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1 nonna x Roma – “Addestrare ” la suocera

Da Virginia Less

nonna preferitaUnisco nel post due argomenti  eterogenei, accomunati soltanto dalla coincidenza temporale. All’indirizzo del blog ha scritto la signora Lina, che si offre  come nonna alla pari. Dell’agenzia tedesca promotrice dell’iniziativa avevo scritto qui http://virginialess.wordpress.com/2011/07/30/noi-nonne-baby-sitter-alla-pari-anche/ ormai tre anni fa. Durante i quali ho ricevuto alcune richieste e offerte,  comunicando di buon grado gli indirizzi,  ma ignoro se i contatti siano andati a buon fine. Avrei gradito averne notizia, si capisce… Pazienza.

La signora Lina lavora a Roma nella zona di S. Pietro, che raggiunge ogni giorno con treno e bus. Trova faticoso il pendolarismo, ama i bambini e se ne  prenderebbe volentieri cura in cambio dell’alloggio. Non dispongo di altre notizie.

Le lettrici interessate mi scrivano  ([email protected]) per avere la sua mail.

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Il secondo titolo si riferisce alla frase inserita nel motore di ricerca di google il medesimo giorno, che testualmente recita: “come addestrare la suocera che convive con figlio e nuora”! Nutro la speranza che lo/la scrivente non abbia una perfetta padronanza (sarà staniero/a?) della nostra lingua e usi il verbo a sproposito, perché fa davvero un brutto effetto.  Vengono in mente, è ovvio, cani o scimmie, e bestie da circo magari feroci!

Mi chiedo, piuttosto frustrata dall’impossibilità di saperlo, se a impostare la ricerca   è stata la “solita” nuora ( caso classico) o il figlio (più infrequente, ma potrebbe malsopportare la madre),  oppure altri familiari ( la consuocera, per consigliare l’afflitta figliola?).  A prescindere dalla sgradevolezza del termine ( educare o avvezzare quanto meno non evocano animali, pur non migliorando il concetto)  si tratta di persone che vivono con disagio la convivenza. Che infatti è sconsigliata dagli esperti della famiglia, ma può essere inevitabile per ragioni varie, spesso economiche.

Se infatti abbondano le vittime di   suocere invadenti e prevaricatrici, prime  responsabili (statistiche alla mano) di separazioni e divorzi, non mancano gli adulti  “bamboccioni” e pretenziosi che vorrebbero addestrare (in tal caso la scelta lessicale è appropriata!) la povera donna a servirli e riverirli. Malissimo in entrambi i casi, manco a dirlo. E allora, qualora si debba di necessità convivere, è possibile farlo con equilibrio e tranquillità? Provo anch’io a interpellare google e scrivo: “Come vivere bene con la suocera”. Missione impossibile,  sto cadendo  in depressione, ogni famiglia a casa propria… Così intitolano i primi siti. Non mi arrendo, continuerò la ricerca!

 


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