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USA 2016: tutti i candidati repubblicani

Creato il 30 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Se tra i Democratici la candidatura di Hillary Clinton pare incontrastata, per i Repubblicani si profilano primarie molto affollate in vista delle elezioni USA 2016.

Con l’annuncio ufficiale della candidatura alle primarie da parte di Hillary Clinton, i giochi sembrano fatti nel Partito Democratico. Salvo ribaltoni (come quello di cui fu capace il suo rivale Barack Obama nel 2008) l’ex first lady è data per favorita, e i candidati pronti a sfidarla alle primarie per USA 2016 si contano sulle dita di una mano. La situazione è decisamente diversa il campo repubblicano, dove tra candidature ufficiali, presunte, in preparazione, possibili e non smentite, si può superare facilmente la ventina, tra senatori, deputati, governatori (in carica ed ex), uomini d’affari, figli d’arte ed esponenti della società civile. Di seguito un elenco parziale dei curriculum dei repubblicani in corsa per il posto di candidato ufficiale alla Casa Bianca.

Candidature simboliche o di opportunità

Le più numerose sono le candidature simboliche, quelle di chi sa bene di non avere chance di vittoria. Per alcune di esse si è parlato di candidature studiate ad hoc per la promozione di libri, programmi tv, o per sponsorizzare il proprio nome in vista dell’assegnazione di cariche pubbliche da parte del prossimo Presidente. Tra queste si annoverano le seguenti candidature ad USA 2016, elencate in ordine cronologico di ufficializzazione.

Carly Fiorina. Ex CEO di HP, Senatrice della California, è ufficialmente in corsa dal 4 maggio 2015. Si è presentata agli elettori con un video in “stile Clinton” e definendosi come esperta di economia e profonda conoscitrice della realtà imprenditoriale del paese. Fiorina è l’unica donna in corsa tra i repubblicani.

Ben Carson. Neurochirurgo afroamericano di Detroit molto presente nei talk show, rappresenta il tentativo repubblicano di avvicinare la minoranza nera del paese. Tuttavia ha poche chance di riuscirci. Ufficialmente in corsa dal 4 maggio.

Mike Huckabee. Ex Governatore dell’Arkansas ha dalla sua parte l’esperienza portata da anni di battaglie conti il clan targato Clinton (il 5 maggio scorso ha lanciato la propria candidatura nella città d’origine del rivale di sempre, Bill). Giunse terzo alle spalle di McCain e Romney alle primarie del 2008. Può contare sul voto dei fedeli, essendo un pastore battista, e sottrarli a Rick Santorum.

Rick Santorum. Candidato dalle posizioni molto conservatrici, il governatore della Pennsylvania ha annunciato la propria partecipazione alla primarie il 27 maggio scorso. Già candidato nel 2012. Secondo la CNN Santorum assumerà posizioni più moderate che nel passato alle elezioni USA 2016.

George Pataki. Ex Governatore dello Stato di New York, in corsa dal 28 maggio.

Bobby Jindal. Governatore della Louisiana di origine Indiana, ha fatto parlate di sé per dichiarazioni anti-islamiche. Ha allestito un comitato esplorativo per valutare la possibilità di correre per le elezioni USA 2016 e annuncerà la sua decisione l’11 giugno prossimo.

Donald Trump. Miliardario businessman newyorkese, è ancora indeciso. Già nel 2012 penso di scendere in campo con i Repubblicani, poi si fece da parte per sostenere un altro candidato.

Tra le altre “comparse” con scarse o nulle possibilità di vittoria si contano Mark Everson, Jack Fellure, Lindsey Graham, Bob Herlich, Jim Gilmore, John Kasich e Peter T. King, tutti per lo più indecisi o in fase esplorativa presso l’elettorato.

Photo credit: Gage Skidmore / Foter / CC BY-SA

Rand Paul e Ted Cruz. Photo credit: Gage Skidmore / Foter / CC BY-SA

Christie, Cruz, Paul, Perry: i 4 outsiders repubblicani per USA 2016

Prima di passare in rassegna le possibilità dei tre favoriti, vale la pena di studiare attentamente le seconde linee, gli outsiders che, pur avendo poche possibilità di sbaragliare la concorrenza, potrebbero creare problemi alla prima linea, o essere l’ago della bilancia alla primarie per le elezioni USA 2016.

