Magazine Editoria e Stampa

Il look di Celeste Gaia secondo Paola Iezzi

Creato il 11 aprile 2012 da Controstilefashion
Sexy lolita o fashion victim? Tacco 12 rosso passione o palloncini colorati da brava bambina? La doppia anima musicale di Celeste Gaia, rivelazione sanremese con il suo tormentone Carlo, esplode nella fantasia di una stylist d’eccezione, Paola Iezzi (Paola e Chiara) sul nuovo numero di MAX, da mercoledì 11 aprile in edicola, su iPad e online sul nuovo canale di Gazzetta.it "Altre passioni", max.gazzetta.it.
Il look di Celeste Gaia secondo Paola Iezzi
In un’intervista la cantante lombarda racconta i suoi inizi, tra lo Zecchino d’Oro, il conservatorio, la Scala e la consacrazione sul palco del Festival, sospinta dalla passione per la musica e l’amore della madre: «Comporre per me è sempre stata una necessità, ma non mi credevo all’altezza. Mamma mi aveva sentito suonare al piano una canzone, io pensavo fosse terribile, lei invece mi convinse a registrarla. Quando l’ho risentita in cuffia ho provato un momento di pura felicità. In quell’istante mi sono detta: ecco, nella vita voglio fare questo». La sua playlist quotidiana: «Nel mio MP3 ci trovi un po’ di tutto. Quelli che amo di più sono i cantautori britannici dell’ultima generazione: il mio preferito è Damien Rice, ma mi piacciono molto anche James Blunt e Nutini. Poi Florence + the Machine, la svedese Lykke li e l’immenso Lucio Battisti».
Il look di Celeste Gaia secondo Paola Iezzi
Idee chiare a proposito della bellezza e dell’ipocrisia: «Chi l’ha detto che se una è bella, sta al gioco e non si prende troppo sul serio deve essere senza cervello?. Mi piace una frase di Paris Hilton: “La vita è troppo breve per passare inosservati”». La canzone Bianconiglio e il cellulare dei rimpianti: «Un paio d’anni fa entrai nel bagno di un bar e il telefonino mi cadde nel water. Per recuperarlo, dovetti mettere le mani nell’acqua… grazie a quel piccolo incidente, mi sono resa conto che i giorni più belli sono quelli in cui non ho avuto tempo di mettere sotto carica il cellulare. Stavo bene, perché stavo vivendo la vita vera. Le tecnologie sono importanti, però non puoi affidar loro tutta la tua vita… vanno bene solo se riesci a non farti usare».

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :