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Da Johnbrunosaid
Cinque quadri appesi alla parete e due storti. Con un dito si possono mettere a posto.
Nessuno in casa.
Solo il caldo che ha occupato tutti gli spazi, che si è adagiato sul divano dello studio, rendendolo appiccicoso.
E dalla finestra si vede la città.
Quattro sedie attorno al tavolo.
Fogli, fogli dappertutto. Alcuni scritti, altri con disegni, per la maggior parte bianchi.
Tanto bianchi da riflettere la luce che penetra dalle finestre.
Se appoggi l'orecchio alla parete si sente un uomo che ansima, debolmente,
che ancora non si domanda che fine abbia fatto il suo vicino. Eppure lo vedeva tutti i giorni uscire alle 7 di mattina,
con la testa bassa, i capelli arruffati e quella tristezza che cammuffava così pateticamente.
Ma è Agosto. Si può scomparire senza problemi durante l'estate.
Nessuno pensa di cercarti.
Nessuno immagina che tu sia scappato.
Una piccola truppa di formiche si è impossessata della cucina.
Lavorano senza pausa da un paio di giorni, trasportando tutto ciò che possono,
inconsapevoli di una possibile fine, veloce e prematura.
E gli uccelli iniziano a sostare più a lungo sul balcone.
Nella camera da letto il lenzuolo bianco tocca il pavimento e i cuscini sono ancora segnati da un abbraccio lungo un'intera notte.Un libro letto solo a metà.
L'ennesimo minuto scandito dalla sveglia e la lampada rimasta accesa per il buio che arriverà nuovamente.All'improvviso suona il campanello della porta.
Ancora. Una voce. Dei passi.E' Agosto. Si può scomparire senza problemi durante l'estate.
Nessuno pensa di cercarti.
Nessuno immagina tu sia scappato.
Un temporale, finalmente. Tremano le finestre.
La pioggia lava via l'odore delle vacanze.
E' Settembre.
Si attende il ritorno.
Si svela l'Assenza.
Settima Fase.

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