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13 Dicembre: un racconto di Natale e una ricetta della tradizione…

Da Laghezzi @laghezzi

 

13 dicembre

Il racconto…

Ciò che amo del Natale

di

Carla Tommasone

www.tommasoneromanzi.it

 

Ciò che amo del Natale è la preparazione, il periodo antecedente ai giorni solenni, quando la città si veste a festa, le luci s’intensificano, i negozi e le case si addobbano. E l’aria che si respira, il senso di aspettativa che si prova, mentre il Natale in sé, mi colma di malinconia.

Amo i mercatini di Natale, le bancarelle illuminate che offrono ogni tipo di mercanzia. Girovago percependo il freddo ghiacciarmi la punta del naso o le mani ogni volta che le libero dai guanti per toccare e osservare più da vicino un fermaglio un foulard un gingillo o un paio di orecchini. Spulcio tra quelle bancarelle alla ricerca di un oggetto originale e nuovo anche se poi di nuovo, c’è ben poco.

E mi diverto anche se mi congelo.

Ma il luogo che più mi piace è il centro commerciale perché là non patisco il freddo.

Ascolto con piacere la musica natalizia, mi diverto a scegliere la carta da regalo più lucente, i fiocchi più belli perché mi impegno a incartare personalmente i miei regali e mi attraggono gli addobbi luccicanti d’oro e d’argento che mi circondano, le luci intermittenti, un riferimento natalizio ovunque si posi lo sguardo, alberi altissimi sfavillanti di riflessi che accecano. Vorrei poter comporre alberi su alberi per utilizzare ogni addobbo, ogni pallina colorata di vetro sottile impreziosita da profili d’oro, ogni angioletto che sorride dal suo scomparto nella scatola affinché tu lo scelga.

Mi piacciono gli alberi eleganti, con due o tre colori, tipo verde blu e oro, o bianco e argento, e da brava napoletana con una tradizione alle spalle, mi incanto anche davanti ai presepi, ma quelli belli e antichi, fatti con carta di giornale spugnata lavorata e decorata a formare grotte umide e fredde, ponticelli sghembi, sentieri acciottolati, fiumiciattoli argentati in cui scorre acqua vera.

Piccoli mondi di cui s’immagina la vita, popolati da personaggi con una storia, ognuno con un suo universo interiore e un suo passato.

Quando lascio il centro commerciale e torno a casa, mi guardo attorno. I commercianti si sono accordati, ogni strada ha scelto una luminaria, alcune mi fanno pensare alle feste di paese, ma altre sono bellissime, specie quelle con piccole lampadine in un unico uniforme colore che respirano tra i rami degli alberi, rendendo la città magica e incantata.

Ed io che non amo per niente la televisione, sono lieta se in programmazione ritrovo “Sister Act” o anche altri film teneri e commoventi sul Natale e ogni anno mi rammento di una pellicola che guardavo sempre da piccola e che ormai da tanto non vedo più, che probabilmente avrà una settantina d’anni, in cui un giovane James Stewart comprendeva quanto fosse meravigliosa la vita.

E poi quando auguro buon compleanno a mia nipote, immersa nell’odore buono del Panettone, penso a un’altra Nascita, quella per cui celebriamo questa festa e agli innumerevoli quesiti che mi pongo da sempre ma sono subito distratta dagli occhi lucenti dei bambini, dalla loro palese e incontrollata eccitazione che permea l’aria così colma d’aspettativa.

Ecco, se qualcuno mi domandasse come vedo il Natale e che cosa mi piace, risponderei così.

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La ricetta…

i ravioli di ricotta e spinaci alla cannella…

Ingredienti per la pasta: 400 gr. di farina, 4 uova, sale.

Ingredienti per la farcia: 500 gr. di ricotta , 500 gr. di spinaci, , 150 gr  di parmigiano grattugiato, 3 uova, un pizzico di noce moscata ,  1 noce di burro, sale e pepe.

Ingredienti per condire: burro, parmigiano grattugiato,  cannella in polvere.

In abbondante acqua bollente salata faccio lessare gli spinaci, poi i scolo, li strizzo e li passo in un padellino con il burro e li faccio asciugare il più possibile e li faccio raffreddare .

In una terrina  sbatto le uova con il parmigiano grattugiato, la noce moscata grattugiata , il sale e il pepe, aggiungo la ricotta, la lavoro per bene e aggiungo gli spinaci  finemente tritati.

Amalgamo bene gli ingredienti mescolando con un cucchiaio di legno. Se l’impasto è troppo bagnato, aggiungo altro parmigiano per asciugarlo. Copro e tengo al fresco fino al momento dell’utilizzo.

Impasto la farina, con le uova e il sale, e tiro la pasta fino a ottenere una sfoglia piuttosto sottile.

Con una sacca a poche metto il ripieno a file su metà della sfoglia di pasta, la richiudo con l’altra metà sfoglia e con la rotella taglio i ravioli.

Man mano che sono pronti li adagio su di un vassoio leggermente infarinato, li  copro con un panno e li tango al fresco.

Quando è il momento dl cuocerli, li metto pochi alla volta e con delicatezza in abbondante acqua salata, li faccio bollire pochi minuti, quindi li scolo e li metto  sul piatto da portata. Condisco ogni strato con il burro fuso a cui ho aggiunto un pizzico di cannella e abbondante parmigiano grattugiato. Li lascio riposare al caldo per alcuni minuti prima di servirli.

ravioli


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