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Incognito: cattive compagnie

Creato il 14 novembre 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Incognito: cattive compagnie> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="387" width="250" alt="Incognito: cattive compagnie >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-40299" />Secondo volume edito da Panini della serie di Brubaker e Phillips, con protagonista Zack Sterminio, un ex malvivente dotato di super poteri entrato a far parte del programma protezione testimoni.
Dopo un primo story arc non particolarmente entusiasmante (potete leggerne una brevisione qui), Brubaker esprime tutto il suo potenziale e riesce a raccontare una storia estremamente divertente e ricca di spunti narrativi interessanti.

Il soggetto della serie non è certo dei più originali: Sterminio è un ex criminale costretto suo malgrado a cooperare con la polizia, che lo sfrutta come agente infiltrato, presupposto che stava già alla base di un’altra serie a firma Brubaker-Phillips: l’ottima Sleeper (edita da noi da Magic Press).
Il talento di Brubaker sta tutto nel riuscire a gestire bene gli elementi del noir tradizionale e i suoi stilemi narrativi,  riuscendo a raccontare storie classiche che riescono comunque ad appassionare e divertire per la loro freschezza.

Incognito: cattive compagnie> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="193" alt="Incognito: cattive compagnie >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-39997" />Se il primo volume appariva eccessivamente prevedibile nel suo svolgimento, lasciando più di una perplessità sul prosieguo della serie, questa seconda uscita stupisce per la vivacità di situazioni partorite dalla mente di Brubaker.
Diverte la scelta di dare alla serie un’ambientazione che strizza l’occhio all’estetica anni 60/70, con antagonisti bizzarri dai nomi come Zoe Zeppelin, Dick Letale o Simon Massacro, personaggi femminili dalle forme avvenenti oppure tramite il ricorso ad ambientazioni tipiche come i bar clandestini della malavita o laboratori sotterranei . Il ritmo della narrazione è praticamente perfetto, con gli immancabili monologhi interiori del protagonista, intercalati da scene d’azione o flashback che svelano i piccoli o grandi retroscena. Rispetto a Criminal ci troviamo di fronte ad un prodotto indubbiamente più convenzionale, non fosse altro che il protagonista di una serie (si chiami Peter Parker o Zack Sterminio) non può morire (se non per un numero circoscritto di episodi) e questo per una storia noir è decisamente un grosso limite.

Incognito: cattive compagnie> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="200" width="253" alt="Incognito: cattive compagnie >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-39996" />Se Criminal è strutturata in story arc, , con personaggi che cambiano nell’arco delle uscite, lo status quo di Incognito è quello di una serie regolare, quindi sovvertibile soltanto in parte. Del resto è abbastanza evidente come il target della serie sia decisamente più popolare, il taglio supereroistico ed il tono ironico che troviamo in Incognito sono del tutto assenti nell’altro progetto, decisamente più cupo. Ma Brubaker dimostra di conoscere bene le regole del gioco e muove le sue pedine in maniera impeccabile, riuscendo a mescolare le carte ed a ricomporre il mazzo alla fine della storia, lasciando il lettore soddisfatto. La caratterizzazione del protagonista (aspetto comunque non centrale nella serie) è affidata ai monologhi, mentre quella dei comprimari è pressoché inesistente: i personaggi secondari sono volutamente monodimensionali come spesso accade nelle narrazioni della tradizione più popolare.

Incognito: cattive compagnie> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="134" width="255" alt="Incognito: cattive compagnie >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-39999" />I superpoteri sono un elemento di colore così come le pistole laser dal design retrò. Volendo paragonare Incognito ad un’altra serie noir di successo, il Powers di Bendis ed Oeming, la differenza principale tra i due lavori sta nella maggior quantità di avvenimenti che Brubaker mette in scena. Se Bendis focalizza l’attenzione del lettore sulla psicologia dei personaggi, subordinando ad essa l’intreccio (senza con questo annoiare il lettore), in Incognito l’azione è molto presente e sono soprattutto intrighi, doppi giochi e colpi di scena a tenere alta la tensione della vicenda.
E’ giusto quindi definire Incognito un esercizio di (ottimo) stile non fine a sé stesso, l’ennesima prova della qualità della scrittura di Brubaker, in grado di offrire una lettura divertente attraverso la riproposizione di personaggi, scenari e situazioni classiche del racconto d’avventura, ma tutt’altro che stantii.

Incognito: cattive compagnie> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="310" width="593" alt="Incognito: cattive compagnie >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-39995" />

Abbiamo parlato di:
Incognito : Cattive compagnie
Ed Brubaker, Sean Phillips
Traduzione di Giuliano Cremaschi
Panini Comics 2011
160 pagine, brossurato, colori – 12,00€
ISBN : 9788865891025

Riferimenti:
Panini Comics: www.paninicomics.it
Ed Brubacker: www.edbrubaker.com
Sean Phillips: www.seanphillips.co.uk



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