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16 marzo 1978: yalta in via mario fani

Creato il 15 marzo 2011 da Bruno Corino @CorinoBruno

16 MARZO 1978: YALTA IN VIA MARIO FANI
Con le sue ali di morte è lo spirito di Yalta a posarsi in via Mario Fani. È la strategia politico-militare dalle origini storiche lontane a colpire in questa triste strada di Roma. Esse si richiamano alla "anomala" situazione politica in cui l'Italia si trovò dopo la fine del secondo conflitto mondiale. La divisione del mondo in due sfere di influenza, decisa a Yalta dal blocco di potenze vincitrici, sancì i destini dei popoli e delle nazioni. Da quel momento e fino al crollo di una delle due superpotenze sfuggire alla logica di Yalta era un compito difficile e insuperabile. Da un lato vi era una classe politica, che aveva il suo perno nella Democrazia cristiana, e che era schierata apertamente dalla parte degli Stati Uniti, incapace di esercitare una pur timida autonoma politica estera, dall’altro , invece, vi era il Partito comunista che avanzava timidi tentativi di sganciarsi dall’egemonia del blocco sovietico. E così una mattina di marzo una scia di sangue si levò sull'Italia. Fu rapito il presidente della Democrazia cristiana, Aldo Moro, e cinque uomini della scorta furono trucidati. Come scriverà il giornalista Mino Pecorelli, assassinato misteriosamente, all’indomani della strage: «Ancora una volta la logica di Yalta è passata sulle teste delle potenze minori. È Yalta che ha deciso via Mario Fani» (“OP”, 2 maggio 1978). Anche questa terribile data fa parte della nostra storia.


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