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10 buone ragioni per seguire i Mondiali…

Creato il 17 giugno 2010 da Eecholls

…anche se non vi interessa il calcio.

FIFA 2010

Se non vivete in una sperduta cittadina di meno di mille anime nella Pianura Padana, nell’entroterra Sardo o su un atollo al largo di Caprera è impossibile che non vi siate resi conto dell’inizio dei Mondiali di Calcio 2010 -ma anche li la vedo grigia. Ogni quattro anni si intrufolano nelle nostre vite e ci spingono -volenti o meno- a prenderne coscienza vuoi per  scelta, vuoi per un fidanzato appassionato, vuoi per i continui servizi/pubblicità/copertine.

E allora ecco qui, per quelli di voi che non sono fan del calcio, dieci buoni motivi per seguire i mondiali, o almeno “sentirne” lo spirito.

1.   Ci sono un sacco di “persone interessanti”

10 buone ragioni per seguire i Mondiali…

Ok, Benny Feilhaber non sarà il più famoso tra i figaccioni del calcio, ma HEY, PARLIAMONE! Ce n’è per tutti i gusti. Cristiano Ronaldo, per esempio, Fernando Torres, Kakà, Bocanegra, Gilardino, Pique… la lista è lunghissima. Non so cosa sia esattamente, forse tutti gli esercizi cardio-fitness che fanno o tutto il palleggiare, ma sembra che giocare a calcio renda gli atleti più fighi. O forse i più fighi giocano a calcio. Poco importa, quello che conta è che sicuramente sono un bello spettacolo…

10 buone ragioni per seguire i Mondiali…

 

2.   Da una buona scusa per prendere aperitivi a qualunque ora

Chi non continuerebbe a brindare per tutto il giorno se potesse? Beh, noi lo faremmo e quindi… quale scusa migliore di quella di “bersi una birretta guardando la partita”? E se non sarà una birra potrà essere un bicchierino di Champagne o di Bordeaux nelle partite della Francia, o di Whisky se gioca l’Inghilterra, o di Porto quando gioca il Portogallo, o qualunque cosa vogliate quando la volete. Insomma, chi non beve in compagnia…

 

3.   Le pubblicità sono fighe

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Anche se del calcio non vi importa granchè, le pubblicità di sport danno emozioni, davvero, che sia mal di testa o eccitazione. Prendiamo ad esempio quella della Nike con Drogba, Rooney e Cristiano Ronaldo in cui appaiono tra l’altro anche celebrità non “calcistiche” del calibro di Homer Simpson e Kobe Bryant. E’ qui che la cultura pop incontra davvero lo sport, non trovate? E poi parliamone, per un mese di quest’anno la politica non monopolizzerà tutto, lo farà il calcio.

4.   Shakira ha fatto la colonna sonora…

…e nonostante tutte le polemiche -ok, è Colombiana, e allora?- spacca. Dai, sul serio, non si può resistere al ritornello! “Waka Waka (This Time for Africa)” è una canzone divertente e carica di energia che fa venir voglia di festeggiare, ridere  o andare a vedere la partita con gli amici al bar sotto casa. E non dimentichiamo il balletto, chiunque vorrebbe imitarlo.

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5.   Virtuosismi

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Giocare a calcio non è semplice, e questo lo capisce anche chi non ha mai guardato una partita in vita sua. E anche chi non ha mai giocato si rende conto che ci sia bisogno di un mix di velocità, forza, riflessi e controllo per diventare un grande calciatore. Quindi quale migliore occasione di lasciarsi affascinare -nel migliore dei casi- se non quando i migliori di tutte la più forti nazioni al mondo si sfidano? Mal che vada vedrete un po’ di spettacolari azioni e, forse, vi domanderete come fa un “piccoletto” come Lionel Messi (1,69) a durare per 90 minuti -se tutto va bene- correndo avanti e indietro per un campo interminabile, superare la difesa ed avere ancora le forze per provare a fare gol. (E Maradona? Quest’anno sarà “solo” l’allenatore dell’Argentina, ma come giocava dal suo metro e 66cm?)

