Magazine Diario personale

Show me how in Old Milano

Creato il 03 dicembre 2013 da Valeskywalker @valeskywalker
Ancora scintillante di risate e incredibilmente riposata,  me ne sto a sorridere al computer sperando di riuscire a trovare le parole per scrivere quanto e' stato bello ma soprattutto buono per me stessa, questo weekend di fine novembre ed inizio dicembre, passato a Milano in compagnia con sei delle mie piu' care amiche, un ritrovo di seguito all'altro, senza che un minuto andasse sprecato di questa occasione di rivedersi e parlare di persona.
Milano, vista con gli occhi di chi ha tempo e non sta facendo fatica, sembra piu' bella, come sempre laboriosa ma rallegrata dal fine di questo fermento lavorativo: il Natale. L'alberone e' gia' davanti al Duomo, non ancora addobbato, in Galleria stanno mettendo le lucine,  i negozi propongono vetrine straboccanti della bellezza che ancora i nostri vessatissimi ed eroici artigiani creano, tutto cio' che guardo mi pare di gusto, ormai abituata alla moda estera, che se non e' piatta, allora e' orrenda...persino lo sciame di persone che va in ogni direzione gonfiando i marciapiedi appare una compagnia che scalda l'aria effetto bue asinello, anziche' una fiumana nemica da fendere spingendo un passeggino su cui siede enorme la Viatrix mentre arranco con Meraviglia sulla schiena.
In questi giorni ho ritrovato amiche che mi conoscono da periodi molto diversi della mia vita: da quando ero studentessa universitaria a Torino, da quando ero praticante squattrinata a Pavia, da quando ero in procinto di diventare mamma.
Ricordo benissimo quei primi incontri.
Una me di 20 anni, quasi sicuramente vestita di nero, coi pantaloni enormi e la maglietta stretta, le meches in testa e una qualche collanina di perline fatta da me, praticamente una spensierata quinta All Saints, sulla via che va dall'essere una studentessa qualunque al diventare una studentessa in gamba, davanti alla Biblioteca del Giuridico di Corso San Maurizio,  che ascolta una del primo anno appena segata di Istituzioni di Romano, simpatizza subito perche' fu quello anche il mio destino al primo giro di esami invernali e offre un allegro "Coraggio,  preparati Storia del Diritto e anche se ce l'hai in una settimana vedrai che lo passi e anche bene" (E cosi' fu, credo 30).
Una me di 23 anni, ormai totalmente bionda, vestita montanoalternativa, avantissimo con gli esami, fluente in inglese con un accento british che oggi non mi capirei,  lanciata a Strasburgo nella speranza di costruire un curriculum piu' solido e piu' lavorativamente valido, in un lunedi' di Pasquetta nella piazza deserta di fronte alla Stazione Ferroviaria di Strasburgo, individua un gruppetto di altre italiane della stessa eta', presume che siano li' per lo stesso corso e decide di affidare tutti i suoi averi racchiusi in una valigia da 25 kg a quella ragazza che e' rimasta a guardia delle valigie " Scusa,  guarderesti  anche la valigia" mentre mi dileguo a cercare una mappa della citta'. Il giorno dopo ci saremmo trovate alla registrazione in universita' e avremmo scoperto di condividere il giorno del compleanno e da allora molto di piu'.
Una me di 25 anni che lavora in studio legale gratis ma ancora non molla i suoi sogni professionali e quel corso a Strasburgo iniziato due anni prima,  lo vuole finire. Attraverso i misteriori giri della provvidenza on line una ragazza italiana in Germania mi mette in contatto con lei a Milano " Scusa, ho saputo che cercate ancora una coinquilina e se andate su a Strasburgo in auto vorrei aggiungermi anche per dividere le spese di viaggio": ci troviamo presto al mattino del 3 aprile 2005 a Rogoredo: l'altra ragazza e' arrivata col treno da Roma, dopo aver raggiunto Termini a piedi la notte prima perche' e' morto Giovanni Paolo II e tutta Roma era bloccata da una fiumana di gente, tra i quali io ancora non sapevo che c'era un giovane studente polacco che studiava a Torino ed era andato per quei giorni a visitare la citta' Eterna. Quel giorno in macchina mi raccontarono la storia della loro vita e io della mia, poi io e lei rimanemmo sveglie fino alle due di notte con una bottiglia di bordeaux ad aspettare la coinquilina lituana che arrivava in autobus e nel frattempo confidarci come se ormai ci conoscessimo da sempre di quanto fossimo stufe del tempo perso in storie che non erano state quelle giuste.Due mesi e un giorno dopo sarei andata al primo appuntamento con il Senator.
