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2012

Creato il 06 gennaio 2012 da Obyinlondon

2012E’ arrivato il 2012! …comunque se é arrivato non mi ha avvisato. Il mio cervello é ancora parcheggiato da qualche parte nei sintomi post-India. Ad esempio, ci ho messo due mesi per riprendere tre chili persi in due settimane — roba che quando l’ho comunicato con gioia dopo le ferie natalizie al mio capo questo mi ha risposto con un grugnito: “Beh, a me ci vorranno due mesi per perdere i chili che ho preso in due settimane, quindi non ti lamentare tanto“. Avrei voluto rispondere: “Beh, non ti sei neanche fatto due settimane di diarrea a spruzzo quindi neanche tu non ti lamentare tanto” ma con gli esuberi in corso ho pensato che sarebbe stato meglio non alterarlo ulteriormente.

Sempre parlando di esuberi: il giorno prima della cena di Natale ci é stata recapitata una bellissima missiva che girava sulle seguenti linee “…a causa della preoccupante condizione dei mercati…”, “…visto e considerato l’eccessiva esposizione ai debiti della Grecia…“, “…ci hanno giá degradato quattro volte di fila…“,  “…i mazzi e i cazzi della Merkel…“, “…é giá bello se non vi licenziamo tutti…”, e annunciava dolente di essere costretta a lasciare a casa un centinaio di dipendenti. Peccato non abbia detto quali. Oh, che gioia. Ci si trova cosí alla cena di Natale in un’atmosfera surreale tipo film di David Lynch, con tanto di uomini del mistero, loschi figuri, ballerini e mignotte (improvvisate), a guardarci in faccia probabilmente per l’ultima volta, in una serie crescente di suspense tipo eliminazione del grande fratello, che si é conclusa solamente la settimana seguente quando io ed i miei colleghi scopriamo di essere tra gli “scampati”. Hurrah!!
Nei festeggiamenti post-sollievo si unisce anche il capo dipartimento (sempre quello) che mi dice: “Matthew, ti ho visto incredibilmente rilassato alla cena di Natale considerato che eri quello piú a rischio di essere lasciato a casa” (=sei l’ultimo piú arrivato ed il piú giovane). Eh, non ho mica capito – dovevo piangere? Sará che ero troppo impegnato ad abbuffarmi gratis per riprendere i chili persi, o che giá mi immaginavo di venire chiamato a meeting da George Clooney, o che stavo controllando i saldi invernali della British Airways, o che stavo cercando di evitare l’anello avvelenato della coordinatrice che cercava di facilitare la scrematura dell’organico, o che a differenza degli altri colleghi non ho né casa né mutuo né figli né moglie né fissa dimora!
Se non altro nel 2011 l’ho girata mica male: Aprile ad Istanbul, Giugno in giro per la Normandia, Agosto a Valencia, Novembre in India, Natale a Berlino, Capodanno a Bergamo, primo dell’anno a Londra. Insomma: si fa quel che si puó, caro capo.

