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Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

Creato il 15 novembre 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Sabrina Portale 15 novembre 2013 Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

Cronaca di un successo annunciato: mi riferisco alla seconda ed ultima tappa italiana della tournée mondiale che ha portato lo scorso 20 luglio i Depeche Mode, signori incontrastati della musica elettronica, allo Stadio Olimpico di Roma dove li attendevano 60.000 fan in delirio. Insomma, un evento che merita di essere raccontato cercando di restituire tutte le emozioni di una giornata davvero speciale.

Premessa

Non vivo a Roma e, pertanto, raggiungere il luogo che ospita il concerto comporta qualche piccolo “sacrificio”, ma per fortuna la mia città è ben collegata con la Capitale. La mattina del 20 luglio comincia decisamente presto (alcuni l’avrebbero chiamata levataccia, diciamo che il mio entusiasmo mi permette di sorvolare sulla questione): ho un aereo da prendere!

Mamma non ho perso l’aereo!

Aeroporto di Catania – Fontanarossa. Ore 8.00. Sto facendo il check-in, mi guardo attorno per vedere se in fila ci sono fan sfegatati come me pronti a partire, ma ancora non c’è nessuno che esibisca magliette e/o striscioni inneggianti ai nostri beniamini. Sarà l’orario?

Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

In perfetto orario

Meglio non poteva andare! Sono appena le 10.00 e ci troviamo già al Leonardo da Vinci di Roma. Durante il viaggio il sedile dietro il mio è occupato da una ragazza quattordicenne al suo primo volo su una “macchina volante”. La sento parlare di un concerto, le mie orecchie si drizzano, mi volto per farle un sorriso che vuol dire: «Ehi anche tu stai andando al Concerto?». Non faccio in tempo a dire nulla che dagli altoparlanti si sente un brano di Mengoni e tutte le mie speranze diventano vane. La ragazzina canticchia la canzone: decisamente non è una di noi! Tra l’altro scoprirò poi che a Roma faceva solo scalo per dirigersi verso chissà quale città europea. Questa cosa comincia ad ossessionarmi! Dove siete miei compagni di avventura? In stazione mi guardo attorno in cerca dei fan dei Depeche, ma nulla, tutto tace e non si vede niente. Penso che si sono “camuffati” bene, ma prima o poi qualcuno lo incontrerò!

Incontri ravvicinati

Sono le 13.00 ed asfissiata dal caldo, cammino verso una delle mete canoniche di una vacanza romana che si rispetti: Castel Sant’Angelo. E finalmente con mia grande gioia incontro i primi fan con indosso le T-shirt del Delta Machine Tour dei Depeche Mode. Si tratta di una coppia di turisti stranieri ed ovviamente, desiderosa di conoscere qualcosa di loro, parto all’inseguimento. Inseguimento che si conclude con una bella chiacchierata, ovviamente incentrata sui nostri beniamini.

Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

Raggiungere la meta

Ore 19.00: prima in metropolitana e poi in tram ci avviciniamo sempre di più all’Olimpico. Lungo il percorso non possiamo non notare una fiumana di persone di ogni età che si dirige verso lo stadio. I luoghi di ristorazione vengono presi d’assalto, dappertutto ci sono venditori ambulanti che provano a rifilarti striscioni e magliette, oltre che biglietti. La gente comincia ad accalcarsi ai cancelli per entrare. L’impianto, da sempre cornice di grandi eventi musicali, appare maestoso e pronto ad accogliere il pubblico delle grandi occasioni (numerosi gli stranieri presenti). Finalmente arrivo al mio posto, l’Olimpico ormai è quasi gremito.

Antipasto

Arriva il momento di cominciare a far musica! Si parte ovviamente con i gruppi di supporto che, come in ogni grosso concerto che si rispetti, sono di un certo livello. I primi ad esibirsi sono i Motel Connection capitanati da Samuel dei Subsonica. Il pubblico comincia a scaldarsi dimostrandosi anche particolarmente interessato ad un’altra esibizione in programma, quella di Matthew Dear.

Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

Live!

