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Recensione: London Calling, a Tale from Norwich, di Chiara Listo e Giuseppe Vitale.

Creato il 29 aprile 2013 da Marta @RosaMDeserto
Oggi ho concluso un libro che non appartiene propriamente ai generi che preferisco ma che mi ha coinvolta totalmente, suscitando diverse emozioni. Si tratta di un libro horror-gotico creato dalla fantasia e dall'incantevole penna di due autori emergenti, che a mio modesto avviso possono offrire tanto a noi lettori!
Conosciamo dunque meglio il libro e poi vi lascerò le mie impressioni!
Immagine London Calling: A tale from Norwich, di Chiara Listo e Giuseppe Vitale
Editore: Prospero Editore
Pagine: 223
Prezzo ebook: 4,84 euro
Genere: Gotico Horror/Steampunk
Data Pubblicazione: 8 Aprile 2013
Link da cui scaricare il libro: London Calling: A tale From Norwich
Consigliato? Sì! Agli amanti della letteratura horror-gotica principalmente, che amano perdersi in atmosfere cupe e fosche, in una Londra futuristica distrutta da una Piaga che, inesorabile, colpisce sempre più persone, riducendole a divenire esseri affamati di carne umana. Ma non è solo questo. E' anche un racconto che parla di umanità, di maledizioni di famiglia, di un destino ineluttabile a cui ogni personaggio rappresentato deve andare incontro.
Valutazione Immagine Coinvolgente!
Trama:

In un mondo in cui l’era vittoriana non è mai finita, dove la decadenza degli uomini e della terra va di pari passo, si muove l’ultimo marchese di una stirpe antica e corrotta. I suoi obiettivi travalicano le comuni ambizioni umane: ha già sacrificato molto ed è disposto a dare via tutto per ottenere ciò che più desidera: sconfiggere la morte.
Londra, 2103 Il marchese Victor Howard Norfolk è quasi riuscito dopo anni di tentativi infruttuosi nell’obiettivo che si era prefissato: riuscire a riportare l’anima di sua moglie che vive dentro di lui all’interno di un nuovo corpo. Viene però interrotto nello scantinato dell’ospedale in cui lavora dall’attacco improvviso di decine di animati che entrano all’interno dell’edificio distruggendo le sue speranze a pochi minuti dal coronamento. Disperato e quasi senza denaro il marchese sfrutterà le uniche persone che gli sono rimaste vicine: un dhampir di nome Dem Plant e Juliet, una ragazza alla quale ha promesso di curare la sorellina malata, per provare a coronare la sua ossessione in un ultimo e disperato tentativo di ottenere ciò che vuole. Tra la follia e la lucidità estrema fino alla fine non ci si renderà conto di quale sia la vera realtà in cui si muovono i personaggi e quale invece siano le invenzioni create dalla loro tormentata fantasia.
Recensione:
Esprimere le mie opinioni su questo romanzo non è facile. Come già detto non sono solita leggere romanzi così cupi e crudi, con scene che fanno rivoltare anche un poco il mio stomaco deboluccio, ma devo ammette che mi ha sorpreso e coinvolta.
Non pensavo che potesse così piacermi, sono sincera. Abituata a romanzi più quieti, ero un po' titubante se leggerlo o meno, ma ho deciso di aprirmi anche ad altri generi e di accettare con piacere romanzi di esordienti e ho fatto sicuramente bene. Sì, perché questi due giovanissimi autori, Chiara e Giuseppe, hanno davvero un talento e - sempre secondo un mio modestissimo parere - possono coinvolgere sempre più lettori, se viene data loro una possibilità.
Una cosa che mi ha colpito in positivo sono le descrizioni dettagliate. Non è mai facile sprofondare in un nuovo mondo, totalmente creato dalla mente degli autori, ma se si è capaci di crearlo in modo dettagliato, è facile penetrare in queste atmosfere dove le tinte più forti sono quelle del nero e del rosso sangue.
Siamo in una Londra del futuro - più esattamente nel 2103 -, annientata da una Piaga che ha colpito inesorabilmente tutto il mondo, trasformando gli esseri umani, in predatori affamati di sangue e carne umana. Sono tanti gli elementi soprannaturali: ci sono licantropi, ghoul, vampiri, non morti, ma anche dhampir (mezzi vampiri) e altri ancora. Poi, naturalmente, ci sono anche gli umani, forse i veri protagonisti di questo romanzo, con tutti i loro pregi e i numerosi difetti.
I personaggi tratteggiati dalla penna di questi due giovani autori, appaiono come figure "grigie"; è difficile immedesimarsi in qualcuno di loro, ma anche capire chi siano i "buoni" e chi i "cattivi". Personalmente ho provato molta empatia con la giovane Juliet, una ragazza inizialmente orfana, che si è presa amorevolmente cura di una bambina piccina, Mimì, e che dovrà perderla in modo davvero doloroso (in quel tratto del romanzo, ho provato davvero il medesimo dolore). E' una figura che avrà un ruolo molto importante e insieme a lei scopriremo dettagli più precisi sulla maledizione e sulla dinastia degli Howard.
Tuttavia, la storia ruota intorno anche ad altri personaggi molto importanti: innanzitutto Victor, una sorta di novello Dr. Frankenstein, un talentuoso alchimista che nel suo laboratorio e sfruttando le energie galvaniche tenta di riportare in vita il suo unico vero amore, perso in maniera orribile. Smile Jack, un licantropo frutto di esperimenti perpetuati dallo stesso Victor, si è preso la sua vendetta, assassinando Helena, la moglie, in maniera assolutamente brutale.
ImmagineVictor "Tutto di lui indicava che era stato molto bello: aveva i lineamenti fieri e il fisico snello.
I capelli erano irti, stopposi, e forse un tempo erano stati biondi. Eppure in lui si avvertiva qualcos’altro, ed era inquietante e lo consumava, come un tarlo o una malattia; una smania malcelata.
La sua figura si era ingobbita tra gli strumenti, le dita erano dure e callose, il corpo svuotato, il corpo di un ossessionato."

