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Un bel pezzo di carne

Creato il 14 marzo 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Uno scrittore, (almeno a parer mio, poi ognuno la pensa come gli pare) è necessariamente qualcuno che ha qualcosa da dire. Ognuno lancia il suo messaggio. Con questo non intendo insinuare di essere una scrittrice. Il discorso è ben altro, e prende tutt’altra piega. Chi scrive ha il DOVERE di esprimersi, di commentare ciò che lo lascia profondamente contrariato, ciò che lo disgusta, da provocare il vomito.
Tutti vogliono cambiare il mondo che è un posto del cavolo, bla bla, poi tutti seguono placidamente la corrente e dove li trascina poco importa. Nessuno, si chiede, dietro una bella foto, che messaggio c’è.

Un bel pezzo di carne

Voi vi chiederete cosa c’entra tutto questo con noi?!
Niente. O tutto. Niente se scrivere si limita a una bella trama, un bel dialogo, stile graffiante e via. Tutto, se anche per voi, scrivere è vita. La vita fuori dal foglio, il mondo, la società, per quanto cerchiamo di allontanarli, non sono mai qualcosa che scorre lontano da noi, una storia parallela che non ci toccherà mai. La società siamo anche noi, e quando non ci si sente rappresentati dal mondo che ci circonda, scrivere può anche diventare un urlo d’indignazione.
La miccia del mio sfogo di rabbia, si è innescata esattamente alla vista di una foto simile a questa, su internet.

Un bel pezzo di carne

Una bella foto, in cui una bellissima bambina, viene conciata da donna. Lì per lì ho pensato: non condivido, i bambini dovrebbero fare i bambini, ma bella.
Poi però non mi sono accontentata, vedendo raffiche di commenti a lato, la mia curiosità mi ha portata a leggerli. Da lì si è scatenato l’inferno.
Persone che, guidate dal proprio buonsenso, per aver semplicemente scritto che i bambini non dovrebbero essere resi adulti, ma dovrebbero giocare al parco con gli amici e vivere serenamente la loro infanzia, si vedono aggredite da superficiali che gli danno dei moralisti.
Moralisti, perchè?! Per aver detto la verità?!
Innanzitutto quando qualcuno non sa come replicare una giusta osservazione, ha inizio la caccia al moralista. Moralista, ormai è un insulto molto in voga, con cui si riempie la bocca  chi non ha il rispetto per i valori altrui e piuttosto che avvalorare la propria tesi, tende a screditare quella altrui, perché così è più semplice. Troppo.
Così, il cacciatore del moralista, spesso si sente un trasgressivo. No, chi non rispetta il prossimo e le sue idee non è un eroe, una voce fuori dal coro. E’ un incivile, perché da incivile attacca superficialmente, senza pensare. Attacca perché non accetta che qualcuno possa credere in un qualche principio.
E qualcun altro (non cito testualmente per non tirare in ballo una persona in particolare, visto che di opinioni d’insieme si tratta, e globalmente molti dicono la stessa cosa) continua affermando che si tratta di una bambina meravigliosa, bellissima, e che a lei (sì, perché chi fa questi commenti è donna) guardando una foto del genere, è venuta voglia di avere una figlia e quando la  avrà la farà posare, se vorrà, perché non vuol dire trattare male un bimbo se lo si mette sotto i riflettori.
Aggiungerei che si commenta da sé il desiderio di avere un figlio nato esclusivamente dalla visione dell’immagine di una modella bambina vestita da adulta.
Tra l’altro il “se vorrà”, mi lascia interdetta. Un bambino a quell’età fa scelte pilotate dall’ambiente che lo circonda e sinceramente quando si viene cresciuti da una madre che inculca questo genere di “ideali”, non vedo come si possa desiderare diversamente.

Un bel pezzo di carne
Quando s’insegna già alle bambine che farsi subito donna e scambiare l’infanzia con una minigonna per qualche soldo sia giusto, che si nasce per competere ed essere le più belle, le migliori, che razza di messaggio si dà?!
Che segnale d’amore è, verso una nuova creatura, l’allevarla come un cavallo da corsa, con il solo scopo di vincere?
I bambini non sono accessori da sfilata e non si può superficialmente liquidare la questione del rubargli l’infanzia, dicendo che possono benissimo impiegare gran parte del loro tempo a condurre una vita innaturale e che il tempo del gioco lo recupereranno poi. Perché è una bugia. L’innocenza, la spensieratezza, non torna più.
Non sono una novità storie di adolescenti che si rovinano dopo un’infanzia vissuta lavorando nello spettacolo. Se crescendo non riescono a restare di moda, si trovano accantonati in un angolo, abbandonati a sé stessi e fuori dal sistema in cui si è cresciuti, senza punti fermi.
Tra l’altro, prima di scandalizzarvi quando una ragazzina si svende ad un coetaneo per una ricarica telefonica, prima d’indignarvi di adolescenti che non danno valore ai sentimenti e come approccio agli altri utilizzano unicamente il sesso, chiedetevi che educazione c’è dietro, cosa insegnano alcune mamme e papà.
Un bel pezzo di carne
Tutto questo mi fa pensare che il problema della donna oggetto sia di gran lunga sorpassato; l’abbiamo rimpiazzato con una bimba, utilizzata mezza nuda, buttata lì come un bel pezzo di carne, perché fa scena. E’ di moda  ora sbattere una ragazzina di nove anni (nel migliore dei casi) sulla copertina di una rivista, quasi dicesse “guarda uomo, come posso essere sexy anch’io così, dieci volte meglio di mia madre”.
Questo è il messaggio che lancia una foto così, senza che poi ci si chieda come facciano i bimbi di oggi a non credere più a niente ed essere già smaliziati, tanto ci si arriva mostrando modelli di questo genere.
Morale della favola, i bambini devono fare i bambini.
Se poi, quando avrò una figlia, da maggiorenne sceglierà di andare a sbattere la farfallina in tv, pazienza. Nel frattempo spero di riuscirle a insegnare qualcosa di meglio, che a fare la femme fatale, avrà lo stesso tanto tempo.


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