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Kubrick forever

Creato il 22 aprile 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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In attesa del tributo che il prossimo Festival del Cinema di Cannes dedicherà a Stanley Kubrick presentando per l’occasione la versione restaurata del capolavoro Arancia Meccanica (1971-2011), Alphaville Cineclub, in sintonia con la rassegna che pure la Cinemateque proprio in questi giorni dedica al grande autore inglese, propone dal 27aprile al 3 maggio 2011 nella sua sede di Via del Pigneto 283 alle ore 21.00, ‘KUBRICK forever’, selezione di pellicole di grandi autori della storia del cinema passato e contemporaneo che, ognuno nel proprio stile ed attraverso le proprie personali attitudini, hanno appreso e riproposto nei loro lavori la grande lezione del Maestro, cogliendone un’eredità etico/estetica a tutt’oggi geniale ed anticipatrice di futuro.

Sono passati oltre dieci anni dalla scomparsa di Stanley Kubrick, ma il tempo non è riuscito a scalfire l’impulso dato alla storia della cinematografia da colui che rimarrà per tutti il più grande maestro della settima arte dell’era moderna, capace di elaborare archetipi realizzando pellicole che sono vere e proprie lezioni di cinema, modelli che hanno influenzato direttamente o indirettamente la stragrande maggioranza dei cineasti che sono venuti dopo. Prima di Kubrick, forse, solo Orson Welles e Alfred Hitchcock sono stati in grado di decodificare così attentamente le potenzialità della mdp stabilendone i canoni e le norme che successivamente sarebbero stati infranti dalle avanguardie sperimentali degli anni ‘60 e ‘70. La peculiarità di Kubrick è quella di essere riuscito a diventare uno dei più grandi teorici del cinema con un lavoro rigorosamente realizzato sul campo, in cui la teoria è interamente contenuta in ogni singola inquadratura che va a comporre le sue opere facendosi non maestro di genere (come Hitchcock), ma dei generi. La sua capacità di passare incurante dal war movie all’horror, dal noir gangsteristico al dramma psicanalitico, dalla satira socio/politica alla fantascienza ,stabilendo di volta in volta i principi del genere, è qualcosa che difficilmente vedremo nuovamente nell’evoluzione della storia dell’immagine in movimento. Tutto è stato già detto nel cinema di Stanley Kubrick e non è un caso che i più disparati registi, cinefili o meno, da Terry Gillian a Ridley Scott, da Michael Haneke ai fratelli Coen, da Cronenberg fino al regista di animazione Stanton a Lucas (e molti altri ancora, Haneke e Tarantino in primis), abbiano appreso la lezione del maestro declinandola e contestualizzandola nella loro personale idea di cinema.

E dunque, pur potendo sembrare paradossale o forse addirittura illusorio credere che il cinema di Kubrick abbia creato una discendenza degna di questo nome proprio perché ogni suo film è sembrato rappresentare il momento finale di un genere senza più evoluzione, tuttavia, come sottolinea il critico francese J.F.Rauger (curatore della rassegna in corso alla Cinemateque), il cervello di Stanley ha segnato le menti di coloro che hanno fatto e fanno cinema ieri ed oggi. Inevitabilmente!

La selezione di Alphaville spazia dunque da Brazil (1985),capolavoro di farsa satirico/fantasiosa in odor di Stranamore ed Arancia Meccanica firmata Terry Gillian, già Monty Python, in programma mercoledì 27 a I Duellanti (1977), primo e raffinato lungometraggio di Ridley Scott vicino, per temi ed eleganza figurativa, al Barry Lindon di due anni prima, previsto ad Alphaville giovedì 28 aprile, dallo splendido Wall-E di Andrew Stanton,(2008), storia fantascientifica molto kubrickiana di amore in forma di animazione adatta soprattutto agli adulti fantasiosi, all’inquietante ed attuale Funny Games (2008), clone di Michael Haneke con un occhio ai temi ed alla violenza (qui mai esibita) dell’Arancia di cui sopra, entrambi in visione venerdì 29 ad Alphaville.

Ancora tanto Kubrick – cervello nella serata di sabato 30 aprile, dedicata al Barton Fink dei fratelli Coen (1991), storia un inferno lurido,tragicomico e grottesco in forma di stanza d’hotel perversamente vicina a quella di un certo Shining(!) e in quella di domenica 1 maggio, dove protagonista è il maestro Sidney Lumet con la sua pellicola del 1964 A prova di errore, incredibile storia di bombe atomiche e vendette uscita in contemporanea con il Dottor Stranamore del nostro Stanley… Anche Cronenberg dirà la sua lunedì 2 maggio con Videodrome (1983), esempio di fantascienza biologica incentrato sulla T.V ed il potere allucinatorio del video, in perfetta sintonia con le atmosfere del nostro Stanley, per finire con George Lucas , autore all’epoca 25enne di L’uomo che fuggì dal futuro (1971), storia fantascientifica d’umore libertario vicina ai sentori di un certo 2001…

E la selezione potrebbe continuare ancora per molto…


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