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Pensioni

Da Loredana V. @lorysmart

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Premetto…non sono una pensionata baby, anzi, non sono neppure una pensionata, e con questi chiari di luna chissà quando riuscirò a vedere quanto ho maturato con oltre 30 anni di contributi in quanto ho lasciato anzitempo il lavoro per scelta personale. Fortunatamente dallo scorso novembre percepisco una rendita che mi sono costituita con dei versamenti volontari presso un’assicurazione: rendita non altissima, però aggiunta alla pensione di mio marito (rimasta senza adeguamento per 3 anni e rivalutata a gennaio del favoloso importo di ben 8 euro!) e ad investimenti oculati, possiamo dire di cavarcela benino mantenendo il tenore di vita cui eravamo abituati.

Però c’è un fatto: su vari giornali e sul web molti hanno paragonato i vitalizi percepiti dai parlamentari (sproporzionati alle somme da loro versati) alla rendita di chi a suo tempo è andato in pensione anticipatamente o con la pensione calcolata con il cosiddetto sistema “retributivo” e non “contributivo”.

Il paragone non può reggere, in quanto la differenza sostanziale risiede nel fatto che i pensionati, baby o meno che siano, hanno usufruito di una legge (pure se iniqua) allora in vigore, votata da altri, per lo più per ottenere consensi elettorali.

I parlamentari invece si sono attribuiti AUTONOMAMENTE i vitalizi che percepiscono, a solo ed esclusivo beneficio delle loro tasche. Non solo, ma c’è gente che incassa mensilmente una cifra sostanziosa per essere rimasto in Parlamento per una sola giornata.

Quindi lo Stato, che a suo tempo aveva assunto un impegno, stipulato un patto con i pensionati, dovrebbe essere tenuto a rispettarlo: può cambiare le regole per gli anni a venire, ma non per il passato. Come si suole dire con una locuzione latina “pacta sunt servanda”.

Adesso Renzi parla di dare a tutti i pensionati sotto i 3000 euro (lordi, per giunta) un importo una tantum di 500 euro.

Ho fatto caso che quando si tratta di prendere i soldini dalle nostre tasche, entra in campo la retroattività, non contano i diritti acquisiti e tutte queste belle cose, ma quando si toccano i privilegi delle caste (parlamentari e magistrati innanzitutto), quelli diventano diritti inalienabili.

Per i pensionati (solo alcuni, per giunta) invece solo le briciole: i soldi che Renzi dice di voler generosamente elargire erano già soldi loro, e tanto per cambiare lo stato se li riprenderà con tasse e balzelli vari. Ma si sa, i pensionati non possono protestare, non possono scioperare, possono solo tacere e sopportare. E la diseguaglianza tra la gente normale e le caste va ampliandosi sempre di più.


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