Magazine Cultura

1303 – 3d, l’horror più spaventoso dell’anno

Creato il 20 giugno 2014 da Cannibal Kid
Condividi
1303 – 3D (USA, Canada 2012) Titolo originale: Apartment 1303 3D Regia: Michael Taverna Sceneggiatura: Michael Taverna Ispirato al film: Apartment 1303 di Ataru Oikawa A sua volta ispirato a un romanzo di: Kei Ôishi Cast: Mischa Barton, Julianne Michelle, Rebecca De Mornay, Corey Sevier, John Diehl, Kathleen Mackey, Gordon Masten, Madison McAleer Genere: case infestate Se ti piace guarda anche: qualsiasi altro film sulle case infestate che, per quanto merdoso, sarà sempre meglio di questo
Avete presente quei film che fanno paura, ma davvero una paura fottuta? 1303 – 3D è uno di quei film. Uno di quelli che ti fanno avere paura non al cinema, ma del cinema. Viene davvero da chiedersi cosa abbia spinto dei produttori a investire $5 milioni in un progetto del genere. Per gli standard hollywoodiani non si tratta nemmeno di una cifra di particolare consistenza. Ma che non li avete mai visti voi $5 milioni tutti insieme? Eppure guardando il risultato finale viene da chiedersi dove siano stati spesi. In droghe per la protagonista Mischa Barton?
1303 – 3D, L’HORROR PIÙ SPAVENTOSO DELL’ANNO
1303 – 3D, L’HORROR PIÙ SPAVENTOSO DELL’ANNOLo spunto di partenza della pellicola non è certo tra i più originali mai sentiti. Una giovane ragazza, l’emergente cagna totale Julianne Michelle, va a vivere da sola in un appartamento parecchio inquietante e infestato da presenze misteriose, oltre che da un portinaio porchinaio maniaco sessuale che è il personaggio più esilarante del film. Una storia tanto nuova non è venuta in mente ai fantasiosi americani. Giammai.
1303 – 3D è il remake di una pellicola giapponese, a sua volta ispirata a un romanzo. Sarei curioso di sapere se tale romanzo sia più lungo di 2 pagine, figure comprese, considerando quanto sia striminzita la trama del film. E sarei curioso anche di sapere se la pellicola giapponese fa schifo quanto quella americana. Curiosità che inizia e finisce nel tempo stesso in cui sto scrivendo, visto che non ho la minima intenzione di recuperarmi né il libro né la pellicola originale che hanno ispirato una simile atrocità.
Il film 1303 allora non è un originale, però pazienza, sono tanti i remake dei J-Horror. Questo arriva giusto con quella decina di anni di ritardo rispetto alla moda dei The Ring e The Grudge, ma cosa volete che rappresentino 10 anni nel mondo delle mode?
Un secolo?
Un millennio?
Se da una parte abbiamo questa fantasiosissima vicenda della ragazzetta che va a vivere da sola in una casa minacciosa, dall’altra abbiamo, giusto per rendere la trama mooolto più articolata, la sorella (Mischa Barton) e la madre (Rebecca De Mornay) della ragazzetta. Le due vivono insieme, però si odiano. Questo perché la madre è una ex rockstar alcolizzata e drogata che si è sempre curata poco delle figlie.
Mischa Barton che si lamenta di avere una madre alcolizzata e drogata? Ma che è? Un horror o una pellicola di fantascienza?
1303 – 3D, L’HORROR PIÙ SPAVENTOSO DELL’ANNO
1303 – 3D, L’HORROR PIÙ SPAVENTOSO DELL’ANNO
In realtà no, 1303 non è uno sci-fi, bensì è una pellicola che viaggia a metà strada tra storiella horror e soap-opera e, tanto per metterci tanta strizza addosso, ci regala una serie di dialoghi terrificanti e di monologhi terrorizzanti. Una sceneggiatura ghiottissima che in mano alle 3 protagoniste si tramuta in un’accesa battaglia a colpi di cagnaggine recitativa. La meno peggio è Rebecca De Mornay, lontana comunque dai livelli MILFeschi del valido thriller Mother’s Day. Tra Mischa Barton e la novellina Julianne Michelle scatta invece una sfida alla pari degna di un Razzie Award ex aequo. Se il cast si comporta in maniera agghiacciante, manco il regista Michael Taverna riesce a fare di meglio, aiutato da un montaggio del tutto casuale, da apparizioni che vorrebbero essere paurose e invece fanno pena e da effettacci speciali da mani tra i capelli.
Tutto negativo, dunque? No. Qualcosa di positivo c’è: 1303 – 3D dura poco. Questa è la nota più piacevole e non è nemmeno l’unica. L’altra è che il film è talmente pessimo da risultare una visione involontariamente divertente, capace di farmi ridere molto più di parecchie commedie in circolazione. Una pellicola così anonima, inconsistente, atroce e alla fin fine comica che non si riesce manco a odiarla come si deve. Non senza sentirsi in colpa. 1303 – 3D è il Paletta dei film horror. Troppo brutto per essere vero. (voto 1/10)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :