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Ute Lemper canta le poesie d’amore di Pablo Neruda

Creato il 25 giugno 2013 da Dismappa

Posted on giu 25, 2013

  • elisabetta pp Ute Lemper canta le poesie damore di Pablo Neruda

Video del concerto

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Rassegna stampa

«Ho riservato per voi un concerto con Neruda e le sue poesie d’amore»

La signora della canzone, Ute Lemper, non conosce barriere. Venerdì, dopo gli omaggi a Piazzolla, Brecht e Weill, Bukowski, al cabaret tedesco e alla Parigi dei primi decenni del ’900, diventati spettacoli e dischi, al teatro Romano affronterà i Poemas de amor di Pablo Neruda. Il concerto fa parte del festival Rumors che inizia domani alle 21 con il reading di Elisabetta Fadini ed Emanuele Salce Quando sarai tu il sole – da Baudelaire a Jim Morrison, seguito dal concerto del Teatro degli Orrori.

Frau Lemper, cosa dobbiamo aspettarci dal suo show a Rumors?

Una cosa esclusiva, che ho fatto una sola volta a Londra e mai in Italia. È un concerto basato sulle poesie d’amore di Neruda, un mio progetto nuovissimo che diventerà un cd verso la fine dell’estate. Certo, ogni cosa nuova è speciale ma stavolta questo set è davvero particolare. La musica dei brani l’ho composta insieme a Marcelo Nisinman, il suonatore di bandoneon che sarà con me.

E le parole, ovviamente adattate, sono di Neruda, giusto?

Sì, ma non le ho nemmeno sfiorate. Le sentite come lui le ha scritte. Sono già perfette così, con il loro ritmo interno, con quelle strofe adatte a essere trasformate in canzoni. Ho dovuto solo ripetere certe strofe un paio di volte. Ma non c’è stato adattamento.

E la musica, visto che Neruda era sudamericano, risente della musica latina o no?

In realtà poco o nulla. Nei brani ritroverete tutto quello che ho cantato finora. Ci sono striature di Brel, diversi rimandi al tango e alla chanson francese, a Edith Piaf, ma anche a Kurt Weill. C’è da dire che Neruda è stato così tanti anni in esilio e nelle mie versioni c’è il tango argentino, ovvio, ma c’è anche la chansonne francese, il cabaret tedesco. Insomma, riflettono l’animo selvaggio e multiforme di quel poeta.

Che cosa l’appassiona di un personaggio come Neruda?

Il grande amore per la vita e il suo gusto (lo dice in italiano), quello che appare nelle sue poesie, piene di gioia e dolore, frutto di un animo torturato ma pronto a vivere fino in fondo la vita. E la mia musica per le sue parole vuole essere un riferimento a questa sfrenata voglia di vivere. E al suo esilio in Argentina (il tango, in spagnolo) e in Europa (con le canzoni in francese e in inglese).

Neruda visse anche in Italia, a Capri e a Sant’Angelo d’Ischia nel 1952, come racconta il film con Massimo Troisi, Il postino, tratto dal romanzo di Antonio Skarmeta. Ci saranno anche canzoni in italiano?

Sfortunatamente no. Mi piacerebbe imparare a cantare bene in italiano, visto che già ho in repertorio qualcosa di Nino Rota. Ma dovrei vivere per un po’ in Italia per imparare bene la lingua. Anche lo spagnolo è stata una sfida ma a New York, dove vivo con i miei figli Max, Stella e Julian, lo spagnolo è ovunque. Anche la baby sitter dei miei bimbi è di lingua spagnola, molti miei amici sono ispanici e allora è tutto più facile.

Ute Lemper: “Il mio Neruda, rabbia e poesia contro i dittatori”

A Song Cycle Of Love Poems è il nuovo spettacolo che vede protagonista Ute Lemper. L’attrice e cantante tedesca omaggia uno dei più alti esempi di poesia insieme sentimentale e di alto impegno civile e politico. Quella di Pablo Neruda. Che la grande interprete europea, ormai da anni residente a New York, omaggia esaltando i versi appassionati scritti dal grande autore cileno all’Isla Negra, nel suo Cile, dopo aver subito anni d’esilio. Con lei sul palco (il 21 giugno per la prima volta in Italia al Rumors Festival, Teatro Romano di Verona) ci saranno Marcelo Nisinman al bandoneon, Vana Gierig al pianoforte e Steve Milhouse al contrabbasso. Ed è da casa sua nella Grande Mela, alla vigilia della partenza, che l’artista ci risponde.Perché ha scelto di costruire il suo nuovo recital sulla poesia di Pablo Neruda? Canterà i suoi versi o ha scritto canzoni ispirate a quelle liriche?

