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Lettera ad un senza volto.

Creato il 16 settembre 2010 da Wordsinsound
Lettera ad un senza volto.Fabri Fibra torna a far parlare di sè, dopo l'uscita del suo nuovissimo album "Controcultura", facendolo in modo molto inconsueto. Infatti oggi si è diffusa in rete una lettera scritta dall'artista in cui denuncia il fenomeno della critica gratuita ed insensata tipica della scena musicale hip hop, specialmente di quella italiana.
Eccovi la lettera:
Chi scrive nei forum lo fa per esprimere un proprio parere sugli artisti, vorrei io ora esprimere un mio parere sui forum. Ho sempre ammirato il lavoro di chi si impegna per mantenere vivi i siti hip hop e sono sempre stato grato al fatto che ci sia gente interessata agli artisti italiani, al punto da condividere le proprie idee sui forum.
Detto questo, invito tutti a leggere quanto segue. Nel 90% dei casi leggo commenti contraddittori. Una scena musicale è forte quando ha un pubblico maturo che cresce con la musica ma il pubblico hip hop in questa nazione non è in grado di accettare certe logiche. Nei forum di rap italiano non è MAI stato accettato il successo. E forse questo è il motivo che li tiene in piedi.
Faccio rap da quando avevo 17 anni, ho visto e sentito di tutto, credetemi, ora ho 33 anni e posso dire di essere cresciuto con questa musica. Ho ascoltato il rap di ogni tipo, molte cose mi piacciono di più, altre di meno, altre ancora devo capirle bene. Ho assistito all’esplosione di ogni singolo fenomeno rap da Jovanotti negli anni '80 agli Articolo 31 nei '90, dal Piotta ai Sottotono, da Neffa a Frankie Hi NRG, dalle Posse alle radio, dai centri sociali ai club, dalle etichette indipendenti (quelle vere che oggi non esistono più) alle major. In tutti questi anni non ho mai visto uno solo di questi fenomeni essere accettato nel momento di massimo successo.
Penso sia arrivato il momento di chiarire definitivamente la questione del non saper accettare il successo del rap italiano da parte del pubblico che lo tiene a battesimo e quindi da una parte di voi. Molti, che dovrebbero essere pubblico, vorrebbero addirittua fare il rap ma chiaramente non ne sono capaci, e se magari sono capaci non hanno le palle per dimostrarlo, non sono presenti tanto quanto dovrebbero esserlo: per me essere presenti significa rischiare e mettersi in gioco, dicendo qualcosa e portando avanti negli anni un discorso. Molti di voi non hanno nulla da dire, nemmeno nei loro post, perché non hanno vissuto storie da raccontare e non hanno esperienze lavorative a sostegno delle loro opinioni. Avrebbero solo voglia di fare un po' di rap o magari gli basta commentare quello degli altri.
