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1987-2010 Come è cambiata la questione nucleare in 23 anni

Creato il 28 ottobre 2010 da Lorenzo_gigliotto

Vorrei condividere con voi le mie considerazioni su un articolo che ho letto su “Polis”.
Si parte ricordando il referendum del 1987 che chiuse le centrali nucleari e subito si legge che gli italiani hanno ancora ragione sull’argomento. E su questo non sono d’accordo: io votai per spegnere il nucleare nel 1987, ma nel frattempo ho cambiato idea.. nessuno me l’ha chiesto però: come si fa a dire se ho ragione o torto, se nessuno mi pone il quesito? Personalmente non avrei problemi a votare per un nuovo referendum e nutro buone speranze che gli italiani abbiano compreso le grandi opportunità offerte dal nucleare. Le ho elencate già varie volte, inutile tornarci (ci sono i post precedenti, per chi volesse leggerli). Quello che mi preme è ragionare proprio sulla ragione: nel 1987 eravamo terrorizzati da Chernobyl, e forse avevamo ragione. Ma avremmo ancora ragione oggi? Oggi per esempio sappiamo che Chernobyl non fu un disastro causato da una tecnologia difettosa e/o poco sicura, quanto da uno sconsiderato e scellerato errore umano (fu l’essere umano a disattivare le sicurezze e spingere il reattore 4 al massimo nonostante fosse una follia. Oggi non lo si potrebbe fare nemmeno volendo, lo sapevate?). Sono due casi molto diversi in effetti, la tecnologia difettosa o meno e l’errore umano. Leggo poi che la filiera nucleare sarebbe sfruttabile anche in campo bellico. Io non lo credo affatto. Voglio dire: uno dei prodotti della fissione è il plutonio, e il plutonio può alimentare le bombe. Ma dobbiamo anche tener conto delle tendenze: mesi fa Obama e Medvedev si impegnarono a ridurre l’arsenale nucleare bellico smantellando gran parte delle testate nucleare americane e russe. È solo una tappa verso il disarmo.. quello che conta, però, è la tendenza. E la tendenza dice che il nucleare bellico è in declino, in ribasso. Perché mai l’Onu cercherebbe di convincere l’Iran a NON dotarsi dell’ordigno nucleare? E perché mai l’Italia dovrebbe andare in controtendenza? Per adoperarla? Se lo facessimo (contro chi, poi?), subiremmo una ritorsione da Guerre Stellari. Ecco perché non lo fa nessuno.. Ecco perché in 50 anni l’utilità di questi ordigni è stata praticamente solo la deterrenza e l’influenza. L’Italia è un paese del G8: non ci occorre una bomba per farci sentire. No?
Di seguito si parla di Uranio. E si legge che le scorte sono limitate, che dureranno qualche decennio. È possibile, in effetti. Tralasciando che del petrolio si dice la stessa cosa da decenni, salvo scoprire sempre nuovi giacimenti.. per cui si capisce che le riserve ufficiali riguardano la materia prima ufficialmente nota e facilmente estraibile. È diverso dal dire che la risorsa è esaurita. Inoltre, se davvero l’uranio fosse in via d’esaurimento, si potrebbe capire che è proprio ora il momento di spremere il nucleare finché dura, e utilizzarne i profitti per perfezionare le rinnovabili (buone ma non ancora competitive ed efficienti), affinché possano tra qualche anno prendere il testimone e reggere il peso del fabbisogno abbattendo magari la supremazia delle fonti fossili (efficientissime quanto inquinanti): la Germania intende adottare proprio questo piano d’azione.
Leggo poi dei progetti sul nucleare di quarta generazione, leggo che sono un flop.. mi limiterei a dire che la fusione nucleare energetica non è stata ancora ottenuta e che è tuttora allo studio. Ma voi credete che gli inventori, prima di ottenere i loro risultati prodigiosi non abbiano collezionato errori e fallimenti? Certamente sì, ma non si sono per questo fermati. Puntare sul nucleare di oggi è funzionale allo sviluppo di quello del futuro. E non solo: è funzionale anche allo sviluppo delle rinnovabili, come dico sempre. In effetti, è funzionale ad ogni tipo di ricerca energetica. Inclusa l’efficienza energetica: fornendo enormi quantità di energia e grandi profitti consente e consentirà di non avere patemi riguardo al fabbisogno e di destinare, allo stesso tempo, quegli stessi profitti (in tutto o in parte) allo sviluppo delle altre fonti, al miglioramento dell’efficienza e delle infrastrutture. In due parole: crea buona economia. Che va a vantaggio di tutti e di tutte le tecnologie di cui disponiamo. Anche perché è bene aprire gli occhi su un fatto: le grandi compagnie energetiche dispongono di tutte le tecnologie, nessuna esclusa. È nel loro stesso interesse potenziarne una che possa potenziare tutte le altre. Che interesse potrebbe mai avere un colosso energetico a boicottare uno dei propri rami di attività? Sarebbe una follia. Ecco un altro motivo per cui è sciocco contrapporre ad esempio le rinnovabili e il nucleare: le big energetiche le hanno entrambe. Così come dispongono delle tecnologie fossili. Che però per legge andranno fortemente ridotte da qui ai prossimi 20 anni. Leggo che Cina e Usa fanno a gara nello sviluppo delle rinnovabili. Ma allora perché avrebbero deciso di investire (la Cina) e reinvestire (gli USA) nel nucleare? Obama è forse uscito di senno? La risposta che più ritengo verosimile ed evidente è che, con il grande sostegno produttivo e i grandi profitti del nucleare, si potranno migliorare grandemente le rinnovabili; consentendo a Cina e Usa di continuare a crescere. In Italia purtroppo abbiamo dei ritardi di vario genere, a cominciare da quelli educativi: cosa ci costa spegnere le luci quando non le utilizziamo? Cosa ci costa scegliere materiali ed elettrodomestici a risparmio energetico? E cosa ci costa aprire la porta ad un futuro migliore, più efficiente, più ricco, più sicuro e più ecologico? Un futuro che consenta di migliorare tutte le nostre risorse e colmare tutte le nostre lacune e necessità. Basta volerlo. Basta che ce lo chiedano. Io so cosa risponderei. E ho fiducia in voi.



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