuttosto leggetevi Violacentrica che è diventente, mai noioso ed è gratis, no? Anyway, dopo lo scandalo della vittoria dei giovani con un "rapper" napoletano incapace di rappare e di cantare, il podio dei Big sconvolge le previsioni: la vittoria va ad Arisa e a seguirla Rubino e Gualazzi. Grazie al cielo han buttato giù dal podio Renga! 

I VESTITI Di fronte allo schifo di canzoni e alla noia di OGNI serata, non rimaneva che guardare i vestiti. E grazie al cielo sono miope e posso togliermi gli occhiali per non rischiare un infarto. Vestiti osceni, funerei, brutti e assolutamente da dimenticare. Noemi, su tutti, la peggiore con la gruccia incastrata al pomo d’adamo (si, ce l’ha).

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SALVIAMO IL SALVABILE Lode a Britney, qualche momento carino c’è stato. L’entrata della Littizzetto in versione bon-bon-burlesque, l’esibizione della Carrà, il perfetto Damien Rice (ma non i suoi capelli), il “flash mob” in mezzo al pubblico, L’orchestra della Fenice di Venezia con Le nozze di Figaro, l’abbronzante di Renzo Arbore che Carlo Conti Levati. Infine, Crozza che, memore dello scorso anno, si è esibito in un monologo sulla bellezza dell’italia con la sua solita e sottile ironia senza finire, come nel 2013, per annoiare.

In sostanza quest'anno è stata più dura del previsto ma avevamo per fortuna una certezza: la vincitrice morale è sempre lei, Anna Tatangelo con il suo spot Coconuda. E speriamo che questa foto sia pronostico della tua vittoria anche l'anno prossimo.

Dave Damnimmean commenta Sanremo, Festival del disagio

Se siete distrutti dalla fine della telecronaca di quest'anno .. potete cliccare qui, per quella dello scorso anno #vintage


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