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Siberia: scene di vita quotidiana nel villaggio più freddo del mondo

Creato il 30 dicembre 2014 da Bloggirl

Si chiama Oymyakon e si trova in Siberia il villaggio più freddo del mondo. Qui la temperatura da record ha registrato nel 1933, – 67,7 gradi, ma quelle medie in inverno sono poco superiori e si aggirano sempre tra i 50 e i 60 gradi sottozero.
Un gelo inconcepibile che cambia radicalmente le abitudini di vita e i gesti quotidiani che diventano imprese estreme, immortalate negli scatti di un super fotografo che si è recato sul posto per documentare questo luogo, Amos Chapple. Anche un respiro a bocca aperta qui potrebbe avere conseguenze mortali, ghiacciando i polmoni.

In realtà chi in questi villaggi abita da quando è nato, è abituato alle temperature gelide e vive una vita diciamo normale, pur dovendo seguire sempre le dovute protezioni e precauzioni.

Ci troviamo nell’est della Siberia, in Russia, nella repubblica di Saja, dove in questo periodo, e soprattutto a gennaio, le temperature medie scendono fino a – 50 gradi, come in altri paesi della zona, per esempio Yakutsk o Krasnojarsk, sempre in Siberia, sulle rive dello Enisej, dove le temperature in inverno toccano numeri “da brivido”.

Oymyakon tuttavia è da anni conosciuto proprio per questo eccezionale primato del gelo. In questi giorni stanno facendo il giro del web le foto di questo fotografo neozelandese che si è recato sul posto per realizzare un reportage fotografico, catturando scene di vita quotidiana. Dal mercato ai cittadini che stendono le scarpe fuori dalla finestra fino ai monumenti, tutto è ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio e da stalattiti.

Anche camminare tra le strade di Oymyakon è un’impresa: ad eccezione del colore dei semafori, non c’è altro che lastre di neve e ghiaccio: non solo non proteggersi a dovere qui può costare caro, ma anche orientarsi è dura..

In questo piccolo paese siberiano c’è solo un negozio e una scuola, che sospende le lezioni quando il termometro scende sotto quota -52 gradi.
Consumare prodotti freschi, come frutta e verdura, qui è impensabile viste le temperature che non permettono di far crescere nulla. La dieta locale è fatta prevalentemente di carne: di cavallo, renna, coniglio e pesce, che si congela 20 secondi dopo essere stato estratto dall’acqua. Le auto ferme per strada non possono stare, il gelo le scaricherebbe subito e congela il carburante. Persino l’inchiostro delle penne si ghiaccia, e per ovvi motivi nemmeno i cellulari funzionano a dovere.

Ecco le foto di Chapple nella gallery per farsi un’idea. Ma soprattutto, visitate il sito dell’autore di questi scatti, Amos Chapple.

A toilet on the tundra at a petrol stop on the road to Oymyakon. Journey to Oymyakon, considered by many to be the coldest permanently inhabited settlement in the world. The village was originally a stopover for reindeer herders who would water their flocks from a thermal spring. Known as the "Pole of Cold" the town of 500 once recorded a temperature of -71.2. Average temperatures in January are -50c. PHOTO BY AMOS CHAPPLE / REX FEATURES **NORTH/SOUTH AMERICA OUT**

A toilet on the tundra at a petrol stop on the road to Oymyakon.

Journey to Oymyakon, considered by many to be the coldest permanently inhabited settlement in the world. The village was originally a stopover for reindeer herders who would water their flocks from a thermal spring. Known as the
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A toilet on the tundra at a petrol stop on the road to Oymyakon.Journey to Oymyakon, considered by many to be the coldest permanently inhabited settlement in the world. The village was originally a stopover for reindeer herders who would water their flocks from a thermal spring. Known as the "Pole of Cold" the town of 500 once recorded a temperature of -71.2. Average temperatures in January are -50c. PHOTO BY AMOS CHAPPLE / REX FEATURES **NORTH/SOUTH AMERICA OUT**


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