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13 segnali inequivocabili per riconoscere un italiano che ha vissuto in Spagna

Creato il 22 aprile 2015 da Ilariadot @Luna84
Chi ha vissuto in Spagna, inutile, lo sgami subito. Non importa che ci sia stato per tre anni o per tre mesi; certi comportamenti gli restano incollati addosso, che lui lo voglia o meno. É cosí che si rende riconoscibile ai suoi simili: una cricca di accaniti filoispanici col piantino facile che sogna l'importazione del tinto de verano e avverte brividi di sincera emozione ogni volta che qualcuno pronuncia bene “Zara”. Se ancora non li avete identificati, provvedo ad elencarvi i principali:

1. L'italo-spagnolo dice uifi, non uaifai. Non si capisce perchè, la tendenza tutta iberica a “leggere come si scrive” attecchisce meravigliosamente su di noi italiani, quando si parla di connessione wireless. Se vi capiterà di accennarvi utilizzando la corretta pronuncia anglofona, la prima reazione dell'italo-spagnolo sarà con tutta probabilità quella di guardarvi con espressione smarrita urlando contrariato “eeeeehhhh?!”. 

13 segnali inequivocabili per riconoscere un italiano che ha vissuto in Spagna2. L'italo-spagnolo non sa mai da che parte iniziare a baciare la gente. In Spagna, i classici due baci di saluto sulle guance si inizia a darli dal lato opposto rispetto alla convenzione nostrana. Risultato: il povero malcapitato qui in oggetto tenderà ad andare controcorrente in entrambi i Paesi, causando testate, imbarazzo, incidenti diplomatici, risse con amanti gelosi e – in pochi, fortunati, casi – l'inizio di una relazione. 13 segnali inequivocabili per riconoscere un italiano che ha vissuto in Spagna

3. L'italo- spagnolo si presenta ad ogni appuntamento con almeno quindici minuti di ritardo. Non lo fa apposta. É che se la prende comoda. Fa la siesta. Ha imparato ad odiare lo stress. E, soprattutto, dimentica che i suoi amici in Patria hanno questa fastidiosissima abitudine di intendere davvero le quattro quando dicono le quattro. Come gli verrá in mente, poi. Bah.

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4. L'italo- spagnolo, al ristorante, propone sempre di “ordinare vari piatti e dividere”.La filosofia del “compartir” alla base delle tapas, delle medias raciones e di un po' tutta la gastronomia spagnola gli sembra troppo perfetta per venire abbandonata. Anzi, sappiate che ogni vostro “no” gli causerà un'immensa frustrazione.

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5. L'italo-spagnolo veste casual. Cioè, casual è un eufemismo. Diciamo che, dell'apparenza, non gliene frega proprio alcunchè. Il Credo che lo muove è: perchè spendere soldi in abiti firmati e costosi quando puoi usare quei soldi per viaggiare? E soprattutto: perchè qualcuno dovrebbe giudicarti per i tuoi vestiti? Così  compra tutto da H&M, Berska, Cinesi (anzi, chinos!) e, tutt'al più, qualche mercatino qua e là. Gli uomini li riconoscerai dai jeans consunti e le t-shirt. Le donne dalle stampe floreali, i colori accesi e i rossetti rossi che tenderanno ad abbandonare progressivamente man mano che si riadattano al clima modaiolo italiano. Con un bel po' di sospiri ogni qualvolta apriranno l'armadio.
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6. L'italo-spagnolo dà del tu a chiunque. In Spagna si è abituato a farlo con professori, funzionari pubblici e possibili datori di lavoro, rendendosi conto che ogni rapporto – in questo modo – riusciva ad essere più naturale. Perchè dovrebbe smettere, ora?

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7. L'italo-spagnolo si lamenta costantemente del prezzo di alcol, concerti e beni alimentari. Sopportatelo. Anche se è la ventitreesima volta che vi ripete che con lo stesso prezzo, in Spagna, faceva la spesa per due settimane. O che un litro di Mojito al suo baretto di fiducia costava la metà di 'sta roba annaquata qui. Quando non glielo offrivano aggratis (se è una donna), chiaro.

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8. L'italo-spagnolo regge l'alcol che è una meraviglia. 
Per la ragione, vi rimando al punto precedente. Tranquilli, però: dategli un paio di mesi a ritmi e costi italici e tornerà perfettamente normale.
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9. L'italo-spagnolo ama la birra. La scienza non è ancora stata in grado di spiegare cos'abbiano di tanto speciale le cañas spagnole, ma sembrano in grado di produrre dipendenza anche tra gli individui piú insospettabili. Magari prima di partire non la bevevano mai. Al ritorno, invece, é l'ordinazione fissa come accompagnamento ad ogni pasto. Se potessero, ci farebbero anche colazione.
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10. L'italo-spagnolo non si fa mai mancare patate, uova e olio nella sua cucina. Li considera, infatti, il trittico fondamentale alla preparazione del 90 per cento dei pasti. La loro assenza basterà a mandarli in crisi.
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11. L'italo-spagnolo va in depressione se piove per più di tre giorni di filadiventando un essere assolutamente apatico e rompicoglioni in grado di stuzzicare i peggiori istinti omicidi del prossimo. Nota bene: vale solo per chi ha vissuto alle Canarie o in Andalusia.
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12. L'italo-spagnolo riconosce uno spagnolo autoctono al primo sguardo
, e non sa dirti perchè. Di solito avrebbe anche voglia di correre ad abbracciarlo, ma (ringraziando il cielo) si trattiene.
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13. Ora che l'hanno importato in Italia, 'italo-spagnolo vivrebbe al 100 Montaditos
, custode imperituro di buona parte dei suoi ricordi migliori. Che, ovviamente, non esiterà a condividere in ogni minimo dettaglio con voi che l'accompagnerete. Ignoratelo annuendo a fasi periodiche, come si fa coi matti.
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Vi riconoscete, cari i miei filo-ispanici? Avete qualche altro segnale inequivocabile da aggiungere? Dai, non fate i timidi: tanto lo so, che ho sicuramente dimenticato qualcosa!  

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