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La mia review della tappa londinese del Secret Tour di Darren Hayes

Creato il 03 novembre 2011 da Zagial

Facciamo le dovute premesse: quando i Savage Garden erano all’apice del loro successo io ero 15enne o giù di lì e non li seguivo affatto; cioè, sapevo chi fossero ed avevo persino una loro cassetta, ma poi basta.

La fissazione con Darren Hayes è nata solo nel 2004 ai tempi del suo secondo album solista “The tension and the spark” (per me il suo capolavoro) ma di lì a poco mi sarei rifatto di tutti gli arretrati: mi sono comprato il precedente album solista “Spin” (in più versioni), i due dischi dei Savage Garden ed il dvd del concerto “Superstars and cannon balls”.

Da quel momento in poi ad ogni nuova uscita era praticamente il delirio, sopratutto per chi mi steava accanto, perché  scattava la caccia al sito che vendeva album e singoli nelle svariate versioni, e poi la stremante attesa che arrivi il pacco ed i patemi per i primi pagamenti online con carta di credito e chi più ne ha più ne metta.

Per non parlare poi dei voli e dei viaggi che mi sono fatto per andare a vederlo Live. La prima volta che dissi a mia madre che andavo da solo a Bristol per vedere Darren Hayes (“Chi?”) manca poco mi ci rimane secca… Capirai, mai andato più lontano di Follonica da solo (non è vero, già vivevo a Salerno)…

Ma comunque… Questo per dire che non appena potevo, oltre a comprarmi tutte le uscite discografiche e non del mio beniamino (vogliamo parlare dei calendari, tour book, magliette e quant’altro?), mi facevo pure un viaggetto in Inghilterra per vedermelo in concerto. Sempre più economico e veloce dell’Australia… :-)

Ed insomma mi sono visto il “Big night in” a  Bristol, il “Time machine tour” a Londra, la presentazione alla stampa dell’album “This delicate thing we’ve made” sempre a Londra (ed in quell’occasione gli fregai una tazza, ma questa è un’altra storia) e quest’ultimo “Secret Tour” ancora nella capitale inglese.

Ecco, veniamo all’ultimo concerto di Darren: secondo me il più bello in assoluto rimane “Big night in”, e pure “Time machine tour” era molto più imponente e scenografico, ma questo “Secret tour” fatto in Inghilterra ancora prima che uscisse l’album, ha un sapore particolare.

Darren non ne ha fatto mistero, lo ha detto più volte in svariate occasioni: vuole tornare nel main stream. Dopo gli svariati milioni di album venduti con i Savage, la sua carriera solista è stata una cosa più, come dire, di nicchia.

No cioè, diciamocelo… Ai tempi di TTATS ce lo inculavamo veramente in quattro e stop.

E queste tappe inglesi ed australiane sanno di concerto promozionale, molto semplice ed intimo, sperando che poi l’anno prossimo, calcando l’onda di un buon successo di vendite, si possa fare una tournée più ampia e spettacolare.

Non mi fraintendete, la scenografia è ridotta all’osso (tre teloni che riprendono l’artwork dell’album), effetti strabilianti non ce ne sono, ma il concerto è stato grandioso, con un Darren in gran forma, una voce sempre splendida ed emozionante, ed una voglia tutta nuova di far vedere A TUTTI quello che vale (perché lo zoccolo duro dei fan già lo sa).

Ma andiamo con ordine…

Si inzia con una intro lunghissima che non ho capito da dove è tratta e poi subito con un pezzo del nuovo album “Taken by the sea”. Questa canzone (che apre anche l’album) è perfetta per iniziare: come ci spiega Darren, parla di riprendere in mano la propria vita, cosa che lui sta cercando di fare adesso con la propria carriera, ed è il primo brano ad essere stato scritto per SC&BS. Il nostro eroe entra in scena con un ombrello “al neon” azzurro, ma prego, favorite il video seguente (i video non sono poi sto granché, perché io pensavo più a ballare e a cantare, che a tenere la fotocamera ferma), in cui c’è anche il pezzo seguente, “Talk talk talk”, un brano movimentato e dal ritornello martellante che è stato scelto come primo singolo.

Intro, Taken by the sea & Talk talk talk

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Dopo si prosegue con una grande hit dei Savage, “To the moon and back”.