Victor è quindi il personaggio cardine della vicenda. Un uomo ossessionato dal desiderio morboso e anche egoista di riportare in vita la sua amata, anche a discapito di suo figlio, Hermann. Con lui ha un atteggiamento crudele e meschino, e ha creato un muro che difficilmente riesce a scalfire - almeno in una prima parte -.
Hermann è un ragazzino fragile. Ha perso sua madre molto presto, è visto quasi con odio da suo padre, sentimento che pian piano sembra ricambiare. E' un bambino che fa tenerezza e che, come Juliet, vorresti abbracciare e confortare.
E' l'unica vera possibilità di redenzione per suo padre, per distruggere una maledizione che colpisce la famiglia Howard di generazione in generazione.
"Una maledizione si perpetua fino a quando c'è qualcuno a crederci".
La trama si snoda proprio su questa maledizione iniziata da uno personaggio particolare della dinastia degli Howard, e che compare sottoforma di un grande e terribile Corvo. Non vi svelo troppo su di lui, perché sarebbe carino leggerlo direttamente. Quello che posso dire è che scopriremo presto che è uno Psicopompo, un "traghettatore" di anime, sempre presente al momento della morte dei suoi cari.
E' il credere fermamente che esista una maledizione, a rendere questa maledizione una realtà.
Alto personaggio importante è Dem, il dhampir, mezzo vampiro e mezzo umano, un personaggio bestiale e crudele, che non sembra far altro che pensare a se stesso, ai soldi, ma che è colpito anche lui da un destino infausto. Dem sembra sempre scappare da un padre ancor più crudele, che l'ha ridotto a quella natura assetata di sangue. Una bestia che non riesce a trovare una redenzione. Dem lotta, fugge, ed è colto da un forte desiderio di sopravvivenza, e forse è proprio questo a renderlo almeno in parte umano.