Lo so che vi piace il rap, ma so anche che non riuscite ad accettare chi sul suo talento ci costruisce addirittura una carriera: riuscite ad accettare solo chi riesce a fare quello che anche voi ipoteticamente potreste riuscire a fare, anche se non lo fate. Il rapper part-time. Quello che fa il concerto, ma poi scende tra il pubblico, si beve una birra e la mattina del giorno dopo va a scuola o in ufficio/fabbrica. Questo succede praticamente solo in Italia, solo da noi un pubblico di appassionati vive male il successo degli artisti. La gente non sa più cosa si intende per hip hop, ha paura di sapere il vero significato che ha tutto questo, siete tutti talmente attaccati a questa cosa che vi siete dimenticati di capire di che si tratta. Non capite che un artista underground nasce per diventare poi un artista mainstream e lasciare spazio al prossimo artista underground che diventerà a sua volta mainstream e via dicendo. Il rap è ciclico non statico. Quando leggo commenti di gente che oggi parla bene del rap di Neffa, vorrei domandare a questa gente dove viveva nel ’98 quando tutta la scena odiava i suoi dischi, disprezzava i singoli e non andava ai suoi live. Prima del disco con la major invece erano tutti a leccargli il culo e a stringergli la mano, come per dire, “sei più bravo di me ma non me la prendo fino a quando non te ne vai”. Ho mille esempi da riportare. Lo stesso accadeva ai Sottotono, leggo oggi commenti su Tormento e sul suo rap, definito tra i migliori: dove era questa gente quando il gruppo in questione veniva disprezzato dalla scena per il semplice motivo che stava vendendo più dischi degli altri? Lo stesso disco che non veniva accettato in quegli anni di successo, oggi viene considerato dallo stesso pubblico un classico. Chi è veramente capace di ragionare con la propria testa nell’hip hop? Chi ha le palle di andare oggi contro il pensiero comune? Quando gli Articolo 31 vendevano i dischi con Maria Maria, la scena avrebbe voluto impiccarli per il semplice fatto che portavano un pezzo rap sul palco dei vari Festivalbar facendo saltare intere piazze. La scena li odiava. Oggi Ax è considerato un veterano e non avendo più il grande pubblico del pop come una volta, viene (quasi) accettato.
Ora vengo a me. Quando un mese fa sono uscito con Quorum ho letto commenti tipo, "gran bel disco", "è tornato il Fibra di un tempo, tecnico ecc..." Fino a quando si tratta di un disco destinato a un pubblico ristretto, allora va tutto bene, ma appena finisco sui giornali e vado in classifica, cosa che sfugge al vostro "controllo", allora scatta la critica. Ma non quella motivata. La prima che capita. Leggo cose imbarazzanti per chi le scrive (e non per chi le legge), soprattutto trattandosi di un forum dove ti aspetti di incontrare degli "esperti", invece leggi un mucchio di cose tipo:
l'ho ascoltato poco il disco però Le Donne è l'unico pezzo che mi sento di dire che fa cagarissimo senza il timore di pentirmene.
ho letto che "mi piacciono le donne" è pure uno dei pezzi nuovi di jd.. da lui m'aspetto qualcosa più originale di fibra e marra ma cmq resta che con le donne e le mignotte nella fattispecie han rotto troppo i coglioni. che urto
Quindi? Scegli tu gli argomenti per noi?
I beat sono impostati in una certa maniera che se domati a dovere forse potevano risultare gradevoli (sempre se piacciono ste sonorità, a me non convincono pienamente ad esempio). Ecco, il problema è che a parte risultati passabili nei ritornelli, il resto sembra ci sia un Fibra impostato malissimo. Ci sono basi inascoltabili, altre passabili (quello di Insensibile l'ho apprezzo). Vip in Trip è incredibile di come sia stato scelto come singolo, visto l'oscentà. La strofa di Marra mi ha detto poco, a differenza di quella di Dargen.
Che esperto... Qui il faccino idiota che ride lo aggiungo io :D
Nel complesso fa ben sperare per il futuro, quando spero che troverà un buon equilibrio fra testi, tecniche e istinto di conservazione della fama.
L'ho già trovato. Grazie dell'augurio comunque.
