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30 anni di RadioDeeJay

Creato il 01 febbraio 2012 da Musadinessuno @lamusadinessuno
30 anni di RadioDeeJay
Radio DeeJay oggi compie 30 anni e ieri sera ha festeggiato con una megafesta a Milano in cui forse non avrei voluto essere per via della folla, ma che ho sbocconcellato in streaming dalle 23.00 in poi* e celebrato in cuor mio con tutto l'affetto dei 20 anni che io ho passato insieme a lei. 
30 anni di RadioDeeJay
Era l'estate del 1992 e il marchio di RadioDeeJay era questo. Qualche mese prima avevo ricevuto in regalo da mio zio - che all'epoca aveva un negozio di dischi - un calendario con le facce dei deejay più famosi della radio e una compilation con i successi della stagione e stavo iniziando a dare una voce alle facce (sì, esatto, tutto il contrario di quello che si fa di solito con la musica e la radio). Era estate e io avevo già il vizio di mettermi a sedere per terra: con la radio/mangiacassette appoggiata sul pavimento accanto a me scribacchiavo con le mie cosciotte da dodicenne che si appiccicavano sulle mattonelle per il caldo. Sono quasi sicura che il primo programma su cui io mi sia sintonizzata fosse DeeJay Time, nel primo pomeriggio, con Albertino, la musica da discoteca, Giuseppe e la Bambina nel Tombino. Sì, sono stata un'amica della cassettina.In terza media mi sparavo due ore di musica tamarrissima da discoteca senza batter ciglio, mentre facevo gli esercizi di analisi del periodo. Jovanotti, Gerry Scotti e Fiorello forse non erano già più del gruppo, ma ho fatto in tempo a beccare Amadeus e Baldini, for sure. Avevo una cotta per Baldini, lo ammetto. 
30 anni di RadioDeeJay
Ho passato un Capodanno in compagnia di Radio DeeJay - ancora la stessa radio/mangiacassette nella mia cameretta, non ricordo dove fossero, forse Rimini? Credo fosse il 1993, perché poi dal 1994, essendo ormai un'adultissima studentessa liceale, ho iniziato a uscire la sera di Capodanno (mah... almeno i primi anni mi sarei divertita di più se fossi rimasta a casa di fianco alla mia radio/mangiacassette, ve lo assicuro)
Erano i tempi in cui Federica Panicucci portava ancora quegli allarmanti capelli da Barbie Babbiona e io volevo diventare Paoletta. "Voglio essere come Paolettadiradiodeejay", dissi tutto d'un fiato quando il proprietario di una radio locale mi offrì di lavorare (be', sì, non pagata ovviamente... hanno iniziato presto a tentare d'inchiappettarmi con questa storia del lavoro non retribuito) con lui. Non durò -non ho neanche provato una volta a registrare un notiziario, figuriamoci se avrei mai osato una diretta - ma non vi dico il dolore quando Paoletta se ne andò. 
La domenica c'era DomenicaDedica, con i deejay che si alternavano a leggere le pateticissime dediche degli ascoltatori, e ogni giorno, allo scoccare di ogni ora (o almeno dalle 10 alle 18) c'era una canzone a tema, e il tema cambiava ogni giorno, a seconda di qualche ricorrenza particolare o come l'anteprima dei dischi in uscita (tenete presente che era il tempo in cui i bootleg erano il massimo della trasgressione discografica, la funzione della radio era veramente determinante allora). Per esempio ricordo quando uscì These Days di BonJovi. Prima canzone sentita: This Ain't a LoveSong - mamma mi stava phonando i capelli in cucina, ma io mi ero portata dietro radio e orologio, per tenere d'occhio la situazione e non perdermi neanche una nota. Poi ricordo che il giorno dei funerali di Battisti misero tutto il giorno sue canzoni, e che il giorno di San Valentino del 2001 -il primo San Valentino in cui avevo un ragazzo! Giubilo! Anche se poi si rivelò una ciofeca di ragazzo- ogni ora andava in onda una canzoncina con una vocetta robotica che cantava una cosa tipo "Ti voglio bene, I love you, I love you" che ho provato a cercare su Google, ma perfino lui mi ha chiesto di cosa mi facessi all'epoca. Eppure non me la sono inventata, lo giuro, chiedetelo a Federico, uno dei coinquilini del mio appartamento da studentessa universitaria, che quel giorno uscì di cervello insieme a me, perché quella vocina entrava nel capo come un martello, e ogni ora io alzavo la radio e lui mollava i libri e veniva a saltellare insieme a me in camera mia, perché anche se la mia storia d'amore rischiò di finire in tragedia io ancora non lo sapevo, e avevo voglia di festeggiare ed essere felice, anche insieme ai miei coinquilini. Poi mi sa che hanno smesso di trasmettere le canzoni a tema, questa storia d'amore-ciofeca deve aver portato sfiga indirettamente anche a RadioDeeJay.
