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1978: l’anno della felicità

Creato il 17 luglio 2013 da Simone D'Angelo @SimonDangel
1978: l’anno della felicità

Dopo gli anni ’70 è aumentata la ricchezza mondiale ma non la qualità della vita

Secondo uno studio anglo – americano – australiano il migliore anno per l’umanità è stato il 1978. I ricercatori hanno confrontato la consueta misura del Pil, che somma tutte le attività economiche, con il Gpi (Genuine progress indicator, indicatore di vero progresso), in cui alle singole attività viene assegnato un segno più o un segno meno in base al fatto che esse aumentino o diminuiscano la qualità della nostra vita.

Hanno un segno meno gli armamenti, le spese processuali, il crimine, le spese sanitarie per inquinamento, le ore perse nel traffico, gli interventi di bonifica ambientale. Tutte queste attività non vengono sommate ma sottratte dal Pil. Hanno, invece, un segno più attività normalmente non considerate perché non retribuite come la cura dei parenti o il volontariato.

I ricercatori hanno analizzato il Gpi di ben 17 nazioni che rappresentano il 53% della popolazione mondiale e il 59% del Pil. Mentre quest’ultimo è in crescita costante a partire dagli anni ’50, il Gpi pro capite è aumentato verso la fine degli anni ’70 per poi lentamente diminuire. L’anno del picco è stato appunto il 1978, nello stesso periodo in cui l’impronta ecologica ha superato la biocapacità del pianeta. In pratica, nonostante le grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi 40 anni, i costi sociali e ambientali hanno superato la crescita della ricchezza monetaria.

«Non stiamo realizzando profitto sociale», afferma Robert Costanza, uno degli autori dello studio. «In particolare le crescenti diseguaglianze di reddito e il degrado ambientale sono i maggiori fattori che spingono il Gpi verso il basso.» Il Gpi pro capite cresce fino a che il Pil pro capite arriva a 7mila $ all’anno, dopodichè inizia leggermente a scendere.

Il Gpi non è un indicatore perfetto ma è un’approssimazione migliore rispetto al Pil. Lo stato americano del Maryland ha già iniziato a tenerlo in considerazione nella sua pianificazione economica.

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