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28th International Short Film Festival Berlin

Creato il 20 novembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

28th International Short Film Festival Berlin

Una giuria totalmente internazionale ed un award direttamente dal pubblico per gli Interfilm short awards 2012.  Filmmakers da tutto il globo si sono trovati a Berlino questo Novembre per partecipare ad un festival che ormai va avanti dai primi anni ´80. Film provenienti da 71 nazioni si sono confrontati dal 13-18 Novembre suddivisi in diverse sezioni di partecipazione. Sezioni come la rassegna di Confrontations dedicata a situazioni umane drammatiche o a bambini in difficoltá in condizioni di vita disumane. Green Screen, uno speciale denominato “The Global Update”, per sottolineare il dilemma tra la natura umana ironica e bizzara relazionata all´ambiente che  quotidianamente ci circonda.  La sezione international competition ha visto in gara 65 films, con la vincita di “Paula” (Regia: Dominic Etienne Simard, Alain Baril, Canada, 2012, 10:30 min) aggiudicatosi il premio del Berlin-Brandenburg Short Award – Best Film.  Per sezione Best live action: “La Manada” , Regia: Mario Fernandez Alonso, Spain 2011, 15:00 min, “The Pub”, (Regia: Joseph Pierce,) per best animation. La categoria Confrontations, film contro violenza e intolleranza il primo premio é andato a AQUEL NO ERA YO, (Regia: Esteban Crespo, Spain 2012, 24:00 min).

Abbiamo avuto la possibilitá di incontrare Heinz Hermanns il direttore del festival per parlare dell´origine del festival e delle scelte organizzative di questa ultima edizione.

28th International Short Film Festival Berlin

Heinz Hermanns, direttore di Interfilm

Siamo all’ edizione 2012, quando é nato e  come é cambiato attraverso gli anni  Interfilm Festival?

Abbiamo iniziato circa nel periodo 1981/1982 durante il movimento delle case occupate. All´epoca il  movimento collegato al cinema indipendente era possibile solo grazie a queste realtá clandestine, che ci hanno cosí  permesso di fondare un primo festival in super 8. Era l´unica chance di avere film veramente indipendenti, un´occasione davvero speciale anche in termini di pubblico. Siamo giunti ad un progressivo cambiamento dei formati video verso la fine degli  anni ´80 con la partecipazione anche di molti studenti. Siamo arrivati quindi ad aprire il festival per tutti i formati.

Credo che con il boom tecnologico degli ultimi anni, siate letteralmente sommersi da richieste di partecipazione, quando é piú difficile e impegnativo adesso scegliere e operare una prima selezione, specie se paragonato ai primi anni ´80? 

É piú difficile, perché non sono piú mille film come all´inizio, ma siamo arrivati ad avere piú di settemila film. In passato peró avevamo a che fare unicamente con pellicole, non c’era modo di saltare in avanti facendo fast-forward, il tempo che occorreva per guardare un intero film era di gran lunga maggiore, adesso posso dire che é piú facile anche rispetto a  due, tre anni fa quando giá usavamo DVD, che spesso non funzionavano o non erano purtroppo sempre leggibili. Adesso é tutto su hard disks, e puó essere visionato velocemente. Ci sono diversi gruppi che collaborano per visionare il materiale e operano una prima, una seconda selezione, io guardo poi i film anche per una terza volta fino ad arrivare ad una riduzione fino a duemila, successivamente mille film.

 Quest´anno vi siete soffermati su due luoghi decisamente in antitesi tra loro, Islanda e Africa, il motivo di questa scelta?

Tradizionalmente abbiamo sempre un focus su diverse aree geografiche, quindi quest´anno su un paese piú “facile” come Islanda, in contrasto con Africa. Nel continente africano non avevo intenzione di  selezionare un paese in particolare. In questo continente c´é ancora uno squilibrio tra il numero di progetti realizzati e la qualitá. Ci sono anche delle produzioni incredibili ma sono sempre ridimensionate rispetto alla quantitá generale. Interessante capire come lavorano, come possono realizzare film con budget ridottissimi, capire il loro approccio alla cinematografia.