Ma passando a notizie di interesse piú generale, devo constatare ancora una volta il mio disappunto verso la popolazione italiana. All’avvento di Monti come capo del governo tecnico sono seguite trepidazioni, rulli di trombe e squilli di tamburi: ossia accolto come il salvatore della patria (d’accordo, sará stata anche la foga dell’essersi liberato di quell’altro); ma il momento di gioia é durato fino all’annuncio dei primi tagli. Perché forse gli italiani si aspettavano che Monti facesse sparire i debiti italiani come la carta igienica nel water. Quando sento i miei parenti lamentarsi per i tagli, e faccio presente che magari si poteva anche non votare Berlusconi/Lega per quattordici volte di fila, allora improvvisamente i tagli vanno bene, peró devono essere equi. Poi non fa niente se a Berlusconi – che in quindici anni non ha mai fatto un taglio equo, o una legge che non fosse per sé stesso – nessuno incolpa piú di niente. Sempre cosí gli italiani: ci si dimentica del passato, ci si lamenta del presente.
Monti é un ministro testa-di-legno, messo lí dalla Merkel per salvare gli italiani da sé stessi, per evitare all’Italia un fallimento disastroso, ed alle famiglie (con soldi investiti in titoli di Stato) di piangere lacrime amare. E’ tenuto in piedi dallo stesso parlamento che votava la fiducia a Berlusconi giurando che Ruby era la nipote di Mubarak, e che va a braccetto con evasori, mafiosi, e con la chiesa (basti pensare agli inciuci a Roma con gli appartamenti di proprietá del Vaticano). Queste persone in questo momento stanno zitte (tranne ovviamente quei due cialtroni fanno leva sulle estremitá piú ignoranti e disinformate della popolazione) e aspettano che la situazione migliori per uscire nuovamente dalle proprie tane. Ci si puó veramente aspettare che Monti, poggiato su questa gente, si metta a bastonare gli evasori, scovare i mafiosi, che faccia pagare l’ICI alla chiesa? Io non credo. Monti fará quello che é stato messo lí a fare: ridurre il debito pubblico senza pestare troppi piedi; andrá quindi a bastonare le uniche persone che possono essere tranquillamente bastonate: chi paga le tasse.
Dunque il consiglio per la prossima volta é di stare piú attenti a chi si vota, non di lamentarsi del governo tecnico scelto dagli altri – che paradossalmente é quello che funziona meglio. E la prossima volta che votate non scegliete un ladro perché é “meno peggio” di un altro ladro, piuttosto non votate.

Ma passiamo al Regno Unito.
Qua si tira avanti, la crisi c’é, ma come sempre si punta sull’ottimismo e si spera in una rapida ripresa. Cameron non é nemmeno tanto odiato e la mia sensazione a pelle é che sia considerato un buon leader (ossia: é raro sentirne parlare male). La sua piú recente uscita é stata quella di chiamarsi fuori dalle nuove proposte europee in termini di controllo del debito e regolamentazione delle banche, dando uno schiaffo morale a Merkel e Sarkozy; in sostanza Cameron si é rifiutato 1) di allineare il City of London alle nuove regole che verranno applicate alle banche degli altri Stati Europei per evitare ulteriori crack finanziari, quindi lascia Londra indipendente e permette la creazione di leggi per ridirezionare le proprie banche direttamente a livello nazionale (se ce la fa) e 2) di evitare di sottomettersi a sistemi di “controllo” quali sanzioni europee automatiche per Stati che sforano il deficit annuale piú di una data percentuale all’anno.
Il veto di Cameron al convegno europeo é stato molto dibattuto. Alcuni eurofobi lo hanno plaudito per aver permesso al Regno Unito di rimanere indipendente, ed hanno manifestato il timore che tutta quest’idea dell’Europa unita non sia altro che parte di un piano della Germania per rimanere a capo di uno Stato chiamato Europa (lasciamo perdere il Sun che ha paragonato Cameron a Churchill…). Altri eurofili hanno criticato il leader britannico per avere tagliato la nazione fuori dall’Europa e prevedono l’isolamento ed il collasso finanziario della stessa nel giro dei prossimi anni, a causa della complicatezza data dal gestire il divario delle diverse regolamentazioni dal punto di vista di un investitore estero — insomma se la comunitá europea é stata creata per poter competere uniti contro “mostri” come America e Cina, ora il Regno Unito dovrebbe competere da solo anche contro l’Europa.
Personalmente, come cittadino Europeo (sinceramente mi sento piú europeo che non britannico o italiano) mi spiace che non possiamo essere una grande famiglia; dall’altro lato capisco anche che non siamo esattamente gli Stati Uniti d’America, e che fino a sessanta anni fa i nostri nonni s’infilavano le carabine tra i denti l’un l’altro e si bombardavano pure le case a vicenda. Peró, come londinese, mi viene comodo che quando vado al cambio e consegno £200 ne ricevo in cambio €247 (certo, nel 2006 sarebbero stati €300, e nel 2009 €200, ma fa parte del bello dell’essere indipendenti). Quindi ci vorranno anni ed anni prima che si possa decretare se la mossa di Cameron sia stata azzeccata o meno. Di certo ne avremo di che parlare.

Detto questo, auguro a tutti voi un fantastico 2012, ricco di sorprese possibilmente positive e, sopratutto, tanti bei viaggi.
Ed ora scusatemi, torno a mangiare.


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