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10 archeologi italiani da non perdere

Creato il 23 novembre 2011 da Archeologo @archeologo
10 archeologi italiani da non perdere I dieci archeologi italiani più attenti all'innovazione digitale, alle nuove tecnologie, e agli sviluppi dei media sociali: chi sono, cosa fanno e come seguirli.


1. MARCO VALENTI
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A capo del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata all'Archeologia Medievale, Università di Siena), dirige il gruppo più avanzato in quanto a tecnologie informatiche e sue applicazioni: sono i primi a rendere pubblico tutto il materiale di scavo, con aggiornamenti quotidiani dal castello di Miranduolo. È stato candidato nel 2011 all'Innovation Italy Award.

2. MASSIMO BRANDO

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Studioso indipendente, ha creato su Facebook il frequentatissimo (ed utilissimo) gruppo "Ceramica in Archeologia" con quasi tremila utenti, dove si chiedono pareri su frammenti di ceramica ignoti e si condividono bibliografie utili allo studioso di ogni genere archeologico.

3. GABRIELE GATTIGLIA
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Direttore dello scavo del castello di Montecastrese per l'Università di Pisa, è tra i principali promotori del progetto MAPPA, che intende sviluppare le tecnologie utili per l'individuazione del potenziale archeologico di un determinato luogo.
4. ASTRID D'EREDITÀ

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Si occupa dei social media per l'Associazione Italiana Archeologi, ed è onnipresente su tutti i social network, portando avanti cause importanti: tra queste, Archeologhe che (R)esistono per porre l'attenzione sul ruolo professionale della donna in archeologia, troppo spesso sottovalutato.

5. PAOLA MOSCATI

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C'è chi si occupa di informatica e archeologia prima che si chiamassero così: è stata l'autrice del libro ''Archeologia e Calcolatori'' nel lontano 1987, omonimo di una fortunata rivista - cartacea e digitale - unica in Italia a trattare il rapporto tra le scienze dell'antichità e gli strumenti tecnologici, pubblicata dal CNR.

6. STEFANO COSTA

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Formatosi a Genova e Siena, è un attento conoscitore di Linux, il sistema operativo costruito dagli utenti, e promuove il progetto IOSA, che cerca infatti di diffondere l'open source tra le scienze archeologiche: sta anche costruendo una wiki, un'enciclopedia collaborativa, di archeologia quantitativa.

7. HELGA DI GIUSEPPE

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È la project manager di Fasti Online, il più completo database italiano di siti archeologici, con schede redatte dagli stessi responsabili di scavo; il progetto è un'iniziativa dell'Associazione Internazionale di Archeologia Classica

8. SIMONE GIANOLIO

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Dottorando di archeologia classica a Roma, appassionato di fotografia, si occupa di archeologia virtuale dando vita ad un forum ed un sito sul tema, a cui nel 2011 ha aggiunto un notevole seminario visibile anche in streaming.

9. GIULIANO DE FELICE

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È coordinatore del Laboratorio di Archeologia Digitale dell'Università di Foggia, nella Puglia che è divenuta ormai uno dei principali centri di ricerca e formazione per l'archeologia. Il laboratorio, attivo dal 1997, si presenta scarsamente sul web ma ha organizzato l'anno scorso l'ArcheoFOSS

10. ALBERTO ANGELA

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Difficile non conoscerlo: nonostante sia un paleontologo (si è laureato in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma), molto spesso nelle sue trasmissioni affronta tematiche archeologiche. È un buon divulgatore, che sa coniugare la semplicità del linguaggio alla precisione scientifica, e da qualche mese è un grande utilizzatore di Twitter.
P.S. Da questa piccola selezione, personale e soggettiva, nascono un paio di considerazioni. Innanzitutto l'attività si concentra soprattutto nel centro-nord d'Italia: una riflessione è doverosa. Inoltre, nonostante si tratti delle personalità tra gli archeologi più vicine ad internet, manca in molti casi un approccio diretto e integrato ai social media, che ormai sono inscindibili dal web e dalla comunicazione in genere (e non solo).

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