Ore 21.15: la macchina “depechemodiana” è pronta a partire. I cuori cominciano a tremare, gli spalti si animano quando, con un quarto d’ora di ritardo, il trio accompagnato da altri musicisti conquista il palco. Un boato accoglie Dave Gahan, il frontman del gruppo, che si presenta con un look particolare: kajal agli occhi, gilet e torso nudo; nonostante gli anni il suo sex appeal non accenna a diminuire. Comincia lo spettacolo! Siamo in sessantamila e quello che abbiamo di fronte è uno di quei gruppi che tutti dovrebbero vedere dal vivo almeno una volta nella vita. La setlist è formata da ben sette pezzi tratti dal nuovo Delta Machine, album per certi versi controverso, e dai pezzi classici del loro repertorio. La scaletta è ricca e interessante, in totale 23 canzoni, e non mancano le sorprese. La scenografia è discreta, diciamo che si sarebbe potuto far di meglio: uno schermo centrale affiancato da due di minor grandezza. Luci psichedeliche vengono sparate sulla platea mentre passano immagini che giocano con i colori ma anche i video delle maggiori hit della band. Dal mio posto in curva non riuscirò a vedere da vicino come avrei voluto il trio, ma il gioco vale comunque la candela. Il solo fatto di trovarsi in una cornice come questa, di respirare quest’aria pregna di emozioni mi ripaga di tutto. Si parte con Welcome to My World e Angel brani già canticchiati da tutti anche se tratti dal nuovo disco. La serata comincia a farsi bollente, e non solo metaforicamente (fa veramente caldo!), quando il gruppo comincia ad eseguire i classici del suo repertorio come Walking in My Shoes, Precious, Black Celebration e Policy of Truth. Devo dire che fino a questo momento ogni esibizione è stata molto rispettosa delle versioni in studio. Dave balla, ancheggia, ammicca, va più volte verso il pubblico, lo incita. La sua esecuzione vocale è molto pulita e coinvolgente. Ma credo che il vero protagonista del tour sia Martin Gore. Se Gahan è l’estetica del gruppo, Gore ne incarna senz’altro l’anima, ne è la mente creativa. Durante lo show le sue performance canore accompagnate dal piano acustico sono state la spezia che ha arricchito la pietanza. Tutto è stato reso delicato e sognante con le sue esecuzioni di The Child Inside e successivamente Somebody e Halo. L’auditorio è come stregato! Gore riesce a calmare gli animi dei fan scatenatisi con i pezzi classici e ad esprimere un altro lato della personalità dei Depeche. Ma è solo una breve parentesi e si ricomincia. Dave intona uno dopo l’altra Should Be Higher, Barrel of a Gun, Higher Love, Heaven, Soothe My Soul, A Pain That I’m Used To, A Question of Time, Secret to the End ed è veramente emozionante sentire un intero stadio intonare ogni canzone. Si va verso la conclusione, il pubblico è sempre più in visibilio. Parte Enjoy the Silence, si prosegue con Personal Jesus: sono i pezzi più scenografici e fanno scattare in piedi e saltellare tutti all’impazzata. Io canto a squarciagola, ballo e inneggio ai miei beniamini: impossibile non partecipare attivamente a questa “bolgia”. Il gruppo prosegue la sua corsa con Goodbye, A Question of Lust, Just Can’t Get Enough, I Feel You ed infine chiude il suo live con Never Let Me Down Again.

Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode

Tornando a casa

Il pubblico abbandona progressivamente gli spalti soddisfatto per lo spettacolo a cui ha assistito. Il deflusso è abbastanza ordinato. Fortunatamente non si sono registrati problemi Si commenta l’esecuzione, si pensa alle canzoni non inserite in scaletta, al perché della loro esclusione (mancavano ad esempio Wrong o People Are People), si corre per non perdere gli ultimi tram e autobus. Torno a casa il giorno dopo senza voce, con una bella bronchite ma con gli occhi e gli orecchi pieni di emozioni, felice di aver partecipato ad uno dei concerti più belli del 2013.

Fotografie di Sabrina Portale

Il Delta Machine Tour sarà nuovamente in Italia nel mese di febbraio del prossimo anno. Previste tre date: il 18 a Torino, il 20 a Milano ed il 22 a Bologna.

Delta Machine Tour: Roma ai Piedi dei Depeche Mode


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