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Le Interviste di Allinfo.it : Paola Folli

Creato il 29 maggio 2014 da Giovanni Pirri @gioeco

Paola Folli_foto di Bruno Ruggiero_b_3(@PaolaFolli)

Paola Folli è tornata. Dai tempi di Dimmi chi sei all’oggi del nuovo singolo/cover Woodstock , Paola dimostra di aver vissuto, nel mezzo tutta una vita densa di momenti ai quali si sente molto legata e ai quali non è disposta a rinunciare.
L’abbiamo quindi raggiunta al telefono per saperne un po’ di più su questa nuova avventura e del suo rapporto con la memoria.

Nietzsche dice: la differenza sostanziale tra l’uomo e l’animale riguarda proprio la memoria. Cosa ne pensi?
Sono una persona che dimentica tante cose, tanti particolari però ci sono cose che mi rimangono impresse per sempre e per me , ricordare l’avvenimento di Woodstock con questa canzone che ho conosciuto attraverso la voce di Joni Mitchell è una grande opportunità. Innanzi tutto per renderLe omaggio ma anche per non dimenticare un evento che è ben più di un grande storico happening. Ha cambiato il mondo e sta cambiando anche il mio poichè anticipa l’uscita di un nuovo mio lavoro.

Possiamo parlare di necessità di valorizzare la memoria storica tra custodia del passato e progetto per il futuro?
Sono convinta che sia fondamentale non dimenticare. Dopo Woodstock usciranno altre chicche che custodiranno (il termine custodire mi piace molto) questo passato perchè è giusto non dimenticare. Se ci pensi il mondo artistico che vivo è “settimanale” o, per dirla in maniera brutale, è un tritacarne.
Oggi non dimenticarsi di quegli anni significa capire come è nata una parte dell’Universo che raccoglie il mondo musicale e nei masters ai quali partecipo cerco di sensibilizzare i ragazzi desiderosi di vivere il mondo musicale alla curiosità e alla ricerca nel passato delle origini che sono alla base della vita musicale contemporanea.
Focalizzarsi solo sull’adesso è sbagliato . Del resto gli strumenti di oggi sono fonti di studio notevoli.

Nel 98 a Sanremo cantavi “vivo chiusa in me // e ascolto la paura del silenzio // e mi nascondo // dai miei ricordi // da i sogni che non sai // dove per sempre noi….” che rapporto hai col passato? E’ migliorato?
E’ migliorato tantissimo sopratutto in questi anni di silenzio artistico.
Ho lavorato sulla mia musica pur avendo ricevuto critiche sulle scelte sanremesi.
Io non rinnego nulla di tutto ciò che ho fatto allora, i tempi mi rappresentavano appieno e non vivo più chiusa in me. Anzi pensando alla canzone di Mina “la seconda da sinistra” (“io sono quella nella foto vedi // La seconda da sinistra in piedi”) non voglio più sentirmi la seconda da sinistra. Voglio essere me stessa, mostrarmi come sono e sono sempre stata, ossia, una persona aperta. In passato non riuscivo a dimostrarlo. Sarà per questo che Sanremo me lo sono goduto poco. Vuoi per il timore di sbagliare, vuoi per la paura di deludere le persone. Ho capito oggi che questi momenti che sono unici vanno vissuti con un atteggiamento diverso, di chi vuole andare avanti.

Ripensando alla tua vita hai presente in te uno o più eventi che ti hanno cambiata e ti hanno fatto percepire di essere la Paola Folli di Oggi?
Sicuramente ha inciso l’incontro con il mio produttore che mi ha fatto diventare la persona che sono. Ha, poi, influito la perdita di una persona a me cara.
La mia vita artistica ha, però, subito un cambiamento fondamentale nel 2008 quando ho fatto parte della tournée di Elio e Le storie tese.
Posso dirti con sicurezza che da allora non smetto di imparare… Grazie ad Elio ho preso sicurezza anche su come stare sul palco..
E mi è tornata la voglia di fare nuove canzoni senza rinunciare alla qualità e in più divertendomi.

