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-Punk!

Creato il 15 febbraio 2012 da Mcnab75

-Punk!

Odio le classificazioni rigide.
Come sapete odio soprattutto chi si arroga il diritto di decidere cosa rientra in un certo genere o meno, in base all’autodefinizione di “esperto in materia”.
Lo steampunk, per esempio, è un filone narrativo delizioso, la cui parte peggiore è fin troppo spesso rappresentata dai cosiddetti fans, il cui stereotipo è quello del fanatico dei dettagli e dei costumi, minuzioso conoscitore del calibro di ogni arma da fuoco prodotta nell’800, nonché micidiale e insopportabile rompicoglioni.
Premesso tutto ciò può essere tuttavia stimolante e divertente analizzare alcuni sottofiloni di due genere che ultimamente si tangono in maniera suggestiva: la fantascienza e il fantasy.
Dove vanno a tangersi esattamente? In quei generi di nicchia – ma nemmeno poi molto – che hanno come suffisso la parola -punk.
Probabilmente alcuni, specialmente qui in Italia, non li avete nemmeno sentiti nominare.
Ecco una guida in formato ridotto per un primo, superficiale orientamento. Tenete conto che si tratta di notizie minimali, una short list di titoli, stereotipi e caratteristiche che inquadrano il discorso e nulla più.
Semmai su alcune di queste correnti torneremo in futuro in modo più specifico.

Steampunk

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Il sottofilone più famoso, oramai sdoganato dalla grande editoria (con tutti i rischi di banalizzazione che ne derivano). Lo steampunk nasce dall’incrocio tra ucronia, fantascienza e fantasy.
Il periodo storico di riferimento è all’incirca l’800, in particolare l’epoca vittoriana o il Wild West nordamericano.
Elementi caratteristici dello steampunk sono: l’esistenza di tecnologie anacronistiche basate sul vapore, l’esaltazione dell’estetica ottocentesca per tutto ciò che riguarda l’arte, la società, la cultura.
Gli stereotipi più ricorrenti sono i dirigibili, le locomotive, i primitivi “computer meccanici” derivati da Charles Babbage, gli occhialoni da aviatore ante-litteram.
Le opere più note in materia sono La lega degli straordinari gentleman (fumetto e film), Le porte di Anubis (romanzo), La trilogia steampunk (di Paul Di Filippo), Flaming London (di Joe. R. Lansdale.
Vengono considerati precursori dello steampunk molti romanzi di Jules Verne e di H.G. Wells.

Dieselpunk

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Ci spostiamo nella prima metà del ’900, col limite massimo fissato alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Le atmosfere sono quelle dei magazine pulp, ma anche le storie di guerra, di pseudoscienza nazista o di qualche potenza affine. Il vapore è sostituito dal petrolio, vera e propria fonte di energia dominante di questo periodo.
Il noir è uno dei fattori più presenti nel dieselpunk, così come la non rara presenza di qualche personaggio supereroistico vecchio stile (vintage).
I riferimenti artistici sono soprattutto quelli dell’Art Deco, anche se alcuni tendono addirittura a considerare il Decopunk come un sotto-sotto genere del dieselpunk.
Gli stereotipi del genere sono gli aerei a elica, i tank, gli scienziati folli in stile Rotwang (Metropolis), i nazisti, i robot fumettosi in stile anni ’40.
Le opere più note sono Sky Captain an the World of Tomorrow (film), Dark City (film), Bioshock (videogioco), Castle Wolfenstein (videogioco), Hellboy (fumetto), Leviathan (romanzo).

