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21 maggio

Creato il 18 maggio 2015 da Agipsyinthekitchen

Questa è la settimana del tuo compleanno e vorrei festeggiarti come si festeggia una regina. Vorrei che ogni giornale parlasse di te e che per le strade ci fossero bandiere colorate a decorare i viali.
Noi ci capiamo a giorni alterni: io scappo di fronte a questo serpente che ti attanaglia, alcuni momenti. Mi fa paura e mi terrorizza l’idea che la sua morsa ti faccia spegnere, perché sei la mia mamma e seppure vieni a patti con la vita e ti dici che nessuno è un super eroe, per me tu comunque sei la mia super mamma, per intenderci quella che mi ha insegnato il potere delle camicie bianche, della buona educazione e dell’argenteria lucidata.

Hai un senso dell’umorismo lontano dal mio: io sono permalosa, a tratti ombrosa. Seria. Forse troppo. Tu sei giocosa e glia scherzi sono il tuo modus operandi per accentrare l’attenzione, e ci riesci bene. Io non lo sopporto, perché il più delle volte questi tuoi scherzi mi feriscono.

Ti ricordi quando facemmo l’auto stop a Mykonos? E quando invece tra una coca-cola e un vino bianco tentasti di accasarmi con quel portiere dell’inter, a Cuba? O quando a Bali siamo rientrate con statue di scimmia come bagaglio a mano? Sei stata la  compagna di avventure più pazza e tenera che abbia mai avuto. Ti sei imposta – contro tutti – per farmi volare all’estero a studiare e a imparare, e immagino quanto il tuo cuore potesse struggersi di dubbi – “faccio bene o faccio male?E se le succede qualcosa?”- ma hai sempre optato per la fiducia perché sapevi che le regole che mi avevi insegnato, avevano attecchito bene, e mai avrei potuto fare qualcosa che potesse deludere o far soffrire te e il papà.
Mi ricordo la tua maggiore preoccupazione: temevi finissi in qualche tratta delle bianche ad ogni aereo che prendevo, e questo t procurava ansie che sfogavi chiamandomi all’alba di ogni giorno – lavorativo o festivo che fosse – e procurando in me una certa irritazione.

Non sei mai stata facile da gestire: hai sempre avuto un carattere predominante e a tratti vanitoso. Mi fai saltare i nervi con la stessa facilità con cui adesso monto le meringhe. E la cosa più incredibile è che tu e il pappòà siete le persone che amo di più in questa terra, eppure non riesco mai ad esprimere questo amore incondizionato che mi ha portata sempre a perdonare e  capire, piuttosto che giudicare. Sono fatta così, mamma…anzi tu mi hai fatta così. Ed ora che ho trovato un modo per esprimere questo amore, spero che ti arrivi al cuore: cucinarti i piatti preferiti.

Tu che pretendi di pettinarmi sempre. Di avere l’ultima parola su tutto. Che sei lunatica e cambi idea su cose e persone almeno dieci volte nell’arco di una settimana. Che hai venduto quella casa a cui tenevo tanto, senza praticamente nemmeno dirmi nulla. Che mi riempi di gioia ad ogni tuo capriccio – perché so che allora sei pulsante di quella vita che quel maledetto serpente minaccia di strapparti ogni volta che si ripresenta. Tu che i gommini di Tod’s sono sempre stati il tuo feticcio. Tu con quei capelli bellissimi e con la mania dei boccoli.

Ho lottato per non assomigliarti, ma mi rendo conto sempre di più di quanto siamo uguali. E questo per me è motivo di orgoglio. Scorre sangue Spazzi, quello stesso sangue dei nonni, che sa di acqua fresca di montagna e sincerità – sempre e comunque. Fedeltà protratta all’ennesima potenza e anche a tratti – bipolarismo – del tipo ” cerco un centro di gravità permanente “.

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Abbiamo cantato Minghi a squarciagola su quella Y10 scassata che ogni weekend doveva sapere di mare e focaccia, e non importa se poi facevamo code interminabili al ritorno, perché cantavamo e tutto passava velocemente. Ti ricordi la pasta che mi facevi ogni giornata di sole a Lanzo? Fusilli con ricotta e patè di olive nere, con qualche foglia di basilico. Bevevamo vino bianco sedute in giardino e poi dormivamo per un paio di ore, e la vita era perfetta così.
Poi capisci che il mio essere senza speranze una romantica ante litteram è dovuta all’educazione sentimentale imposta dall’Amedeo nazionale, che ancora ricordo ogni parola delle sue canzoni.

Vorrei dirti tante cose mamma: ogni mattina mi piacerebbe chiudere le nostre telefonate con un ti voglio molto bene, e sorridere. Invece la fretta e la frenesia mi portano sempre sulla strada del nervosismo. Faccio la dura, predico la non paura ed invece sono terrorizzata: di vedere i miei sogni crollare. Di non riuscire più a pagare l’affitto. Di non essere una buona compagna. Di essere una pessima figlia. Di non riuscire a creare quella famiglia che ho sempre immaginato: due bimbi, un labrador e una sala da pranzo piena di tovaglie di lino e servizi di porcellana, dove ogni Natale ritrovarsi, facendo brillare alberi pieni di piccole luci gialle come piacciono a noi. Quindi ecco che trovo come dirti quanto credo che tu sia speciale e che abbia fatto il meglio con me: così, semplicemente, tra una meringa e un brodo di verdure, tra mafalde al dente e fiori di zucca pastellati.

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Insomma mamma: buon compleanno. Che ce ne siano almeno altri 40, che questa settimana sia piena di piccole gioie e grandi piaceri. Ti auguro tutto quello che ti faccia sorridere e niente che ti strapazzi il cuore. Mi piacerebbe pulirti gli occhi di quella coltre di tristezza che ti proietta solo sull’immagine di quel serpente. Non ti dedico il mio primo libro, ma mamma, io ti dedico la mia vita. E se fossi abbastanza ricca quella casa a Biot che tanto sogni te l’avrei già regalata. E se fossi abbastanza espansiva, ti riempirei di baci ogni volta che ti vedo e mi farei pettinare da te tutte le volte che tu lo desideri. Ma sono come sono ma voglio che tu sappia che ogni centimetro di me e ogni azione, è spinta dal grande amore e da ogni lezione che tu mi hai impartito.

Qui la ricetta della pasta che ti piace tanto. Che nominerò a tuo nome.

Pasta alla Marina

500 gr di peperoncini verdi – io li chiamo friggitelli e qui forse insorgerà il mondo, ma per me questo sono :)
Pasta tipo Mafalde
2 limoni
nocciole o macadamia
olio Evo
1 spicchio di aglio
il succo di 1 arancia
menta

Tagliare i friggitelli grossolanamente e metterli in padella con un filo d’olio EVO, e il succo dell’arancia e di 1 limone. Aggiungere l’aglio schiacciato.
Tagliare le nocciole a tocchi e aggiungerle ai friggitelli. Aggiungere la menta. Salare qb.
Nel frattempo far bollire l’acqua e buttare la pasta. Tenere da parte un filo di acqua di cottura e aggiungerla alla nostra padella. Appena la pasta risulterà al dente, scolarla e farla saltare in padella.

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Credits.

camicia Gipsy: Gap
Jeans: Stella McCartney
Scarpe: Tod’s
Tovaglia e piatti: Dalani
Tessili per la cucina: Anthropologie
Video: Alba Russo
Photos: Alessandro Madami
Make Up: Giulia Lazzarini


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