ImmagineDem!
"Dem era un giovane di bell’aspetto, non molto alto ma atletico.
Aveva capelli castano scuro scarmigliati, una zazzera scomposta lunga fino alle spalle, la pelle tesa sugli zigomi, molto pallida, le labbra scure insane, entro le quali si scorgevano canini più appuntiti del normale. Era vestito di un corpetto di cuoio, cinturone a cui erano assicurate due spade, Grave Digger in mano e cappello a falda larga.
Gli occhi erano irrequieti; il colore giallo era indice della sua malattia: Dem era un dhampir, un mezzo vampiro, un metaumano."

Tutti i personaggi vanno incontro a un destino già scritto. Sembra aleggiare su di loro una mano invisibile, contro la quale è quasi impossibile lottare. Ci si può provare, ma la morte è sempre lì, in agguato, e in forme anche piuttosto crudeli.
London Calling: a tale from Norwich è una storia dalle tinte macabre, che spesso mi ha portato a provare disgusto per le descrizioni dettagliate di fatti sanguinolenti e atroci. Tuttavia, lo trovo anche un aspetto positivo. Riuscire a far provare emozioni, siano esse piacevoli o meno, è sintomo di una buona dose di talento, di una grande abilità di scrittura, uno scopo forse primario di un buon scrittore.
London Calling: a tale from Norwich è un romanzo che parla di maledizioni, di azioni esercitate dai padri che poi si riversano anche sulle azioni dei figli. Ho già letto qualcosa a riguardo, ma altrove c'è una speranza di redenzione, che qui sembra mancare. Il peccato dei padri scorre anche nelle vene dei figli, di generazione in generazione, e non sembra quasi avere fine. Eppure c'è un numero limitato. L'ultimo dovrà e potrà chiudere quel folle ciclo.
E' una storia di follia e ossessione che scorre continuamente per tutta la trama. Una storia che, anche una volta conclusa, lascia domande e spunti di riflessione. Una storia coinvolgente che trasmette curiosità e spinge quasi a non voler fermarsi mai nella lettura.
E' scritta anche piuttosto bene, con uno stile non ricercato, ma scorrevole, che ti trascina facilmente tra le cupe vie di Londra e nell'oscuro castello di Norwich, ma anche in quel sottile e invisibile limbo tra i due mondi, con la presenza di fantasmi, spiriti che non sembrano aver riposo.
Mi è piaciuta particolarmente la scena della bambina dei Deville, anche se è uno dei capitoli più crudi e che più mi hanno fatto rivoltare lo stomaco.
L'unica nota un po' stonata, sono diversi refusi e/o errori di battitura che disturbano leggermente la lettura, ma non sono gravi.
Insomma, forse non sarò riuscita a trasmettere perfettamente tutto ciò che questo romanzo nasconde dietro quella bellissima e adatta cornice che è la copertina, ma spero di avervi trasmesso un po' di curiosità e anche altro.
L'ho detto, non è facile per me scrivere il mio parere a riguardo, ma è una storia che va sicuramente letta, soprattuttto per chi ama il genere horror-gotico, per gli amanti del soprannaturale, delle maledizioni, e di personaggi particolari e originali, a tratti grotteschi, che non appartengono ai soliti stereotipi.
I miei complimenti davvero ai due giovani autori, sicuramente promettenti e capaci di coinvolgere totalmente il lettore nel mondo creato dalla loro fantasia.
Il mio giudizio è sicuramente positivo! Per cui, leggete questo ebook!!!

Immagine Autori:
Chiara Listo (1991) e Giuseppe Vitale (1990) sono nati entrambi a Siracusa e frequentano l'Università di Catania, rispettivamente alle Facoltà di Lettere Classiche e Filosofia. Sono appassionati di letteratura d'ogni tipo, giochi di ruolo e di narrazione, cinema e teatro. Questo è il loro romanzo d'esordio.
Per essere sempre aggiornati sul loro romanzo, questa è la loro pagina Facebook, da cui ho preso anche le immagini di due dei protagonisti, che compaiono anche nell'ebook! :)


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