To the Moon and back

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Ecco arrivare un altro pezzo tratto da SC&BS, anche questo dal ritornello che ti si attacca al ritornello e ti incoraggia a non arrendersi mai nelle storie d’amre, anche quando sembra che tutto sia perso e che la barca stia per affondare.

Don’t give up

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Poi Darren ha cantato Insatiable, un suo cavallo di battaglia, forse la ballatona strappalacrime che lo ha incoronato principe azzurro di tutte le bambine che lo seguivano ai tempi del suo primo album solista “Spin” (e prima che dichiarasse al mondo che gli piace la ceppa :-)).

Il video non c’è perché mi stava cadendo un braccio ed ho deciso di riposarmi un attimo, ma vi potete gustare “Bloodstained heart”, super ballad di questo nuovo album che io tutte le volte che la sento mi metto a piangere come una vite tagliata (e potete sentire anche me che ci canto sopra, sorry).

Bloodstained heart

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Dopo averci portato sul punto di tagliarci le vene, Darren ha per fortuna deciso di cantare “The animal song”, altro suo successo dei tempi dei SG, che ha un ritmo ben più deciso e ci ha un po’ fatto smuovere il culo.

The animal song

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Dopo questa botta di vita, si ritorna ad atmosfere più cupe con “Blackout the sun”, secondo singolo estratto da SC&BS; questa canzone è stata incisa nel giorno in cui morì Michael Jackson e quindi per Darren è inevitabilmente legata a quello stato d’animo un po’ triste e sconsolato che però la rende estremamente profonda.

Black out the sun

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Segue “Break me, shake me” altro successo dei SG, mashuppata sulla sua base di “Billie Jean”.

Break me, shake me

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Il video successivo ci fa sentire (e vedere) “Stupid mistake”, un’altro pezzo nuovo che ha un ritornello molto catchy ed un ritmo veloce (sto dicendo sempre le stesse cose? scusate, ma per me queste canzoni nuove sono veramente bellissime e mi si sono impiantate nel cervello), ed una inedita “Pop!ular” completamente reinventata e performata con accessori alla Lady Gaga (occhiali led e disco stick), inframezzate da una seduta di trucco che si svelerà in tutta la sua magnificenza solo nel video seguente, quello di “Hot tub blues”. Beh, non vi voglio svelare niente…

Stupid mistake and Pop!ular

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Hot tub blues

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“Hot tub blues” è un pezzo inserito nel progetto “We are smug”, realizzato in coppia con Robert Conley e rilasciato solo come download gratuito nel 2009 (se non erro), ed è cantato tutto in falsetto, ad impersonare una m’am, una signorina, quindi le movenze sinuose ed il trucco esagerato ci stavano tutte.

Segue “I don’t know you anymore” bellissimo pezzo lento ed emozionantissimo dell’era SG, eseguito in toto di fronte ad un finto specchio con tanto di lampadine ai lati durante il quale Darren ne ha approfittato per struccarsi. Ma anche in questa occasione io ho preferito riposare le zampe e sono saltato al pezzo dopo, “Affirmation”, una canzone sempre dell’era SG formata da una serie di affermazioni appunto, che è molto bella e un po’ più ritmata e che ha fatto scaenare tutto il teatro.

Affirmation

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Qui, se non mi sbaglio, c’è stata la farsa della finta uscita di scena, come a volte ama fare il nostro burlone. Falsa, perché poi sono tornati tutti sul palco e hanno performato altre quattro canzoni, a cominciare da questo mash up di “Crush” e “Spin”, due canzoni tratte dal primo album solista di Darren, e che hanno continuato a farmi muovere un po’ prima della conclusione in grande stile.

Crush/Spin

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La penultima canzone è stata “Truly, madly, deeply”, classico senza tempo dei SG che ci ha fatto tornare tutti adolescenti.

Truly, madly, deeply

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…Per poi arrivare a “The Siren’s call”, pezzo che è anche a conclusione del nuovo album SC&BS, e che devo dire è veramente perfetto a chiusura di un concerto a dir poco emozionante.

The Siren’s call

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Come avete potuto vedere, è stato un concerto molto semplice, ma molto intenso e per qualche verso intimo, motico per cui io spero in una promozione più massiccia e commerciale nel 2012.

Ma comunque Darren si è fatto apprezzare per quello che è, un artista versatile e geniale, capace di intrattenere un teatro pieno per due ore con le sue “sole” doti (quasi da attore, a tratti), voce in primis.

Bravo Darren, ti aspettiamo in Italia l’anno prossimo!! :-)



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