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10 pubblicità vintage splendidamente sessiste

Creato il 24 gennaio 2014 da Alessandrodiele

Dopo il clamoroso successo dell'articolo 10 pubblicità orrendamente sessiste, che è diventato uno dei più visitati del blog nel giro di due settimane, torniamo a parlare di maschilismo e advertising, ma da un altro punto di vista, un punto di vista, potremmo dire, un po' più "datato". Oggi ci guardaremo qualche bella pubblicità stampa apparsa in america tra gli anni Venti e gli anni Sessanta.

A quei tempi, il contesto culturale di maschilismo imperante (lo guardate Mad Men, vero?) si rifletteva anche nell'advertising, con soluzioni che se adottate oggi desterebbero scandalo, ma che al tempo erano percepite come esempi riuscitissimi di buona comunicazione. In queste pubblicità ci sono un candore e un'ingenuità che secondo me le rendono splendide. Sarà l' effetto vintage ...

Vai con la carrellata, in rigoroso ordine casuale.

1) Soffiale il fumo in faccia e lei ti seguirà ovunque

10 pubblicità vintage splendidamente sessiste

Negli anni Sessanta, una donna si conquistava così: regalandole un cancro al primo appuntamento. Perché non solo un diamante è per sempre. Ringraziamo le sigarette Tipalet per l'idea.

2) Gli uomini sono meglio delle donne

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L'anno è il 1959, la pubblicità viene da Esquire magazine. Il sempre crescente successo della rivista Playboy deve aver colpito molto i creativi che hanno ideato questo adv per Drummond. Dopo il perentorio payoff che proclama la superiorità del genere maschile, il testo ci spiega che "Dentro casa, le donne sono utili - persino piacevoli. Ma su una montagna, sono solo di peso. E allora, non portatele in cima a un monte solo per mostrare i vostri maglioni da montagna Drummond. Non ce n'è bisogno! Questi pullover stanno bene dappertutto!"

3) Keep her where she belongs

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"Falla stare al posto che le spetta", recita questa terribile pubblicità anni Settanta della Weyenberg Massagic, con tanto di donnina nuda stesa sul pavimento ad... ammirare una scarpa? L'unica attenuante, per questa immagine un po' fuori tempo massimo, è che è stata pensata per la pubblicazione su Playboy.

4) La donna-tigre di Mr.Leggs

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Sulla stessa lunghezza d'onda dell'adv Weienberg, ecco un altro consiglio di seduzione direttamente dagli anni Sessanta. Hai a che fare con una vera tiger-lady? Domarla è semplicissimo: basta indossare i pantaloni Mr. Leggs. Dopodiché, scuoiala, decapitala e mettile un piede sulla testa. Ti amerà.

5) È un mondo fatto per gli uomini!

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Dai pantaloni alle cravatte. In questa pubblicità anni Sessanta della cravatteria Van Heusen, abbiamo un classico uomo in carriera che ama a tal punto la sua orrida cravatta da andarsene a letto in camicia pur di poterla indossare anche mentre dorme. E la moglie? In ginocchio, a servirlo e riverirlo. Bravo, bello, faglielo vedere, alla pollastrella, che questo è un mondo per uomini! E poi domandati perché dormi in un letto singolo.

6) Gli uomini chiedono se sei carina, mica se sei intelligente!

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Se le mie fonti sono corrette, questo annuncio stampa risale nientemeno che al 1924! I tempi dei Real Beauty Sketches della Dove erano lontanissimi, e Palmolive promuoveva le sue saponette con questa pubblicità rivolta al pubblico femminile. Donne, siate belle, che a noi maschi dell'intelligenza, guarda, freganca'.

7) Sculacciala

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Salto in avanti, è il 1952. Altro messaggio diretto al pubblico femminile, altra lezione su come trattare la propria donna: la colpa di questa giovane moglie sculacciata e umiliata è di non aver fatto ricerche abbastanza approfondite per scegliere il caffè di miglior qualità. Perché se lo avesse fatto, avrebbe comprato caffè Chase & Sanborn.

In tema di sculacciate, segnalo anche quest'altra pubblicità che dovrebbe risalire più o meno allo stesso periodo (forse prima? non ho trovato riferimenti chiari) e che promuove un opuscolo dall'eloquente titolo " Perché dovresti picchiare tua moglie ". Scritto da un "eminente praticante di questa arte virile". Qui oltre alla pubblicità è sessista pure il prodotto, quindi lo consideriamo un "fuori gara".

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8) Sabrina

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Non dimentichiamoci poi gli ammiccamenti sessuali fini a sé stessi. Anche negli anni Cinquanta e Sessanta, il sesso vendeva. La pubblicità sopra riportata è del 1959 e serve a promuovere i proiettori dell'azienda Bell & Howell. La protagonista, dotata di ben altro equipaggiamento proiezionistico, è tale Sabrina, vero nome Norma Ann Sykes, modella, pin-up e attrice britannica che aveva dalla sua delle curve mozzafiato.

E che in virtù di queste curve, è stata protagonista di un fantastilione di pubblicità in cui queste curve venivano messe bene in evidenza per vendere di tutto. Per i dettagli sulla sua carriera in pubblicità, vi segnalo un sito internet a lei dedicato che riporta una buona quantità di adv d'epoca.

9) Stupro di massa in casa Broomsticks

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Le fonti me la danno come pubblicità anni Sessanta. Si parla ancora una volta di pantaloni, e i creativi assoldati dalla Broomsticks propongono un bel gioco, che consiste nel circondare una ragazza seminuda. E poi divertirsi. "Circonda Rosie. O Carol. O Eleanor, etc. Divertente. Ma puoi giocare solo se indossi i calzoni Broomsticks [...]. Ma se non vuoi giocare alla nostra maniera - togliti i nostri pantaloni e vai a casa". Dalle mie parti questa cosa si chiama, alternativamente, o gang bang o stupro di massa. Divertente?

10) Donna al volante...

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Presto o tardi, vostra moglie tornerà a casa in macchina. Ecco perché conviene comprare una Volkswagen: perché se tua moglie te la sbozza, poi il danno si ripara senza spendere un'ira di Dio. Non se tu la sbozzi. Se tua moglie te la sbozza: "se tua moglie va a fare shopping in una Volkswagen, non ti preoccupare. Puoi sostituire senza spendere troppo qualunque cosa lei utilizzi per fermare la macchina. Persino i freni". Grasse risate.

Perché ho scelto questa pubblicità degli anni Cinquanta come chiusura dell'articolo? Perché mi ha ricordato l'offerta pubblicata da FIAT su Facebook l'anno scorso in occasione della Festa della Donna:

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A quanto pare, sono ancora convinti che le donne siano brave a colpire le cose. Ah, gli anni Cinquanta: così lontani, eppure così vicini!

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