Magazine Diario personale

2/3 libri a settimana?

Da Thid @Philomela997

Tra i consigli di scrittura (utilissimi) proposti da La tela nera ce ne sono una serie dedicati agli emergenti. La prima si lezione si conclude con una serie di domande, le cui risposte devono essere affermative:

1. Sono un accanito lettore? Leggo almeno 2/3 libri alla settimana? Quando non leggo soffro di crisi d’astinenza? E mi sento in colpa?
2. Ho una vaga nozione di cose è interessante per un lettore? Mi sono interrogato sui bisogni del lettore? So scrivere in modo semplice e sintetico concetti difficili e di portata universale? Ho studiato Propp, le fiabe dei Grimm, le riviste di settore, le dispense di un corso di scrittura?
3. Sono cosciente del fatto che le mie aspirazioni/manie diventano legittime agli occhi del mondo solo se possono essere inserite in un contesto economico e/o di pubblica utilità?

Ecco, io non leggo 2/3 libri a settimana. Leggo 2/3 libri al mese. Inizialmente l’ho considerata un’iperbole, trovando poi conferma alla mia interpretazione alcune lezioni più avanti. Certo, 2/3 libri a settimana è un’esagerazione.

Poi ieri sera mi sono messa a leggere ‘I ferri del mestiere’, un manuale di scrittura di Fruttero e Lucentini.

2/3 libri a settimana?

Ho letto due romanzi scritti da questa coppia formidabile: A che punto è la notte e L’amante senza fissa dimora. Mi sono piaciuti molto entrambi, soprattutto il primo. La loro scrittura è brillante, frizzante, estremamente colta ma non pesante.

Il manuale di scrittura, allo stesso modo, rivela una conoscenza approfondita della lingua italiana, di quella inglese, del processo di traduzione, della letteratura italiana e straniera, classica e di genere.

In parole povere? Mi sono sentita una perfetta ignorante. Ho 27 anni, una laurea, velleità da scrittrice e in ogni capitolo c’era una parola di cui non conoscevo il significato!

LA lettura è stata entusiasmante, ma anche umiliante.

Quindi: va bene che 2/3 libri a settimana, purtroppo, sono tanti se bisogna lavorare per sopravvivere. Va bene che non lavoro in casa editrice, come Fruttero e Lucentini, e che le mie otto ore al giorno non le passo a leggere/correggere/tradurre. Ma la mia ignoranza deve assolutamente essere stroncata in favore di una approfondita conoscenza letteraria e grammaticale.

Ergo: non saranno 2/3 libri a settimana, ma devono essere più di 2/3 libri al mese. Bisogna rispolverare i testi di grammatica, i classici comprati e mai letti, insomma… sopperire alla mancanza di una laurea in lettere.

Meglio tardi che mai…

image source


Archiviato in:ispirazione, lettura, scrittura, vita Tagged: fruttero e lucentini, grammatica, i ferri del mestiere, la tela nera, letteratura, lettura, scrittura creativa, traduzione

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog