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Recensione: Un lungo fatale ultimo addio & un te in compagnia di Velonero

Creato il 12 giugno 2015 da Sherzade90 @SogniMarzapane
Recensione: Un lungo fatale ultimo addio & un te in compagnia di Velonero
Trama:
Londra 1819.
Valéry Campbell sa di mettere a rischio la propria reputazione, quando si reca nella bisca di Lady Venom, ma deve impedire al padre di giocarsi tutto in una mano di carte. Sir Arthur Campbell però ha già barattato la tenuta di famiglia e, con l’acqua alla gola, tenta di vendere anche la figlia a un losco e ricchissimo libertino, Lord Baxton.
Questi non è altri che lo zio di Charles, il figlio del duca di Ragland, anche lui ospite della bisca: è proprio in quest’occasione che Valéry lo rincontra, dopo anni, e scopre di provare qualcosa per lui. Naufragato l’estremo tentativo di ripagare i suoi debiti, Sir Arthur, in un accesso di disperazione, si suicida al tavolo da gioco. Da questo momento in poi la vita di Valéry si complica terribilmente. I trascorsi della sua famiglia non le permettono di sposare Charles e al tempo stesso si trova a lottare con tutte le forze per resistere ai tentativi di seduzione di Lord Baxton, al quale non vuole cedere. Lo scontro tra i due è aperto e dichiarato: ma chi è davvero David Baxton? Quel che Valéry pensa di lui corrisponde a verità?
Recensione: Un lungo fatale ultimo addio & un te in compagnia di Velonero
Recensione:L'autrice VeloNero prima autrice self e successivamente Newton Compton, ha saputo conquistare i suoi lettori e anche una grande casa editrice. Scrivere uno storico richiede grande studio del personaggio storico, del linguaggio, della mentalità e una grande conoscenza della storia, direi che Velonero ha saputo mettere nero su bianco tutto questo.Questo romanzo è uno storico che appartiene all'epoca Regency ambientato nella Londra del 1819, era da un pò che non ne leggevo uno e ne sono rimasta affascinata, . Il romanzo mi ha conquistata già dalle prime pagine, i personaggi bel delineati così come l'ambiente che li circonda. Ha saputo intrecciare con maestria tutte le vicende dei vari personaggi, rendendo la lettura fluida e scorrevole. Valery, la protagonista, è una ragazza che deve lavorare per mantenere sua madre e sua sorella dopo che il padre ha sperperato tutti i soldi di famiglia nelle sale da gioco.Ed è proprio qui che conosce un uomo ambiguo, affascinante e ricco, Lord David Baxton.Valery fa l'insegnante in un collegio e di conseguenza anche il suo essere è riservato e moralista, questo le rende il suo lavoro molto facile, d'altronde insegna a ragazze che fanno parte di famiglie dell'alta società  a comportarsi bene in pubblico in occasione del loro debutto.Tra David e Valery c'è una sorta di amore e odio, non mancano battute al vetriolo e schermaglie d'amore a sfondo erotico e la nostra Valery è nella mente di David che ha in mente per lei ben altrecose. La loro storia d'amore è molto bella, pura e lei non è la solita eroina vergine che appena scoperte le arti del sesso ne diventa esperta come in molti romanzi, qui ne siamo ben lontani da questo, perché la prima volta con David, Valery si sente in colpa ma lui saprà farle capireche il loro è un puro atto d'amore.
I vari personaggi che gravitano intorno a Valery e David, sono tutti molto interessanti e ognuno con una storia dietro, non ci si annoia mai in questo romanzo e ripeto che grazie a questo tipo di narrazione le pagine scorrono piacevolmente, tra feste e intrighi o più che altro pettegolezzi.Al termine il romanzo svelerà molte cose sia su David che su Valery, non voglio spoilerare quindi vi consiglio di leggere.  Verrete letteralmente catapultati nel loro mondo, immedesimandovi nei personaggi o essere un personaggio a parte all'interno della storia.