“Ho scelto Neruda perché ammiro la sua incredibile poesia da molti anni. Trovo che specialmente i poemi d’amore possano dare sostanza, musicalità e melodia ad un ciclo di canzoni. Quello che ho scritto mantenendo la forma originale dei versi del poeta, politico e diplomatico premiato nel 1971 con il premio Nobel per la Letteratura. Garcia Lorca lo considerava uno dei più grandi del XX secolo. Oltre il suo lascito politico e gli indimenticabili scritti, la sua figura resta soprattutto quella di chi ha sempre gridato con passione contro la dittatura e l’oppressione, perfino quando scriveva gli immortali versi d’amore per la sua Matilda. Ho cercato di inventare le più delicate melodie per le canzoni che mi ha ispirato, ma che allo stesso tempo contenessero un forte senso di dolore e sofferenza. Implosione ed esplosione sono due forze che si compenetrano nella poesia di Neruda. E’ lo stesso approccio che ho usato quando mi sono misurata con le canzoni e la musica di Leo Ferre, Astor Piazzolla, Kurt Weill ,George Moustaki, Jacques Brel. In qualche modo tutti questi hanno invaso la mia mente e il mio cuore, sento la loro esistenza nella musica della vita e tento di restituirla con i ritmi e le melodie che scrivo”. Foto VideoLa sua arte è eclettica: jazz, cabaret, canzoni per il teatro. Le piace il pop? Farebbe mai un album con questo tipo di musica?

“Credo, a questo punto della mia vita, di aver raggiunto la migliore fusione possibile di elementi musicali nella mia carriera. Si accosta ogni tanto e in modo marginale al pop ma è profondamente radicata nella musica per il teatro, la classica, il jazz e le sonorità etniche”.Consigli di sopravvivenza per giovani artisti. Come resistere ai primi passi nello showbusiness e alle illusioni create dai talent show televisivi?

“Oh, questa sì che è una domanda a cui è difficile rispondere. Beh, direi: restate concentrati sul vostro talento, sviluppate il vostro stile, il vostro approccio all’arte e non perdetevi nel circo dei media. Semplicemente: fate il vostro lavoro di artisti, siate sempre curiosi e avventurosi e non preoccupatevi di altre cose che non siano il progetto a cui attualmente lavorate”.Può fare cinque nomi di artisti che l’hanno ispirata in modo speciale?

“Eccoli: Ella Fitzgerald, Barbra Streisand, Janis Joplin, Al Jarreau, Lotte Lenya”.A proposito di sesso, nudità e del modo in cui viene usata l’immagine femminile. Ormai abbiamo corpi nudi di donne dappertutto. E’ la morte del desiderio e dell’immaginazione? Lo chiedo ad una donna considerata di grande fascino e femminilità nonostante non sia mai apparsa nuda sul palco, ad eccezione di una sequenza provocatoria del film di Robert Altman Pret-A-Porter.

“Beh, sì, decisamente è un vero peccato quando il sesso e la nudità vengono presentati in modo spettacolare ma del tutto deprivati dell’amore. Il fatto è che il bisogno d’amore, la necessità di nutrirsene, sono fondamentali per l’arte e la vita. Chi tenta di convincerci del contrario dice una pericolosa bugia”.

Video di presentazione Ute Lemper Sings The Love Poems Of Pablo Neruda

“Ute Lemper Sings The Love Poems Of Pablo Neruda.”
Artistic concept and production by Ute Lemper.

All 12 songs on the album are written by Ute Lemper
With collaborations by Marcelo Nisinman.
Tracks:
1 Tus Manos
2 La Nuit Dans I”ile
3 Allianza/ Sonata
4 Always
5 El Sueno
6 If You Forget Me
7 Aucencia
8 El Viento
9 Madrigal Escrito En Inverno
10 Oda Con Un Lamento
11 Siempre
12 The Saddest Poem
All 12 pieces are composed around the original form, without any changes to the poetry.

“Most of the poems are in their original Spanish language, except in the case of 4 poems, where I use the official adaptations in either French or English. Not being Hispanic myself, I thought using the French and English would make the project more international , since all of Neruda’s poetry is translated in so many different languages.

When the 12th and final song The Saddest Poem starts, we are at the end of the journey of the love poems (“this is the last pain she will make me suffer… these are the last lines I will write for her”). This is the only poem where I have changed ‘she’ to ‘he’.. as it feels very personal to me.” – Ute Lemper, 2013

Musicians On This Video:
Bandoneon Victor Villena
Violin Jesse Mills
Guitar John Benthal
Bass Steve Millhouse
Piano Vana Gierig
Percussion Todd Turkisher


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