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10 mesi dopo le scuse e l’ottimismo di Ray Bitar, ex AD di Full Tilt Poker

Da Poli @PoliPoker_

Full Tilt Poker NewsRay Bitar, ex Amministratore Delegato di Full Tilt Poker, ha rilasciato un’intervista esclusiva al sito pokerstrategy.com , nella quale spiega per la prima volta le ragioni del silenzio e offre le proprie scuse a coloro che sono stati interessati finanziariamente dal collasso di Full Tilt Poker.

Ray Bitar ammette l’errore del silenzio e comprende la rabbia della poker community nei suoi confronti ma spiega che i motivi devono essere ricercati nel processo ancora in corso e nel buon fine dell’acquisizione di FTP.

Essere coivolto in prima persona, visto che secondo le indagini preliminari lui sarebbe a capo dello Schema Ponzi, gli ha impedito di rilasciare informazioni riservate per non interferire con le indagini.

Avrei potuto rilasciare unicamente informazioni generali che non avrebbero risposto adeguatamente le domande dei players circa il loro bankroll. La mia vita è cambiata drasticamente dal Black Friday. Ho lavorato gomito a gomito con il DoJ per facilitare e volicizzare le indagini e per far sopravvivere FTP cosi da rimborsare tutti i players.

 

Ray Bitar conclude offrendo le sue più sentite scuse alla comunità pokeristica e spera di poter dare presto buone notizie relativamente ai rimborsi dei fondi.

Sembra quindi che Bitar abbia lavorato in modo incessante negli ultimi 10 mesi  nel bene di FTP e della cessione per garantire il rimborso dei players.

 

Strano poi visitare PokerNews.com e leggere un’intervista a Behnam Dayanim, rappresentante legale di Groupe Bernard Tapie nel processo di acquisizione, nella quale dichiara che la questione dei debiti dei giocatori di poker pro legati a Full Tilt Poker rimane un problema sul quale stanno lavorando e di aver posticipato i termini per raggiugere un accord con la poker reed. Conclude affermando di essere ragionevolmente ottimistico relativamente alla conclusione dell’accordo.  

 

La strana coincidenza delle ultime dichiarazioni delle parti conivolte nell’acquisizione Full Tilt Poker fa pensare ad un gioco mediatico fatto di parole misurate e caute dichiarazioni di ottimismo senza nessuno progresso verso la chiusura dell’accordo, teso unicamente a guadagnare tempo.

 

Sul tavolo delle nogoziazioni non credo ci sia solo il rimborso dei giocatori, o il piano finanziario esecutivo, ma il futuro di Full Tilt Poker nel mercato legalizzato americano, qualora dovesse diventare realtà.

 

Affinchè il piano finanziario sia sostenibile la poker room deve operare sui mercati maggiori.

 


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