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2.0 - It's a family affair - From marieclaire.it with love

Creato il 31 ottobre 2013 da Agipsyinthekitchen
Cosa rende una famiglia, una famiglia? 
Cosa ci fa restare uniti, cosa scatta tra un drink e una stretta di mano che trasforma due conoscenti, due amici, in famiglia? 
Basta forse un aperitivo condiviso? 
O un favore fatto e poi restituito? 
O una canzone cantata a squarciagola insieme nel fresco della notte fonda, in una macchina? O ancora: una cena cucinata con amore e divisa in uno stesso tavolo? 

Cosa scatta tra un nucleo di persone che intessa un fil rouge sottilissimo  fatto della stessa materia con cui sono fatti i sogni, eppure che diventa miracolosamente indissolubile e stringe e trattiene e soprattutto sostiene e unisce?

Mai come nell'ultimo anno mi è capitato di capire così bene, così fino in fondo, l’importanza di questo gruppo di persone, all'apparenza così diverse e con poco in comune l’uno con l’altra eppure che sono diventate la mia famiglia proprio dopo magari un semplice abbraccio, o un semplice aperitivo, o altri dopo una lettera, o una stretta di mano. 

Così si prende e si parte in vacanza insieme: tutti insieme appassionatamente sotto lo stesso tetto, dividendo la spesa e facendola andare bene sia per chi è in regime gluten free, sia per chi invece mangia carboidrati da mane a sera. 


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Così si prende e si va insieme alla ricerca di mercati agricoli nel mezzo di Milano, con nane che diventato nipoti adorate e che basta un loro sorriso per capire che la vita alla fine, non è poi così tanto complicata. 

Oppure si passano trasferte parigine a scambiare bacche di Goji e mandorle perlate per non avere crolli psicofisici da stanchezza da sfilate, outfit che ci fanno sembrare meglio di Blair Waldorf, confidenze e decaloghi su uomini, per poi scoprirci tutte eterne innamorate, eterne romantiche a fantasticare su quando ci sposeremo in una chiesetta di montagna piena di neve, o forse a San Francisco a Formentera, l’importante comunque è essere tutte in Valentino vestite. 

Ancora: dichiari che sei sulla strada della celiachia e arrivano pacchi di spesa su misura per te, perché noi crediamo che la condivisione sia sempre amore. 

Ancora: chi conosce le tue stranezze, quelle che tu odi tanto, i tuoi difetti e li sminuiscono, facendo leva su parole come < sei adorabile, basta così, i conti li sistemiamo> e da lì parte una forza e un coraggio che mai si credeva possibile. 

E poi: biglietti di concerti e fughe in Toscana quando il cuore pesa troppo e allora si va ad alleggerirlo ascoltando upupe in vallate solitarie dove l’unico segnale e il respiro che riprende la sua marcia tranquilla. 

Di nuovo: favori scambiati, bene lanciato in aria, che comunque il bene genera sempre bene e quando meno te lo aspetti, quando proprio ne hai più bisogno, ecco che torna indietro, con anche gli interessi e allora ti accorgi che non sei fucking naive a fidarti delle persone. 

Che c’è ancora chi si ricorda del bene ed è pronto a regalartene altro, indietro, come moneta di scambio. 

Amici, famiglia, che dedicano il loro tempo libero a costruirti una grafica del blog che spacca. 

Amici, famiglia che ti prendono e ti portano al Plastic. Che ti preparano la colazione. Che scovano ristorantini cinesi dove spendi 15€ a testa, compreso tutto il vino, chè qui siamo tutti in spending review. 

Amici, famiglia che vai in ufficio nervosa e ne esci saltellando che nel mezzo ti portano a mangiare il bollito all’Aurora oppure ordinano una delivery della nostra pizza preferita: salame piccante e brie. E non puoi non riderci sopra. 

Amici, famiglia che da Amsterdam non smettono di farti sentire quanto tu sia speciale per loro.

Cugine, poi, che sono sorelle. Ne parliamo?