I notiziari del mattino mi hanno scandito più di una mattinata di studio matto e disperatissimo, coi calzettoni di lana -o le infradito di gomma, se si parla di sessioni estive-, gli occhiali sul naso, il mollettone in testa e il cellulare seduto sulla poltroncina portacellulare, bene in vista. 
In mancanza di qualcuno che mi raccontasse le favole, mi sono addormentata tante volte con la voce di Alessio Bertallot (con quella voce. Con quella voce!) in sottofondo, in pieno trip da trip hop. MassiveAttack, Portishead, Tricky, Bjork, Jamiroquay... tutta gente che amo così tanto anche grazie al buon Alessio e a B-Side. Dopo Baldini è stata la volta della cotta per lui, e anche per Enrico Silvestrin. Ma di più per Bertallot. Con quella voce! 
30 anni di RadioDeeJay
Negli anni ho iniziato a preferire DeeJay Chiama Italia a DeeJay Time (anche se, durante i tragitti in auto per andare a ballare con le amiche, i programmi di musica dance del venerdì o del sabato sera ci hanno sempre accompagnati).
Mi sono appassionata a Nikki (ma voi ve lo ricordate quando cantava L'Ultimo Bicchiere e Me Ne Adrò?), alla Pina (dai, la Pina che cantava Sto Bene Quando Sto con le mie Amiche ve la ricordate, su! Io avevo comprato anche Piovono Angeli, e dicevo cose abominevoli tipo "messa giù da gara", ché poi nessuno mi capiva e io mi sentivo alternativissima) e a Diego. Ho cantato a squarciagola tutte le canzoni di Natale, anno dopo anno. Commuovendomi (sono sicura che non lo mettevate neanche in dubbio).
30 anni di RadioDeeJay
Non vi dico il dolore quando, dopo essermi trasferita, ho scoperto che al paese del mio ragazzo non c'è frequenza su cui RadioDeeJay si senta decentemente. Mi è sembrato che questa convivenza non iniziasse certo con delle buone premesse. Per fortuna dal sito si riesce anche a seguire le dirette on line: questo mi ha risparmiato diversi malumori. E lo scorso anno, durante le vacanze di Natale a Londra, non avendo a disposizione la tv ma una connessione e il mio netbook, ogni volta che entravamo in casa ci sintonizzavamo. 
Mi sono andata a cercare la pagina di Wikipedia, per vedere se dimenticavo qualcosa/qualcuno, e ho scoperto che sì, ci sarebbe da scrivere per altre 3 ore di tutto quello che mi è piaciuto in questi anni. 
30 anni di RadioDeeJay
Quella con RadioDeeJay è la storia d'amore più lunga che ho avuto in quasi 32 anni di vita... è normale che ci siano decine e decine di aneddoti. E ce ne saranno ancora di più, a venire, perché ho l'impressione che la nostra sia una storia destinata a durare. 
30 anni di RadioDeeJay*no, non avevo eventi mondani che mi avevano tenuta lontana dal pc. Dovevo vedere la seconda puntata della fiction su RaiUno, La vita che corre, dove mia cugina aveva una piccola parte. Ed era bellissima. E' stata in scena 2 minuti in tutto, ma hanno smesso di tremarmi le gambe per l'emozione dopo 2 ore. 

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