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6.   Sentirsi più patriottici

Nel 2006 abbiamo vinto noi. Tutti, e dico tutti hanno festeggiato, ci siamo sentiti uniti, abbiamo socializzato con persone improbabili perchè “Hey Italians! World Cup Winners, yeyyyyyy!!!”. Quindi anche quest’anno, in qualunque posizione arriviamo, ricordiamoci dello spirito di quattro anni fa e… BE ITALIAN!

E poi dai, ormai è difficile trovare qualcuno che sia “orgoglioso” della sua nazione, lo spirito non è più quello di un tempo, quindi lasciamoci trasportare almeno un pochino.

7.   Si può vedere “violenza” spettacolare

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Ok, ammettiamo che nessuno sia felice quando un giocatore si fa male, però tutti amiamo lo spettacolo. Ora, prendete gli “incidenti” nel calcio normale – che sono sempre spettacolari- e moltiplicatelo per un milione. Sono i mondiali, ragazzi, tutto è fatto in grande!

Non per fare nomi, ma gli Americani sanno essere piuttosto violenti -non per niente il Football ha i placcaggi-, gli Inglesi non si fermano dallo spingere -più o meno- accidentalmente gli avversari a terra (ma io AMO Steven Gerrard), noi sappiamo essere piuttosto “brutali” quando vogliamo -e anche quando non sarebbe il caso- ma il trono spetta ai Francesi, soprattutto dopo il “colpo si testa” del 2006. Per dare un occhiata al numero di falli commessi, comunque, cliccate qui.


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8.   Ne saremo sommersi quindi tanto vale guardarli.

Non parlo solo di qualunque bar, pub, piazza, baracchino o taxi d’Italia parlo anche di casa vostra. Si perchè potete cercare di ignorarli, barricarvi in salotto con viveri a sufficienza per sopravvivere per un mese, pareti insonorizzate, e telefoni staccati per evitare conversazioni con amici tifosi ma non scapperete. SKY, la RAI, Mediaset e i Tg ne parlano. Su qualunque canale a qualunque ora c’è almeno una pubblicità, un servizio o un commento. C’è chi trasmette tutte e 64 le partite in diretta- più repliche, commenti ed opinioni- e chi invece si limita a highlights e notizie, comunque sia chiunque parlerà di calcio in questo mese, non importa dove/come/perchè. Quindi se non potete sconfiggerli -e non potete- per rendere la cosa meno dolorosa non resta che unirsi a loro.

 

9.  Impareremo qualcosa?

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Tutti speriamo che la popolazione del Sud Africa tragga qualche beneficio da tutte le entrate causate dai Mondiali. Sfortunatamente la maggior parte dei soldi sarà risucchiata dalle casse del paese per coprire i costi dell’ospitare i Campionati, molti andranno agli sponsor, molti alla FIFA e molti a chiunque abbia “investito” più che alla nazione stessa.

Ah, e non dimentichiamo che gli abitanti delle periferie di Cape Town sono stati prelevati e mollati nel mezzo del nulla per  costruirre stadi da centinaia di milioni di dollari ed evitare che i turisti non venissero “sconvolti” dalla vista di povertà, AIDS e di rimasugli di anni di apartheid. Insomma, è il Sud Africa! Però c’è da dire che in tutto il mondo sono nate associazioni per sensibilizzare e raccogliere donazioni. Quindi guardate le partite e divertitevi, ma non dimenticate che il Sud Africa è comunque in Africa.

10.   Posh Spice e le altre mogli

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In Inglese c’è un termine per definire le mogli e le fidanzate dei calciatori: WAGs -Wives and Girlfriends-. Sono quelle che indossano vestiti alla moda, Louboutin con tacco 12 e monopolizzano i giornali di gossip quasi quanto i fidanzati, per rendere l’idea. Gli Inglesi -sempre loro- le hanno bandite dalle partite perchè considerate “distrazioni” -e come potremmo dargli torto? Sono sempre bellissime e al top della forma. La regina è senza dubbio Victoria Beckham -l’ex Posh Spice, colei che si è trasformata da “icona” del trash anni 90 a “regina di stile”- ma anche le altre hanno i loro “meriti”, vedi Ilary Blasi, Cheril Cole, Irina Shayk e Alena Seredova -per citarne solo alcune. Volete farvi un idea degli standard a cui aspirano questi bellocci del calcio? Cliccate qui e qui!

Insomma, anche se non amate il calcio direi che un occhiatina ai Mondiali potreste darla!

E.


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