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Detention: La scuola è una galera

Creato il 16 settembre 2012 da Cannibal Kid
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(USA 2011) Regia: Joseph Kahn Cast: Shanley Caswell, Josh Hutcherson, Parker Bagley, Spencer Locke, Dane Cook, Aaron David Johnson, Alison Woods, Julie Dolan, Percy Daggs III Genere: tutti i generi remixati Se ti piace guarda anche: Diario di una nerd superstar, Easy Girl, Scream, Breakfast Club, Donnie Darko, Ritorno al futuro, God Bless America
Detention: La scuola è una galeraDetention è il film teen da non perdere nell’anno 2012. Per quanto riguarda il 2013, probabilmente sarà già Storia, ma questa è un’altra storia. Le mode passano, i film, soprattutto quelli adolescenziali, passano e tutto va consumato in fretta. Messa giù così, Detention potrebbe sembrare un film USA e getta. Forse lo è. Forse non lo è. Forse il suo bello è proprio questo. Forse questo non è il suo bello. Di certo, il film è una figata. Fa lo stesso effetto di un giro sulla montagne russe. Oppure di una mangiata epic/epocale da McDonald’s. Di quelle in cui ti prendi il menù XXL e le patatine sono fritte ma non troppo e la maionese non è andata male. Oppure di una giornata in cui decidi di non andare a scuola e fare chiodo. Non un film indimenticabile. Non un capolavoro. Solo una visione estremamente goduriosa. Qui e ora. Fun fun fun. Se John Hughes si fosse messo a fare film oggi, probabilmente ne sarebbe uscito qualcosa di simile. Un John Hughes che oggi se ne andrebbe con gli occhiali da hipster, magari.
Detention: La scuola è una galera    Detention: La scuola è una galera Detention è un film ultracitazionista post post-moderno che frulla al suo interno tutto, perfetto specchio di un’epoca figlia di puttana di Internet. Ci sono riferimenti a Casablanca, La mosca, Scream, Dirty Dancing, uno stile registico con riprese che a tratti richiamano Donnie Darko e una trama che tra viaggi temporali attraverso animali (un orso imbalsamato anziché un coniglione gigante) omaggia alla stra-grande il film di Richard Kelly. Segno, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che Donnie è ormai una pellicola entrata nella leggenda e nell’immaginario dei giovani filmmakers di oggi. E poi ci sono riferimenti a Breakfast Club, naturalmente. Uno leggendo il titolo “Detention” può immaginare che tutta la pellicola sia incentrata su un gruppo di studenti in detenzione, una sorta di remake ai giorni nostri della mitica pellicola simbolo dei teen movie anni ’80 firmata dal già citato John Hughes. In realtà, la detenzione per i personaggi scatta solo nella parte finale del film, dopo quella che potrebbe essere una lunga introduzione e forse non lo è. O forse sì. Probabilmente gli sceneggiatori, Joseph Kahn e Mark Palermo, volevano realizzare una breve intro per presentare i personaggi, ma poi sono stati risucchiati dentro un vortice creativo ricco di idee e spunti e si sono fatti prendere la mano. Probabilmente gli sceneggiatori avevano intenzione di fare un remake di Breakfast Club, da qui l’idea di intitolarlo Detention, e poi ne è uscita tutt’altra roba.
Ci sono più idee dentro questo film, Orazio, ti quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, Wikiquote). Si comincia con lo stile di Mean Girls, con una stronzetta di periferia che ci snocciola la sua (superficialissima) filosofia esistenziale. Fino a che un pazzo criminale mascherato sbucato fuori da non si sa bene dove la fa fuori. A questo punto, il film imbocca due strade contemporaneamente: quella dell’horror teen ironico stile Scream e pure quella della critica alla società capitalista americana di oggi tipo God Bless America. Quale delle due strade sceglie di proseguire poi? Nessuna delle due, preferendo imboccarne altre. Tante altre, tra fantascienza, viaggi nel tempo, commedia adolescenziale e persino qualche (raro) momento riflessivo.
Detention: La scuola è una galera Protagonisti? La giovane rivelazione Shanley Caswell, che vedo perfetta come protagonista di una qualsiasi serie tv teen del futuro a caso, e il mitico Josh Hutcherson, quello di Hunger Games, I ragazzi stanno bene e Un ponte per Terabithia, qui in veste anche di producer, segno che, per quanto giovanissimo, di soldi ne ha già messi da parte parecchi. E se li merita.
Detention ricrea alla perfezione la schizofrenia dell’epoca in cui viviamo con uno stile cinematografico talmente 2.0 da essere già 3.0. O forse 4.0. Oltre, come Scott Pilgrim vs. the World e forse pure oltre Scott Pilgrim. Il grande pregio di Detention è anche il suo limite principale. Tante, troppe cose remixate in un’ora e mezza. Come un giro velocissimo e schizzato per la rete, andando a vedere centinaia di siti, aprendo collegamenti, chattando, guardando video, ascoltando musica. Più un pregio o più un limite? Personalmente, io preferisco un film con 3000 idee differenti al suo interno, per quanto non tutte originali, focalizzate e compiute, rispetto alle tante, troppe, pellicole costruite su zero idee. Se stare in Detention è una punizione, io ci rimango volentieri. (voto 7,5/10)
P.S. Grazie a Cipolla Pensierosa per la segnalazione di questo divertentissimo film.

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