Tornando qua a Berlino, una cosa che ho particolarmente apprezzato alla cerimonia di apertura allo storico teatro del  Volksbühne é stata l´attitudine che avete voluto trasmettere con il festival, ce ne vuoi parlare; é questo uno dei vostri punti di forza?

Trovare un pubblico per i film é una cosa molto importante, non voglio rivolgermi esclusivamente a specialisti, a registi o professionisti del settore. Una parte del festival é dedicata a fare in modo che le persone si incontrino tra loro, discutano si possano scambiare opinioni confrontandosi: giornalisti, distributori, addetti ai lavori, ma al tempo stesso é fondamentale trovare un pubblico che capisca e apprezzi il film ad un livello piú immediato, genuino e assolutamente non elitario.

Importanza nel festival anche per la sezione audio/musica e gli eventi “live” come Sound & Vision, in che cosa consisteva principalmente?

Abbiamo avuto diversi live-set con musicisti live a sonorizzare in tempo reale film, molto bella l´atmosfera che siamo riusciti a creare, come durante “Eject”, con la sala principale piena ed un vero e proprio show, il pubblico ha potuto votare direttamente anche esprimendo pareri all´occorrenza contro il film presentato al momento.

28th International Short Film Festival Berlin

Confrontations -AQUEL NO ERA YO
Director: Esteban Crespo, Spain 2012, 24:00 min

Siamo in una zona molto particolare della cittá, é stata scelta per un motivo preciso?

Diciamo per una ragione prevalentemente strategica, siamo tra il Volksbühne e il Babylon, teatri storici della cittá e vicini per organizzare una serie di eventi collegati. Il festival non é sempre stato qua, ad EST eventi di questo tipo erano assolutamente proibiti, ma negli anni ´90 dopo la caduta del muro é diventata la zona piú interessante della cittá dove tutto avveniva a livello artisto e culturale.

 Interfilm non é solo ed esclusivamente festival, ma é anche una agenzia, un partner per la distribuzione che opera in varie direzione, che ci puo dire a proposito?

Siamo organizzatori di una serie di eventi come “Going Undeground” del festival che si tiene nella metropolitana, ideato e proposto da Interfilm da anni.  Allo stesso tempo ogni mese abbiamo delle proiezioni con un altro programma di corti, scegliendo  un tema specifico che proproniamo in quindici cittá sul territorio nazionale. Abbiamo anche una distribuzione e vendiamo contenuti per film, tv, mobile. Anche per il cinema abbiamo un sistema di sottoscrizione, dove i piccoli cinema indpendenti possono scegliere contenuti versando una cifra che é in gran parte supportata dallo stato, questo ci permette di avere numerosi affiliati.

 Pensi che l´ambiente cinematografico e cultutale della cittá possa adesso considerarsi internazionale? 

Vedo il cambiamento degli ultimi anni in positivo, lo vedo anche semplicemente guardando ció che avviene nella vita quotidiana, quando esco per strada. Ogni anno sento parlare sempre piú lingue in giro. Dove abito attualmente, é sempre stata un´area  prevalentemente  a maggioranza turca, adesso sentiamo ovunque spagnoli, italiani, inglesi. Apprezzo chiaramente molto questa idea di “multikulti” che si rispecchia poi inevitabilmente negli ambienti creativi. Piú artisti  arrivano, piú ispirazione riescono a diffondere ad altri. Il vero pericolo é invece sul fatto della cittá che potrebbe cambiare troppo velocemente, diventanto piú costosa in termini di affitto e vita. Abbiamo paura di poter diventare come Parigi o Roma in termini di costo della vita in generale.

Ecco la lista completa degli awards Interfilm festival 2012:

http://www.interfilm.de/en/festival2012/awards-winners.html

 ©Gianluigi D´Autilia / www.taxidrivers.it


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