Infine una me 30enne, felicemente sposata, felicemente abilitata alla professione di avvocato e appiccicata al computer a scrivere la tesi di dottorato, coi capelli sconvolti dall'espatrio, il guardaroba ormai decathlonizzato, sola soletta in un paesino francese al confine con la Svizzera, in un giorno dei primi di settembre, poco dopo aver preso la solenne decisione di non prendere piu' la pillola, apre il forum per donne piu' famoso d'Italia e butta il suo messaggio in bottiglia: " sto all'estero, per l'acido folico ci vuole la ricetta?".
Cinque mesi dopo io e lei ci saremmo ritrovate ad affrontare la gravidanza sfasate di due settimane: un'amicizia nata mentre io le scrivevo dal mio tavolo di cucina con la vista sul Montebianco e lei dalla sua scrivania dell'ufficio in un container sudafricano. ad un certo punto e' arrivata la Spagnola, esattamente panciuta come noi e milioni di email, sms e whatsapp  dopo, siamo tre bimamme.
Negli occhi di chi mi conosce e ha condiviso  in questi anni, i piccoli e grandi eventi della vita, posso rivedermi piu' facilmente e  scuotendo la polvere mi rendo conto che dentro sono anche e ancora la quinta spensierata AllSaints, la ragazza con la valigia enorme, la praticante squattrinata, la giovane donna che decide di diventare madre.
Rivedere tutte loro mi ha scaldato il cuore, mi ha fatto ridere, mi ha fatto scoprire nuove cose, mi ha fatto pensare idee nuove...e mi ha rimesso in connessione con me stessa, Valentina nuda e cruda, non madre, non moglie, non figlia.
Ogni tanto, ci vuole anche questo, per tenere la bussola e navigare meglio negli stagni come  negli oceani di ogni giorno
************Show me how in Old MilanoGiro da Armani: mai piu' senza  il segnaposto costituito da cioccolatino quadrato recante la A e inscatolato singolarmente in forma di cubetto. 4 EURO per far finta di sedersi a tavola con Re Giorgio
Sappiate che esistono anche le minimeringhe ricoperte di cioccolato in Limited Edition. Non so se qualcuno le comprera' e terra' li' per metterle all'asta da Christie's tra 25 anni.
A little garlic never killed nobody. 
E io che ho sempre pensato che le candele di Joe Mal-one odorassero tutte uguale di Joe Mal-one, visto che sono tutte uguali bianche nel bicchiere trasparente. None, il solertissimo commesso di via Manzoni ve le fa annusare tutte, ripulendovi ogni volta il naso dall'odore precedente mettendovi il naso in un bicchiere di semi di caffe'. Trucco chicchissimo da ricordare per riprendersi dai viaggi sugli autobus varsaviesi d'inverno, quando l'aglio curativo impazza e impesta!
Uomo avvisato
Vorrei un centrifugato di frutta
No, non li facciamo
Allora un analcolico di frutta
No, non li facciamo
Un analcolico?
Una Pina Colada senz'alcool va bene?
Senza troppo ghiaccio
Non so se si puo'.
Caro camerierino signorNo, sappi che il giorno che vai a lavorare all'estero, al secondo No che dici al cliente, ti verra' chiesto di parlare col tuo manager e finisce che al tuo posto assumono uno che  sa risolvere questi problemi di caratura mondiale senza batter ciglio!
CSI Milano: esistono degli stivali anche in  rosa cipria di Marella bellissimi, col tacco che persino io potrei camminarci.  Quel vanesio di Murphy pero'  ha deciso di fare incetta di tutti i 40 disponibili!

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