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Uno Stato, una moneta

Da Pukos
Uno Stato, una moneta

E’ inutile scrivere un trattato di economia per spiegare cos’è una moneta ed a cosa serve, soprattutto non occorre spiegare perché ogni Stato debba avere una propria moneta, è intuitivo, non è necessario avere alle spalle studi di carattere economico.

E se proprio vogliamo dare una dimostrazione dell’assunto “uno Stato, una moneta” il modo più semplice è quello di evidenziare l’assurdità del contrario.

In altre parole se qualcuno riuscisse a fornire un solo motivo per cui due Stati diversi debbano avere la stessa moneta, si potrebbe anche cominciare a discutere, ma al momento nessuno è ancora stato in grado di farlo.

E’ vero che un “esperimento” come l’euro, di questa portata intendo, non aveva precedenti, quindi non sarebbe stato facile prevederne gli sviluppi, ma in pratica che cos’è una moneta unica se non un cambio fisso fra monete di diversi Stati? E queste cose, invece, le avevamo già viste … ed hanno sempre portato a dei disastri.

Perché quindi l’euro avrebbe dovuto essere un successo?

La sola risposta sensata, ad un quesito simile, è che l’euro avrebbe dovuto essere la testa di ponte per arrivare successivamente ad una vera Unione europea, ossia agli Stati Uniti d’Europa.

Si doveva raggiungere un’armonizzazione delle varie economie per poi arrivare ad un’unione politica dell’intera Europa (naturalmente per gli Stati che ci volevano stare).

Quindi, nella migliore delle ipotesi, un progetto titanico e, con ogni probabilità, utopico. L’Europa, non per altro, viene chiamato il “Vecchio Continente”, in altre parole ha una storia, ed è una storia millenaria.

E questa storia millenaria è costellata di una serie infinita di guerre, l’ultima delle quali, la Seconda Guerra Mondiale, probabilmente ha spaventato come nessun’altra, ed ha fatto temere che quella successiva avrebbe potuto essere l’ultima, da qui, forse, nasce il “grande sogno”.

Il fatto è che unire in pochi anni ciò che per millenni era stato diviso è probabilmente un’utopia, ma non solo.

Un altro aspetto, estremamente banale, ma che spesso si sottovaluta, è che è molto più semplice governare un piccolo territorio con una popolazione “omogenea” rispetto ad uno vasto e popolato da genti di diverse culture.

Guardate che non si scopre nulla di nuovo, gli antichi romani, che su questi argomenti probabilmente non hanno mai avuto rivali, parlavano più di 2000 anni fa di “idem sentire de republica” cioè avere lo stesso concetto di Stato, e per quanto riguarda l’Europa moderna non si può ridurre ad una “Costituzione” unica e condivisa, ma occorre arrivare molto più in là.

Nella più rosea delle ipotesi si tratta di un progetto che necessita di tempi lunghissimi, forse biblici, ed allora, come pensare che nel frattempo l’euro sarebbe stato un successo?

Come pensare infatti che avrebbe potuto funzionare un sistema che prevede, solo per fare l’esempio più eclatante, che la Germania e la Grecia abbiano la stessa moneta?

Una ha Daimler, Volkswagen,  Bmw, l’altra …

Una ha Siemens, Thyssenkrupp, Bosch, l’altra …

Una ha E-On, Basf, RWE, l’altra …

Una ha Allianz, Munich Re, l’altra …

Una ha Metro, Lidl, l’altra …

Una ha Deutsche Bank, Duetsche Poste, Deutsche Telekom, l’altra …

Come è possibile pensare che questi due Stati possano avere la stessa moneta?

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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