Una cosa su cui spero che l'autrice non mi deluda è la storia appena accennata di Amanda e Tristan, la ragazza che fa il suo debutto in società ma innamorata di Tristan,vedovo con un figlio piccolo reduce di guerra con una protesi alla gamba,viene accennato un inizio della storia, ma sarebbe bello ci fosse un romanzo tutto loro.VeloNero ascolta la mia preghiera e dai un proseguo alla storia di Amanda e Tristan.Per concludere, questo romanzo mi è piaciuto e l'ho letto quasi tutto d'un fiato, beipersonaggi e belle ambientazioni mai noioso e sempre scorrevole.Consigliatissimo!!!!
Buona lettura TatiRecensione: Un lungo fatale ultimo addio & un te in compagnia di Velonero
Recensione: Un lungo fatale ultimo addio & un te in compagnia di Velonero
Per la nostra rubrica un te in compagnia ospitiamo VeloNero, scrittrice Newton Compton. Benvenuta a Sogni di Marzapane, siamo davvero contente di ospitarti.Grazie Sherazade, sono più contenta io di essere qua. 1)Hai deciso di scrivere storici in quanto sei una nostalgica dei tempi passati? Come fai a scegliere il periodo di ambientazione dei tuoi romanzi?Io ho delle storie da raccontare. Mi intriga sondare circostanze particolari come ad esempio un matrimonio forzato o combinato, oppure il preservare la virtù ad ogni costo: queste situazioni  presentate in un contemporaneo risulterebbero anacronistiche, per cui è inevitabile scegliere un’ambientazione storica dove invece appariranno naturali. La situazione di partenza che desidero narrare mi porta a prediligere un particolare periodo. Fino ad ora mi sono cimentata con i regency, perché la “Reggenza”, cioè la Gran Bretagna dei re Giorgio III e Giorgio IV si presta particolarmente per vari fattori: la ventata di modernità portata della Rivoluzione Francese tocca in maniera minore l’Inghilterra ma le regala un’apertura nella rigidità dei costumi che tornerà brutalmente nel periodo successivo, quando diverrà regina Vittoria e in Europa si respirerà aria di restaurazione. In questo particolare luogo e momento storico anche gli esponenti dell’aristocrazia possono pensare di progettare un matrimonio d’amore, cosa che fino ad allora era impensabile. Anche le donne nobili godono di una certa limitata libertà che prima era concessa solo alle popolane e in epoca vittoriana perderanno nuovamente. 2)Quali sono le difficoltà più frequenti che incontri durante la stesura di un romanzo storico?Ogni riga è una difficoltà, io vaglio ogni singola parola per contestualizzarla e valuto che ogni elemento di cui parlo, anche una matita, non mi faccia scivolare in un falso storico. Sto molto attenta nonostante ciò sbaglio, o meglio, mi concedo qualche piccola forzatura. 3)Quanto tempo occupa la ricerca, lo studio di usi e costumi dell'epoca in cui è ambientato il romanzo?Premetto che conosco abbastanza bene l’Inghilterra del Settecento e dell’Ottocento, meglio usi, costumi e mentalità rispetto ai fatti storici veri e propri, che a me interessano meno, quindi è stato abbastanza semplice calarmi nella cultura dell’epoca . Poi c’è lo studio della componente iconografica: studiare le opere d’arte, le stampe e le illustrazioni dei libri e dei manuali di Sette- Ottocento aiuta tantissimo. In un romance “d’ambientazione storica”, quali sono i miei, la Storia deve essere sottesa, velata,  per non deviare l’interesse del lettore dall’intrigo amoroso, altrimenti sarebbe più corretto parlare di romance storico vero e proprio o romanzo storico sentimentale di cui le autrici italiane sono grandi maestre. Quando un fatto storico entra nella mia narrazione – ad esempio una battaglia - sono meticolosa e lo studio approfonditamente anche se devo scrivere solo tre righe. 