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Il cinema di Sokurov: all’Alphaville Cineclub dal 29 novembre al 4 dicembre

Creato il 24 novembre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

E(STE)TICA – Il cinema di Alexander Sokurov, selezione monografica

29 novembre / 4 dicembre 2011

Alphaville Cineclub propone, dal 29 novembre al 4 dicembre 2011 alle ore 21.00 nella sua sede di Via del Pigneto 283, “E(ste)tica”, selezione monografica dedicata al grande regista russo Aleksandr Sokurov, Leone d’oro a Venezia 2011 con il suo ultimo lavoro Faust.

Il cinema di Sokurov: all’Alphaville Cineclub dal 29 novembre al 4 dicembre

Tra i  pochi grandi autori russi che sono riusciti a sopravvivere a quel vero e proprio tsunami di cinema commerciale occidentale che ha travolto l’Est europeo in seguito alla caduta dei regimi socialisti, Aleksandr Sokurov nasce nella fredda Siberia, in un villaggio chiamato Podorvikha, nell’anno 1951. Caratterizzato sin dalla nascita da un difetto anatomico alle gambe, trascorre l’infanzia tra Russia, Polonia e Turchia insieme al padre che, ex ufficiale dell’Armata Rossa, trasloca spesso per lavoro. Questi rapidi cambiamenti impediscono ad Aleksandr di legare con i coetanei ed i compagni di scuola, riservando pertanto al futuro cineasta  una giovinezza solitaria e chiusa rispetto al mondo esterno. Nel 1974, dopo la scuola dell’obbligo, ottiene una laurea in Storia e Filosofia all’università di Gor’kij, ma è proprio  in quel periodo che inizia ad interessarsi anche al cinema. Dopo aver lavorato in televisione come documentarista, nel 1975 Sokurov si trasferisce a Mosca per seguire un corso di regia alla VGIK, una delle università russe più prestigiose in questo campo. Qui incontra il grande Andrej Tarkovskij, che difende i suoi primi lavori (spesso bollati dai suoi insegnanti come “formali” e “manieristici”) e lo introduce ai Lenfilm Studios. Laureato nel 1979, il regista realizza una serie di corti e documentari ma il governo ne impedisce la proiezione in patria in quanto opere contrarie alla politica dell’Unione Sovietica. Sotto l’ala protettrice di Tarkovskij, che gli raccomanda di rimanere fedele al suo stile ed alle sue idee, Sokurov realizza molti lavori in un breve lasso di tempo ( per esempio l’adattamento da G.B.Shaw I giorni dell’eclisse e quello da Gustave Flaubert Salvo e protetto). Se da un lato i suoi film sono flop commerciali perchè troppo complessi ed intellettuali, dall’altro i critici iniziano a notare il genio del cineasta. Alcuni cominciano a considerare Sokurov il nuovo Tarkovskij, ma lui rifiuta l’appellativo e segue una strada del tutto personale. Dopo La pietra del 1992 e l’esperimento poetico di Elegia dalla Russia datato 1993, il regista sale alla ribalta internazionale con Madre e figlio (1997). Alcuni anni dopo realizza la versione speculare di quest’ultimo titolo, Padre e figlio (2003) in visione ad Alphaville domenica 4 dicembre, storia di passaggio verso l’età adulta del giovane Aleksej che scandalizza il mondo per il sottotesto di omosessualità (comunque ripudiato dallo stesso autore) ed è premiato al Festival di Cannes. A cavallo tra gli anni ’90 ed i primi del 2000 Sokurov produce una trilogia dedicata a tre importanti personaggi storici del XX secolo: Moloch (1999), premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura, è un ritratto  di Hitler accanto ad Eva Braun, in realtà vero fulcro del film, in visione giovedì 1 dicembre alle 21.00, Taurus (2001) dedicato a Lenin e previsto ad Alphaville alle ore 22.30 di venerdì 2 dicembre ed Il sole (2005), previsto per martedì 29 novembre, in cui Sokurov tratteggia la figura dell’imperatore Hirohito. In relazione a questi tre film il regista ha dichiarato di non aver voluto parlare di dittatori, ma di personalità forti, le cui passioni hanno influenzato le loro decisioni più delle circostanze. All’edizione del Festival del cinema di Venezia del 2001 presenta Elegia di un viaggio (ad Alphaville in prima serata venerdì 2 dicembre), mentre l’anno dopo scuote il mondo del cinema portando a Cannes Arca russa, primo film della storia realizzato in un unico piano-sequenza della durata superiore ai 90 minuti. L’opera è un capolavoro di tecnica: girato in digitale, ha richiesto l’utilizzo di 33 set e di un migliaio di comparse. Il piccolo ed umile Alexandra (2007) (ultimo film prima del Faust di questo 2011), in visione ad Alphaville sabato 3 dicembre, è davvero un capolavoro di umiltà e di tenerezza contro la guerra, incredibilmente senza spari né sangue ma immerso nella luce della ragione.

Maestro indiscusso di poesia dell’immagine, il cinema di Sokurov da sempre è noto ed apprezzato ( e premiato!) per le sue caratteristiche uniche, dalla mancanza di un plot vero e proprio all’utilizzo di attori non professionisti, dall’ estetica impressionista  all’approccio filosofico nei confronti della storia e della natura. La molteplicità d’interpretazioni a cui si prestano le sue opere fanno sì che queste siano tutt’ora al centro di forti dibattiti.

Sokurov, coadiuvato da produttori europei ed asiatici, ha fondato una compagnia di produzione a San Pietroburgo con la quale supporta il piccolo cinema indipendente.

Alphaville Cineclub – Via del Pigneto 283


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