Amici, famiglia che il mattino capiscono che non sei una persona che ama i risvegli e allora colazioni silenziose e cuori a profusione che tanto poi per tutte le comunicazioni di servizio c’è whatzup. 

Amici, famiglia, che ti ricordano il percorso che hai fatto, che ti sostengono in ogni progetto, che credono in te anche quando tu proprio non ci riesci. 

Amici, famiglia, che fanno con te il countdown natalizio, appena si torna dalle vacanze estive perché sanno quanto ami Babbo Natale. 


Amici, famiglia che hanno sempre un letto caldo e un bicchiere di bollicine per te in frigorifero, che ti ascoltano quando sei in preda a logorrea chiacchiericcia e poi ti sorridono e ti dicono < ho capito>, un abbraccio, occhi che si parlano e le lacrime che vengono raccolte e asciugate nella maniera più naturale del mondo. 

Due sere fa è successo che ancora una volta si è svelato il concetto di "we are family" nella forma più eccezionale del termine. 

Due sere fa due persone che amo tantissimo hanno dimostrato quanto sono meravigliosamente uniche e pronte a regalare a tutti ciò che di meglio hanno: la loro essenza. 

Chi tramite la cucina, chi tramite le fotografie.


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Quindi ecco: Pietro Baroni. Ve lo ricordate? Aveva fatto a Gipsy questa foto, circa 8/9 mesi fa. E oggi è con Radio Deejay con #deejaynellarmadio. Lo trovate in mostra fino al 15 novembre a Milano, al progetto Calabiana a Milano.
E quella sera il catering lo faceva quella fatina bionda della mia Carla Maria. Lei che mi consiglia fiori di ciliegio per stabilizzare l’umore. Lei che mi regala alzatine di vetro e libri di cucina.Lei che crede sempre in me. Lei a cui ho imparato a volere così bene. 
E gipsy ha mangiato il miglior risotto della sua vita. 
E non lo dico perché devo fare sviolinate. Ma perché è così. Lo zafferano perfetto, che lo chef Marco Sacco mi ha spiegato con un amorosità negli occhi da far commuovere una foodie geek come me, che è lo zafferano di Mun, in Svizzera, vicino a casa sua. 
Un soffritto fatto con la stessa base della bouillabaisse. Un burro chiarificato con aglio e alloro e cipolla bionda. Un cotechino speciale, così buono da sembrare briciole di pane, talmente morbido.
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Ecco la ricetta. Enjoy. 
RISO 3 C: CARNAROLI, COTECHINO, CHINOTTO.
Ingredienti per 6 porzioni 
40 gr burro allo scalogno 480 gr riso carnaroli60 gr vino bianco1,8 kg brodo vegetale 60 gr parmigiano reggiano30 gr butto3 gr zafferano 200 gr cotechino150 gr salsa al chinotto per il burro allo scalogno70gr burro 1 scalogno1 spicchio d'aglio1 foglia d'alloro
Per il burro:Lasciare in infusione su una fiammella per 20 min filtrare
Per la salsa al Chinotto400 gr porto rosso 20 gr creme de cassis100 gr chinotto 1 gr cardamomo 1 gr cannella intera
1) Unire tutti gli ingredienti e ridurre sul fuoco fin che raggiungerà una consistenza sciropposa. 2) Filtrare e usare fredda 
Per il Brodo Vegetale2 kg acqua 80 gr carote80 gr cipolla bianca novella100 gr porri50 gr Sedano verde20 gr aglio 2 pz foglie d'alloro2 gr pepe nero 
Mondare le verdure e metterle in una pentola con l’acqua, portare a bollore a fiamma lenta e lasciare bollire per 30 min, lasciar riposare 30 min Finitura Tostare il riso col burro allo scalogno, sfumare col vino e aggiungere lo zafferano. Portare a cottura col brodo vegetale e correggere con sale e pepe, e mantecare con burro e parmigiano Disporre il riso al centro del piatto e stenderlo, fare una spirale con la salsa al chinotto, disporre una quenelle di cotechino al centro. 
oggi mi trovate qui: http://www.marieclaire.it/Cucina/Il-blog-di-Alice-Agnelli

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