Atompunk

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Dal petrolio all’energia atomica, giusto prima dell’epoca digitale. Eccoci nell’atompunk!
Il genere è davvero poco conosciuto da noi e, un po’ come succedeva anni fa per lo steampunk, lo si guarda più dal punto di vista estetico che non da quello creativo/narrativo.
Del resto l’atompunk si sposa (bene) con tutto ciò che è vintage, coi favolosi anni ’50 e ’60 che affascinano sempre più le nuove generazioni.
Ok, ma in pratica cosa si dovrebbe trovare in un romanzo/film di questo sottogenere? Presto detto: Guerra Fredda, Unione Sovietica, programma spaziale, architettura futurista (Googie!), supereroi patriottici e spie avventurose.
Alcuni fanno coincidere questo filone con una sorta di post-apocalittico “anticipato”: la Guerra Fredda è diventata guerra nucleare, e ora il mondo è ridotto in macerie, coi superstiti che cercano di sopravvivere tra la minaccia di radiazioni, mutanti e quant’altro.
Gli stereotipi più classici: lo Sputnik, la spia sovietica bella e spietata, il “mostro atomico”, i mutanti, le auto retrofuturistiche, l’architettura visionaria.
Tra i titoli rappresentativi dell’atompunk vale la pena ricordare Il pianeta delle scimmie (film), 1984 (romanzo), Dracula cha-cha-cha (romanzo), Fallout (videogioco), Fido (film). Si tratta però di opere “derivative”, ossia identificate in questo genere per associazione di idee, non per volontà dei rispettivi autori, salvo rari casi.

Cyberpunk

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Il più noto sottofilone fantascientifico, che secondo alcuni esperti di settore ha notevolmente contribuito all’affossamento della fantascienza stessa.
Nato negli anni ’80, il cyberpunk mischia la cibernetica estrema a una serie di riflessioni sulla società, sull’anarchia, sulla percezione stessa della realtà, spesso sovrapponendo quella fisica con quella virtuale.
Non si identifica con un preciso periodo storico, sconfinando più che altro in un futuro a breve termine con chiare tendenze distopiche. Un altro dei maggiori temi del cyberpunk è il rapporto che emerge tra l’essere umano e la tecnologia, che tende ad esprimersi prioritariamente nel rapporto con il corpo umano, mostruoso o, in modo aggiornato, cyborg.
Gli stereotipi del genere sono ben noti: la realtà virtuale, la matrice (una sorta di Internet più o meno evoluto), gli hacker, le megalopoli degradate, replicanti, androidi e cyborg.
I titoli più significativi del cyberpunk sono senz’altro Neuromante (romanzo), Blade Runner (film), Mirroshades (antologia), Akira (film d’animazione), Cyberpunk (gioco di ruolo).
Ma la lista è in realtà lunghissima.

Vari e derivati

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Teslapunk: Una variante del dieselpunk concentrata sulle geniali invenzioni dello scienziato Nikola Tesla. Racconti di questo sotto-sotto-genere sono di solito caratterizzati da scenari ucronici in cui la tecnologia è basata sull’energia pulita, libera e infinita ipotizzata da Tesla.

Clockpunk: Variante rinascimentale dello steampunk, con ambientazione pre-moderna, con tecnologie anacronistiche basate sulla meccanica.

Biopunk: Sotto-sotto-genere nato negli anni ’90, ispirato a un’ipotetica futura tecnologia a base di tecnologia biologica e ricombinamento del DNA. Pensate a megacorporazioni, esperimenti genetici ad atmosfere postcyber e avrete una vaga idea del biopunk.

Elfpunk: Prendete elfi, fate, gnomi e altre creature favolistiche e innestatele in uno dei generi sopraindicati, trattandoli come varianti accettate di una società a maggioranza umana. Ecco, in linea di massima, cos’è l’elfpunk. Da notare l’importanza dell’elemento fantasy in questo contesto.

Sondaggio

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Giuro che è un caso, un eclatante caso di sincronicità: uno dei miei vicini del blocco della morte ha pubblicato giusto ieri questo sondaggio decisamente a tema, condito da altre considerazioni su alcuni dei generi appena esaminati. Fatevi un giro e votate, che ne vale la pena!
Anche perché dal risultato del sondaggio salterà fuori il bando del prossimo concorso di scrittura…


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