4)Tenendo presente che scrittura e linguaggio, nella loro grammatica e fonia, sono convenzioni che si adattano al tempo, come gestisci la psicologia e il carattere dei personaggi?Come dici tu, il linguaggio muta nel tempo, e io uso uno stratagemma per mediare tra un “lessico vetusto” che risulterebbe noioso e uno contemporaneo che apparirebbe addirittura ridicolo: addotto un linguaggio filmico, cioè mi domando come farebbero parlare gli attori in un adattamento cinematografico, e il resto viene di conseguenza, acquistando naturalezza. Per quel che riguarda psicologia e carattere dei personaggi  hai centrato il punto: per me sono fondamentali, lo studio della storia è focalizzato lì. Mi spiego meglio, io devo conoscere a fondo un dato periodo per non sbagliare la psicologia dei personaggi e loro reazioni. Ti faccio un esempio che mi è costato molte critiche. In un mio romanzo precedente, il lui della situazione bacia in un luogo pubblico, sebbene appartato, la ragazza, e vengono sorpresi da due matrone.  A seguito di un semplice bacio dato in un anfratto, i due si devono sposare per salvare la reputazione di lei. Ti sembra esagerato? Forse.  A molte lettrici è sembrato assurdo. Invece sarebbe stato assurdo tollerare un insulto del genere. Un bacio in pubblico era un insulto inammissibile, a meno che non si trattasse di una prostituta,  e mai in un luogo rispettabile, mai con una fanciulla di specchiata virtù, a meno di segnarla per sempre. Magari, dietro, facevano di tutto e di più, ma mai in pubblico. L’unico luogo in Europa dove ci si baciasse apertamente era Parigi, e sempre con donne dalla dubbia reputazione. Tuttavia in una narrazione contemporanea pare del tutto assurdo, perché lo ritroviamo continuamente nei romance storici.  Pensa che allora pure il baciamano, anche con il guanto, non era contemplato al di fuori della famiglia. Non ci si toccava. Punto.  5) Questa la devo per forza fare anche se ti sarà stata fatta centinaia di volte: quanto tempo impieghi per la stesura di un romanzo storico in ogni sua fase creativa?Come dicevo, ho delle trame da raccontare, ne ho in mente una con spade, vassalli e conventi, e scelta ovvia è il medioevo, per cui sto studiando quell’enorme fetta di storia per collocarla a dovere. Io sto studiando, prima o poi, quando avrò trovato il momento storico perfetto e quando avrò fatto combaciare gli accadimenti la scriverò. Lo studio della Storia fa parte di me e dura da sempre. Per la stesura del romanzo impiego tre o quattro mesi, diciamo, ma se trovo intoppi o se ho problemi, mi fermo… ricomincio… scrivo di getto… poi riprendo. Nulla di certo, metodico o definito. Diciamo così, quando ho tutto in mano e parto… non mi fermo neppure per dare da mangiare alle mie figlie. E vale anche per i miei contemporanei. 6) Quanto di te c’è nella protagonista?Nulla. Valéry ha il carattere e la personalità di una mia cara amica. È lei, inconsciamente l’ho dipinta.7) Hai delle musiche legate a questo libro?Sì. Un lungo fatele ultimo addio è legato all’Hallelujah di Cohen cantata da Jeff Buckley. Ho scelto il nome David per via dalla canzone; Re David santo e peccatore  che compone l’alleluia…  Jeff Buckley mi ha ispirata, anche fisicamente.

Poi “My Immortal” degli  Evanescence. 

E altre.8) Oltre al genere storico, di quali altri generi ti piace scrivere?Scrivo storie rosa, in tutte c’è una componente erotica, è la storia con i suoi personaggi che mi detta la misura. È proprio attraverso il sesso che si spiega il legame tra due persone, per cui è un aspetto fondamentale dei miei romanzi. A volte mi spingo parecchio in là, dipende. 9) In questo momento stai scrivendo un nuovo romanzo? Se sì, a quale genere appartiene?Ora sono su un erotico contemporaneo,  abbastanza spinto.  Poi completerò la seconda parte di uno storico, anche qui ho esplorato parecchio il lato hard ed è stato interessante studiare la sessualità dell’epoca.Grazie per essere stata con noi e buona fortuna per il libro.Grazie a te, Sherazade 
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