C’è qualcosa che ti lega in particolare a Woodstock e ti senti di trasmettere come elemento fondamentale ai tuoi ragazzi e a chi ti ascolta?
Ho scelto questo brano esclusivamente per il testo al quale sono molto legata perché molto profondo e la frase che adoro è ” We are stardust // We are golden // And we’ve got to get ourselves // Back to the garden “. In particolare “back to the garden” è come sono io adesso e spero che si evinca ogni volta che canto questo brano.
Ho fatto un lungo percorso e cerco di tornare all’essenziale lasciando da parte i fronzoli CONSAPEVOLE CHE quando Joni parla dei caccia bombardieri parla di ciò che succede oggi. SE PENSI CHE IL BRANO è stato scritto in tempi riferiti ad altro contesto storico non puoi non stupirti per la sua attualità.

L’emozione che provi quando una tua allieva riesce ad esprimere il proprio talento dopo aver chiesto il tuo aiuto che emozione è ?
Quando vedo che i ragazzi riescono a fare cose che un attimo prima non riuscivano a fare provo una grande soddisfazione. Il vocal coach deve dare anche un supporto psicologico ed è molto faticoso darlo, però, la luce che i ragazzi hanno negli occhi alla fine dei masters mi ripaga ampiamente.

paola_folli_x_factor_vocal_coach_videostill_1

A volte si vive il presente ma per riuscire a capirlo veramente bisogna guardarlo da una certa distanza …tutto sta a capire come poter catalogare il presente… tu come cataloghi X Factor?
Sono stata dieci anni la vocal coach a Zelig e li ho imparato da tutti. Claudio Bisio per me è stato un grande maestro di vita, artistica e non e la stessa cosa è successa con Vanessa e Paola Cortellesi . Per come sono fatta cerco sempre di apprendere più che posso dalle situazioni che vivo. E anche a X factor sto facendo la stessa cosa .. in due anni siamo arrivati primi secondi e terzi e catalogo questa esperienza come una opportunità di scuola per me e per i ragazzi. Uno sprone a dover dare in poco tempo …in due mesi e mezzo di tempo intentissimo … ciò che è necessario per fornire ai ragazzi coinvolti gli strumenti utili ad una crescita professionale.
Dal mio punto di vista mi ha fatto maturare ancor di più. E diversamente da Zelig. A X Factor arrangiamo i pezzi, lavoriamo sul testo , inglese , italiano, facciamo fare esercizi giornalieri : i ragazzi cantano due tre ore al giorno e anche i ragazzi più acerbi escono da lì con una preparazione notevole. Penso a Davide Merlini (protagonista oggi di Romeo e Giulietta) oppure Francesca Michelin che ha portato a casa la partecipazione alla colonna sonora di Spider-man. Per questo ti posso dire chè catalogo X Factor come una esperienza positivissima.

Torniamo al progetto Woodstock.. Curiosità ? Anticipazioni?
Sarà un progetto sia di cover che di brani inediti. Ci saranno varie collaborazioni, tra quelle confermabili ci sono Elio e Le storie Tese, Fabio Treves. Altre collaborazioni si stanno definendo in queste ore e saranno tante proprio come i crediti del disco.
Sarà un disco vario che ha una filosofia di fondo che è quella proprio del Back to the garden sia per come è stato concepito sia per le persone che ci stanno lavorando dentro. Voglio che mi rappresenti a 360 ° senza preoccuparmi più di tanto sul gradimento ..io sono così … e la mia voce è il vero filo conduttore tra i vari generi che ho deciso di accogliere in questo disco.

Ci sarà un tentativo di tornare a Sanremo?
Certo …assolutamente… ho i brani e mi piacerebbe farlo anche perché oltre al fatto di essere una bella vetrina è un modo per presentare la mia musica e dimostrare chi sono oggi.. Ci proverò quindi anche quest’anno anzi ne approfitto per fare un appello.

Allora potremo dire Tutti Folli per Paola?
Certamente… tutti Folli per Paola.

di Giovanni Pirri



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