Ted Cruz. Il suo nome e le origini cubane attirano le simpatie della minoranza ispanica (o almeno queste sono le intenzioni), ma deve contendersi i voti della comunità con Marco Rubio, stabilmente nella top 3. Attualmente è senatore per il Texas ed è stato il primo a candidarsi per il Partito Repubblicano il 23 marzo scorso. Detiene saldamente la leadership del Tea Party, una corrente molto influente del partito.

Rand Paul. Figlio del candidato 2012 Ron Paul, è senatore per il Kentucky. Ufficialmente in lizza dal 7 aprile. Alcune sue posizioni sono così estreme da inimicargli parte dell’elettorato repubblicano, che lo ritiene ineleggibile. Leader indiscusso della corrente libertaria del partito.

Rick Perry. Governatore del Texas per tre mandati consecutivi, già candidato nel 2012. Scioglierà i dubbi sulla sua partecipazione alle primarie per USA 2016 il 4 giugno prossimo.

Chris Christie. Al momento non è ufficialmente in corsa: il Governatore del New Jersey osserva attentamente i sondaggi ma viene dato in costante calo (in pochi anni dal 70 al 37% dei consensi) da quando, nel 2012, sembra aver perso l’unico treno utile per la Casa Bianca.

La TOP3: i favoriti per USA 2016

Sono essenzialmente tre i super-candidati destinati a giocarsi la partita per il posto di candidato ufficiale per il partito dell’elefantino che sfiderà l’asinello della Clinton alle elezioni USA 2016: Rubio, Walker e il figlio d’arte Jeb Bush.

Marco Rubio. Di origini cubane (come Cruz), è l’attuale senatore della Florida. Il GOP punta su di lui per recuperare i voti degli elettori ispanici e delle minoranze etniche, la cui mancanza è costata cara nelle ultime due chiamate alle urne per la presidenza. La sua missione sarebbe quindi quella di ampliare la base elettorale del partito, ma la sue chance sono messe in discussione dalla possibile discesa in campo di Jeb Bush. Ufficialmente candidato dal 13 aprile scorso.

Scott Walker. Il Governatore del Wisconsin è dato in grande ascesa dopo un grande discorso tenuto in Iowa, il primo stato ad ospitare le primarie. La sua fama deriva da un braccio di ferro vinto contro i sindacati nel suo Stato. Ha fondato un comitato elettorale, ma l’ufficilità della candidatura arriverà a fine giugno.

George W. Bush con il fratello Jeb Bush. Photo credit: nordique / Foter / CC BY

George W. Bush con il fratello Jeb Bush.
Photo credit: nordique / Foter / CC BY

Jeb Bush. Figlio di George e fratello di George W., Jeb sembra destinato a perpetuare la dinastia Bush anche alle elezioni USA 2016. L’ex governatore della Florida sarebbe nettamente il favorito tra i Repubblicani, forte del sostegno dell’establishment del partito. La strada per lui è spianata anche dalle rinunce dei veterani Mitt Romney e John McCain. Non è ancora formalmente candidato: l’annuncio avverrà a giugno, quando la macchina elettorale sarà messa a punto.

Tutti contro Hillary

Ventun candidati. Tra di loro venti uomini, una sola donna, un afroamericano, due ispanici, due figli d’arte, sei senatori e un deputato, dieci tra governatori ed ex governatori. Questa è la composizione del variegato esercito di candidati tra cui si nasconde il futuro sfidante di Hillary Clinton (sempre che riesca, come da pronostici, a battere ogni concorrenza tra i demoratici) alle elezioni USA 2016. Un poco invidiabile compito, ma cui in molti sembrano ambire. Non resta che attendere l’esito delle primarie di ambo gli schieramenti, per vedere se consegneranno un election day (8 novembre 2016) simile a uno scontro tra le dinastie Bush e Clinton.

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