Magazine Ecologia e Ambiente

01/10/2014 - Ambiente: i Parchi naturali spingono il Pil ma non al Mezzogiorno

Creato il 01 ottobre 2014 da Orizzontenergia

I Parchi nazionali italiani spingono la crescita della ricchezza di tante aree del Nord, mentre il Mezzogiorno non riesce ancora a valorizzarli anche in termini economici.

Lo dimostra l’analisi del valore aggiunto procapite prodotto dalle imprese dei Parchi nazionali italiani, oggetto del Rapporto realizzato dal Ministero dell’Ambiente e da Unioncamere.

Lo studio, che si occupa anche dei siti della rete Natura 2000 e delle aree marine protette, mostra infatti che esiste un “effetto parco”, ovvero una maggior capacità di creazione di ricchezza e benessere da parte delle imprese localizzate nelle aree soggette a  tutela ambientale.

Non a caso, tra il 2011 e il 2013, il valore aggiunto prodotto all’interno dei Parchi nazionali è diminuito “solo” dello 0,6%, mentre nel resto dell’Italia la variazione negativa è stata tre volte superiore (-1,8%).

Questa capacità che il Rapporto riscontra in molti territori “verdi” è frutto di un mix di crescita economica, sostenibilità ambientale, produzioni di qualità, rispetto dei saperi e del benessere dei territori.

Un modello di sviluppo nuovo che sembra esercitare un discreto appeal sui giovani e sulle donne, i quali, in misura relativamente maggiore che nel resto del Paese, hanno scelto proprio le aree protette come sede della propria impresa.
Anche per far conoscere meglio queste realtà, Ministero dell’Ambiente e Unioncamere hanno messo a punto l’Atlante socio-economico delle aree protette italiane


L'economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette:
convegno tenutosi a Roma il 16/09/2014

I parchi rappresentano straordinari beni comuni e sono uno strumento strategico per la tutela del paesaggio e delle identità territoriali e per la promozione dell'economia locale.

Per sottolineare questo ruolo rivestito dai parchi Unioncamere, nell'ambito del convegno "L'Economia reale nei Parchi Nazionali e nelle Aree Naturali Protette" - Roma 16 Settrembre 2014 - ha ribadito che all'interno di queste "cassaforti verdi" sono presenti il 17% degli insediamenti produttivi nazionali e che sono stati attivati più di 82.000 posti di lavoro green direttamente collegati all'attività dei parchi.

Al convegno sono intervenuti il Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Francesco Maria Marinello ed  il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci e alla tavola rotonda,  il presidente del WWFWWF
Organizzazione che promuove la tutela e la conservazione della natura attraverso la preservazione della diversità biologica a livello di geni, specie ed ecosistemi. Il WWF sostiene numerose iniziative a favore della sostenibilità ambientale, contro l'inquinamento e l'uso irrazionale dell'energia e delle risorse, coinvolgendo l'opinione pubblica e volontari di tutto il mondo.
, Donatella Bianchi, il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il direttore della Fondazione per lo Sviluppo SostenibileSviluppo Sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
, Raimondo Orsini, il segretario generale della Fondazione Symbola, Fabio Renzi, ed il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri. 

Il convegno è stato moderato dal Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente, Renato Grimaldi.

Nell'occasione, è stato presentato il Rapporto 2014 sui Parchi Nazionali e le Aree Naturali Protette, a cura del Centro Studi di Unioncamere.

> Booklet - Aree protette in cifre

> Slide Unioncamere: D. Mauriello - Responsabile Centro Studi


 Fonte: Unioncamere


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :