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“Profondo Rock”: la ricerca cinematografica e musicale di Gabrielle Lucantonio

Creato il 01 marzo 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

“Profondo Rock”: la ricerca cinematografica e musicale di Gabrielle Lucantonio

Profondo Rock – Claudio Simonetti tra cinema e musica da “Profondo Rosso” a “La Terza Madre”

198 pagine

Coniglio Editore

Questa puntata della rubrica che state leggendo ha cambiato il soggetto praticamente all’ultimo momento, spostando il libro del mese precedentemente scelto al mese prossimo. Non me ne vogliano gli autori, ma il caso si presta a una doverosa celebrazione per un’autrice che ci ha lasciato proprio nei giorni scorsi. Si tratta di Gabrielle Lucantonio, critica, traduttrice e scrittrice, che aveva unito la passione per il cinema e per la musica in una ricerca attenta e a suo modo unica. Lasceremo i dettagli pur sconvolgenti sulla sua morte a chi vuol fare del sensazionalismo, e ci focalizzeremo sulla sua opera, in particolar modo su quella letteraria, come è richiesto da questa rubrica, con il libro saggio edito da Coniglio editore, Profondo Rock – Claudio Simonetti tra cinema e musica da Profondo Rosso a La Terza Madre.

Profondo Rock non è solo la biografia di Claudio Simonetti, come si potrebbe superficialmente osservare, ma una ricerca profonda nel lavoro di un artista che, passando per un aspetto inedito, ma fondamentale, del cinema di Dario Argento, ne valorizza le numerose influenze, centripete e centrifughe, che tessono un file rouge (perdonate il calembour) di una concezione nuova della costruzione delle scene. Oggi il cinema, e l’uso della musica nel cinema (e quindi il cinema), sarebbe diverso senza quell’estetica della morte violenta teorizzata da Argento e concretizzata anche attraverso quelle musiche così presenti.

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Gabrielle Lucantonio

Una ricerca romanzata che attraversa tutta la carriera di Claudio Simonetti – che chiaramente si sofferma in particolare sul periodo dei Gobelin – e interpella un largo numero di amici e collaboratori su tutti i livelli. Cosa più unica che rara per un saggio italiano, non si tratta di una serie di interviste a caso, ma una ricerca mirata da parte di una esperta. Gabrielle infatti ha un background notevole come critica musicale, maturato in Francia, e specializzato sulle colonne sonore, avendo intervistato praticamente tutti i più grandi compositori di soundtrack della nostra era. Il tutto con uno stile mai ridondante, né eccessivamente esaltato; come si tratterebbe un personaggio di un romanzo, con i tratti e i dettagli umani, scoprendo, a poco a poco, l’importanza di un artista che nel proprio paese è relegato al giro, pur corposo, di aficionados.

Gabrielle aveva intenzione di continuare questa ricerca, e di colmare i buchi nella storia della musica e del cinema. Vien quasi voglia di raccogliere questa staffetta; intanto quello che ci ha lasciato sia un caro ricordo e rimanga nel tempo.

Gianluigi Perrone


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