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148. sanremocristiano

Creato il 11 febbraio 2015 da Mavi

Lo so che lo hanno fatto e lo faranno persone più autorevoli di me, ma non potevo resistere alla tentazione di commentare Sanremo. Seguo da sempre il festival, un po' per curiosità, un po' perché mi piacciono gli spettacoli musicali, ma soprattutto perché Sanremo è lo specchio dell'Italia. Checché se ne dica, l'impostazione è sempre filo governativa e decisamente retorica. Quest'anno, infatti, nell'ottica dell'ottimismo renziano, è stato scelto un presentatore nazional popolare che potesse esprimere, senza alcuna espressione, tutta la banalità e la retorica contenute nel tema di questo festival: la famiglia! Carlo Conti, è la brutta copia di Pippo Baudo, di cultura e carisma decisamente inferiori, ma politically correct e con un volto "familiare" a milioni di italiani che da anni lo seguono nelle trasmissioni serali della RAI. Le compagne di avventura, Arisa ed Emma, hanno forse maggiore personalità rispetto al conduttore, ma limitate nel rango, non riescono ad esprimersi al meglio, anche se la prima risulta essere più spigliata della seconda. Tralasciando gli abiti, Emma indossava un abito bianco da sposa un po' principesco, poco adatto alla serata, Arisa un bellissimo vestito rosso un po' troppo ricco (senza mantello sarebbe stato meglio), la scenografia è parsa abbastanza sobria. Le canzoni le ho ascoltate in parte, fino a che non sono crollata dal sonno, ma nessuna mi ha colpita particolarmente. Malika, che è la favorita, ha presentato un brano dal refrain piacevole, ma poco originale; Alex Britti e Chiara hanno riciclato una loro canzone, Nek lo stesso, ma alla sua età dovrebbe provare a cambiare look. Non ho ancora ascoltato Nina Zilli e Raf, ma di musica torneremo a parlare. Quello che mi preme far notare, invece, è stata la scelta degli ospiti, tanto assurda da eleggere Tiziano Ferro a vincitore della prima serata del festival. Ma dico io, la famiglia siciliana che ha 16 figli, era proprio il caso di ospitarla? Un padre che ogni due parole nomina Cristo, che attribuisce alla Provvidenza il merito di aver mandato avanti economicamente la famiglia, non è un buon esempio. Primo perché i figli vanno fatti con coscienza e non sono solo un elemento coreografico per sanremi vari, due perché vanno anche controcorrente: abbiamo un papa che saggiamente ha consigliato di non fare figli come conigli, lasciando anche intendere un lontanissimo riferimento ai metodi contraccettivi. Insomma, ho ritenuto davvero assurdo iniziare la sfilza di ospiti così, pensando di trasmettere sentimenti positivi legati al valore della famiglia, in me di sicuro non hanno sortito una reazione benevola. A parte il lato economico, c'è proprio l'elemento affettivo che viene ad essere trascurato, la cura e la formazione di ciascun figlio subisce necessariamente notevoli limitazioni. Non è necessario che mi dilunghi sull'argomento, ma è stato davvero una mossa da televisione anno 80, finta e buonista. Se poi andiamo sull'ospite comico, o pseudo tale, l'intervento di Alessandro Siani è stato talmente brutto da diventare a tratti imbarazzante, ma sicuramente in linea con la banalità e il vecchiume del festival (il monologo, tra l'altro, è anche stato riciclato). Un festival che ha raggiunto l'apice della massima espressione di un'Italia democristiana quando sul palco ha accolto Albano e Romina, e soprattutto quando Carlo Conti ha esortato il pubblico a chiede un bacio tra i due ospiti. Al coro incitante del pubblico: B A C I O - B A C I O - B A C I O, ho avuto un rigurgito, anti democristiano, anti buonista .. anti RAI. Basta! Per ora è tutto.


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