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La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del '900

Creato il 19 settembre 2014 da Sabinap
A Roma fino al 5 ottobre la Galleria nazionale d'arte moderna (Gnam per i capitolini e per gli amici) si fa più seducente che mai. 
Circa 130 opereprovenienti dalla collezione della Galleria sono state selezionate sotto la sapiente supervisione di Barbara Tomassi per confluire nella mostra “La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del '900”. 
Quale cornice migliore per esaltare un tema tanto affascinante della splendida Villa Giulia, a due passi dal museo nazionale etrusco dove vi segnaliamo la mostra "Made in Italy. una visione modernista" attiva fino al 30 Settembre. 
I diversi aspetti della seduzioneesercitata dal corpo femminilevengono raccontati attraverso dipinti, sculture e fotografie di artisti del calibro di Modigliani, Breton, Man Ray, De Chirico, Mirò, Carlo Levi, Savinio, molto diversi fra loro ma accomunati da una visione fresca e profondamente originale in grado di rendere omaggio al corpo femminile
Il percorso si articola in cinque sezioniche accompagnano lo spettatore in un viaggio “deformante” che mira a scardinare le conoscenze pregresse per rimescolare le carte in tavola e riscoprire l'eterno rapporto fra seduzionee femminilità
La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del '900La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del '900Nella prima sezione “le belle apparenze” si assiste alla declinazione della la rappresentazione classica nel linguaggio nuovo delle avanguardie. I nudi vibrantie sinuosi di Modigliani si sposano con le pose provocanti delle modelle di Man Ray. La seconda sezione “seduzione/sedizione” presenta le tracce della destrutturazione del corpo, la cui figura viene eclissata secondo le nuove logiche del geometrismo, monumentalismo e cubismo, che prendono le mosse da quella del naturalismo. La terza sezione “oggetto del desiderio” pone l'accento sul fascinoesercitato da particolari anatomici e, perché no, da oggetti-feticcio. Osserviamo sotto questa luce la “poupèe” di Hans Bellmer e la donna-scarpa di Dalì. La quarta sezione “la bella e la bestia”riscopre il rapporto fra elemento umano e quello animale o naturale, emblematica a questo proposito la figura della ninfa Dafne, tramutatasi in alloro per sfuggire alla violenza del Dio Apollo.L'ultima sezione “la bella addormentata” indaga la sempiterna attrazionedel corpo femminileaddormentato, fra vulnerabilità e fragilità. La storia di ogni essere umano è essenzialmente la storia di uncorpo. Il corpoè confine, contenitore, tempio e manifestazione del nostro essere. Il corpo è anche sangue, sudore, malattia, dolore ma allo stesso tempo è il luogo della vita per eccellenza.
La domanda che innesta il percorso di questa mostraè come sia possibile che il corpo femminilesi sia caricato nel corso dei secoli di così tanti significati. Secondo la provocatoria interpretazionedel sociologo francese Jean Baudrillard, la seduzioneesercitata da esso non appartiene alla sfera della naturama a quella dell'artificioe insieme a quella del segnoe del rituale. Dalla Venere di Willendorf, in poi cosa c'è di più evocativo, sensuale, materno e misterioso del corpo di una donna? 
In un'epoca come questa in cui il corpo si plasma, si esibisce, si tortura per eliminare le imperfezioni, si veste, si sveste si tatua e si idrata senza soluzione di continuità, forse farebbe bene riflettere sugli strati di senso che porta con sé. Fatelo alla Gnam, fino al 5 Ottobre!
La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del '900
Federica Colombi

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