Chi non accetta il mio rap non accetta i propri limiti. Mi spiace per voi ma io attualmente rappresento il rap in Italia e chiunque oggi fa rap viene confrontato con il sottoscritto; il mio disco è rap al 100%, negare il contrario per illudersi di avere qualche chance è da stupidi. Una volta che impari ad andare in bicicletta, sarai sempre in grado di pedalare anche dopo anni che non sali su una bici, la stessa cosa vale per il rap, non si dimentica la tecnica come "ingenuamente" qualcuno crede, semmai si dosano i vari stili per allargare il pubblico (se si è capaci di farlo). Voi lo sapete, come lo so io: potrei riscrivere Turbe Giovanili Seconda Parte senza che neanche vi accorgiate degli anni che sono passati, lo potrei fare quando voglio, il problema è che il disco verrebbe ascoltato dalle stesse persone che hanno ascoltato Turbe Giovanili, cioè poche. Io sono un artista e pretendo di portare il mio mondo a più gente possibile. Chi dice di fare la musica senza essere interessato a "vendere" (cercate di sforzarvi - non significa solo 'fare i soldi') non arriva nemmeno a incidere la prima canzone. Non so quanti di voi vivano in casa con i propri genitori senza avere la minima idea di cosa fare nella vita, so per certo che molti di voi fanno il rap come hobby, come passatempo, chiaramente negando il contrario, significherebbe mettersi in gioco. Se dici “faccio il rap perché voglio avere successo con questa musica” poi devi anche riuscirci, cosa che non sempre accade. Se poi non accade, qualcuno potrebbe dire “hai fallito”, meglio quindi negare la reale intenzione e fingere di farlo come hobby, negando l’evidenza e disprezzando il successo altrui.
Continuate ad ascoltare il rap da cameretta, negando il rap a livello nazionale che non siete in grado di accettare/fare. I vostri amici ascolteranno il vostro rap con la promessa che voi facciate altrettanto, e tanti sorrisi e tante pacche sulle spalle. Leggo commenti assurdi di gente che smembra canzoni tra strofe, rime, ritornelli e basi... Non siete più in grado di valutare i dischi per quello che sono perché, prima ancora della musica, il vostro problema è la quantità di pubblico a cui piace.
Leggo commenti incredibili, ad esempio, sulle strumentali di Controcultura. Vorrei appunto specificare una cosa, io nel mio disco uso le strumentali che non usano gli altri, punto ad avere ogni volta strumentali insolite per non assomigliare a nessuno; ma se quindi prendo molte strumentali americane non significa che mi costino di più di quelle italiane. Ma chi ve l'ha detto? Cosa ne sapete? Non accetto commenti del tipo “dagli americani ha preso gli scarti”. Cosa ne sapete di come lavorano i produttori americani con gli italiani? Mi viene da sorridere. Mi hanno dato un'attenzione e delle strumentali certamente all’altezza dei soldi che hanno preso.
Nessuno di voi può scrivere commenti del tipo “è finto, è costruito”: non avete né la credibilità né l'esperienza lavorativa per farlo. Considerando soltanto il 2010, in un anno ho fatto un programma televisivo, un web album, un mixtape e un disco da topten e mi fa strano vedere tanti commenti inutili e superficiali da nomi senza cognomi e senza volto.
Vorrei anche dirvi che forse, alcuni giornalisti musicali qualche volta, prima di intervistare artisti con dischi in uscita, vanno a leggere i forum di rap italiano per farsi un'idea sulla maturità della scena musicale, una scena che ancora oggi fa fatica ad accettare il successo di chi è riuscito con impegno e determinazione. Potrebbero leggere commenti tipo:
P.S: Fatemi prendere parte per una volta al vostro divertimento, come se fosse un topic. Vi lascio con la mia risposta a un commento che ho letto sul forum: “Inizio a convincermi anch’io che sarà il disco meno venduto di Fibra, ed è triste da ammettere dopo un disco di bassa fattura come “Chi vuole essere Fabri Fibra?”.
Punto primo, fossi in te invece comincerei a convincermi del contrario cominciando ad andare a vedere la topten dei dischi più venduti in Italia, cosa che fanno in tutti i paesi in cui l’hip hop vive al passo coi tempi e non ibernato nel 1995. Punto secondo, Il messaggio di Dargen sul suo blog era ironico ma voi desiderate fortemente pensare che fosse serio. Punto terzo, il lavoro in questione era un dvd (con relativa colonna sonora) ma voi continuate pure a considerarlo un album ufficiale. Pensavo che avrebbe creato un po' di confusione nel mondo reale, ma invece mi rendo conto che quasi tutti hanno capito, tranne molti di voi che dovreste essere degli esperti.
Fabri Fibra

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