FIlm Telecomandati: Solo due ore
Creato il 06 dicembre 2012 da Veripaccheri
Solo due ore (16 Blocks)
di Richard Donner
con Bruce Willis, Mos Def
Usa 2006
Bruce
Willis prende coscienza del tempo che và. Visibilmente appesantito nella
camicia deformata dalla presenza di una pancia che si fa vedere, e con indosso
vestiti che avrebbero bisogno di un bucato in lavatrice. E’ così che appare
l’attore, lontanissimo dalla tonicità oliata e guascona esibita nella
quadrilogia del grattacielo, e più vicino ad un umanesimo da film esistenziale.
Il regista ci mette del suo, infierendo con delle immagini che c’è lo mostrano
malfermo e claudicante, perennemente affaticato dagli sforzi di un vita già
finita. In realtà è un’ enfasi fatta apposta per esaltare quello che viene
dopo, e cioè un film d’azione ferratissimo in cui un poliziotto prossimo alla
pensione, Jack Mosley deve attraversare i sedici isolati che dividono la cella
dov’è detenuto Eddie Bauer dal tribunale dove lo deve scortare per farlo
testimoniare contro una banda di insospettabili manigoldi. In questo
contenitore di adrenalina e spostamenti Bruce Willis finisce per indossare di
nuovo il costume da super eroe, pur mantenendo intatta l’incipiente
dismissione.
Il contrasto tra realtà ed
apparenza è entusiasmante, e “Bruno” risulta credibile per l’intero tragitto.
Sviluppato all’interno di un’unità di tempoche tiene conto del titolo e sembra svolgersi in diretta,
“Solo due ore” (16 Blocks, 2006)flirta con il cinema western trasformando il centro urbano in una specie
di Fort Apache, con Mosley costretto a districarsi dai tentatoli di un mondo
caotico e sovraffollato, dominato dai rumori e dalla paura dell’ennesimo
agguato messo a punto da chi vuole impedirgli di portare a termine la missione.
Richard Donner è un artigiano d’altri tempi. Mettendo a sistema la clessidra
temporale che agita la storia con le facce stravolte dei due protagonisti
riesce a far sentire la tensione che ne accompagna le gesta. Sembra cinema
degli anni 80 ancora influenzato da quello della decade che l’aveva preceduto.
Ci sono il pragmatismo grezzo di “Dirty Harry” e le emozioni dell’azione senza
effetti speciali. . Assolutamente impedibile. E Bruce Willis con un perfetto understatement interpretativo azzecca
uno dei suoi ruoli migliori.
Rai 3 ore 21,05
durata 105'
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