Magazine Diario personale

12.12.2010 - Intolleranza in ascensore

Da Signorinamaccabei
Quando ho accompagnato mia mamma alla prima seduta di chemio, mentre lei attendeva, io sono andata a sbrigare le pratiche amministrative. Per tornare in reparto ho preso l'ascensore e mentre lo aspettavo, mi si affianca una signora con il figlio quarantenne. Avete presente le classiche persone che cercano di attaccare bottone? Per forza? Tu non rispondi se non con un lieve assenso (giusto per educazione) ma queste continuano a rilanciare nella speranza di trovare terreno fertile per parlare. Avrei voluto dirle in faccia: "Ma che vuole? Io non ho voglia di parlare con Lei. Non so neanche chi sia. Non mi piace il colore del suo cappotto nè il suo taglio di capelli." In ascensore continua a parlare "...blah blah..." e mi chiede "...anche Lei va al 7°?".
Le ho risposto di no. Ma non era vero. Io scendevo al 7°. E quando sono scesa anche io mi ha guardato con aria interrogativa. Non me ne è importato nulla, volevo solo che la smettesse di parlare.

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