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10 domande a… Stefano Gaggero

Creato il 29 maggio 2011 da Brunabiagioni

Dopo una lunga pausa torna l’appuntamento
con le interviste “10 domande a…”.
Questa volta risponde alle nostre domande
Stefano Gaggero che chiude l’intervista con una sua “ricetta” davvero personale.

10 domande a… Stefano Gaggero1. Com’è stato il tuo approccio iniziale al design? E come ti definisci?
Forse guardando due documentari ai primi anni di liceo, uno parlava di Bruno Munari, l’altro di Gianfranco Ferrè. Da li ho capito che dovevo indagare nella creatività… Lo sto ancora facendo.
Non mi definisco. Amo il design nel concetto di atmosfera che riesce a suggerire quindi interior, design, styling per me sono un ensemble da gestire con una propria visione. 

10 domande a… Stefano Gaggero
10 domande a… Stefano Gaggero
2. Raccontati in 3 oggetti – non necessariamente progettati da te.

- Vetri “Che fare a Murano” di Enzo Mari per Driade.
- Lampada “Lighthouse” dei fratelli Bouroullec per Established & Sons.
- Poltrona “Gala” di Franco Albini per Vittorio Bonacina & C.

10 domande a… Stefano Gaggero
3. Definisci “design”: es. un approccio più intelligente alle cose? forma e funzione? estetica di livello?
Per molti sembra sia diventato un gioco, per pochi un serio impegno per risolvere problematiche, per alcuni un mezzo per rendere più piacevoli i gesti quotidiani dei fruitori. Penso di rientrare nel terzo gruppo.

10 domande a… Stefano Gaggero
10 domande a… Stefano Gaggero
4. Il grande “maestro” che ha influenzato la tua opera – modelli a cui ispirarsi.
Lista senza fine, ci sono troppi imput, non solo di grandi maestri. Se devo dare dei riferimenti posso dire Franco Albini, Poul Kjaerholm, Isamu Noguchi, Romeo Gigli, Issey Myiake e tantissimi altri. Due su tutti per libertà espressiva: Ettore Sottsass e Shiro Kuramata.

10 domande a… Stefano Gaggero
10 domande a… Stefano Gaggero
5. Come reinventare nuovamente forme e archetipi molto radicati (es. la sedia- la caffettiera) ?
Solo con un mix di umiltà e ironia, trovo che ci sia molta arroganza a volte nel prendersi troppo sul serio nel lavoro “creativo”. La nuova forma oggi è pur sempre molto vicina al manierismo, quindi vedo pochi “manifesti culturali”.

10 domande a… Stefano Gaggero
6. Il tuo approccio al progetto: forme, materiali, colori, tecnologie, che prediligi.
Essendo onnivoro di stimoli visivi, raccolgo immagini, colori, materie e riferimenti, utili poi per poter assemblare e filtrare un pensiero utile all’azienda che mi ha chiesto una collaborazione.
Atmosfera, lo dico nuovamente. Non sono legato alla tecnologia a tutti i costi, è un buon mezzo ma non parto da quello per progettare. Anche nel disegno preferisco un foglio e una penna al computer.

10 domande a… Stefano Gaggero
7. Design ecosostenibile: un’utopia? Qual’è il percorso da seguire?
Credo ci sia molta confusione in giro. Alcuni ottimi tentativi da parte di aziende accorte, poetiche soluzioni nate da designer molto validi, ma non riesco a dare un parere.

10 domande a… Stefano Gaggero
8. Tutela del made in Italy o produzione globalizzata? Pro e contro.
Made in Italy nato come risultato del lavoro creativo e imprenditoriale in Italia, curato da persone che hanno creato e poi diffuso nel mondo il nostro valore del saper fare. Oggi spesso il “made in Italy” nasce da esigenze di marketing, viene pensato da creativi provenienti da tutto il mondo, e  spesso (ahimé) prodotto in zone del mondo a basso costo di vita. Forse si dovrebbe chiamare “thought  in Italy”, pensato in Italia.
Molto interessante il dialogo creativo da tutto il mondo, la nota dolente è il far morire molte realtà artigianali italiane che hanno dato valore a quel termine.

10 domande a… Stefano Gaggero
9. Il progetto dei sogni non ancora realizzato.
Un sogno che mi accompagna da molto tempo è il ripensare gli interni dei tanti piccoli e squallidi hotel che si trovano a Milano. Non ho mai capito perchè sia fattibile in tutta Europa mentre qui si pensi sempre e solo al mercato del cosidetto “lusso”. Chissà se con la scusa dell’expo qualcosa si muova; ci credo poco ma ho deciso di essere più ottimista.

10. Ricordando gli insegnamenti di Munari (anche il cibo è design) – una tua ricetta/progetto.
Non è una ricetta ma una iniziazione alla mia terra di provenienza, la Liguria.

Prendete un bel pezzo di focaccia, fatevi un caffèlatte, zuccherate, pucciate la focaccia, godete. A molti farà ribrezzo ma provate.

www.stefanogaggerodesign.com



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